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- altra casetta sopra <strong>il</strong> monte della Crocetta affittata a<br />

Bernardo Lastura;<br />

- una pezza di terra prativa in parte chiamata <strong>il</strong> Monte Novo<br />

a Vecchio e Valleselle, confina con i signori Lonigo a<br />

Prospero Gozi, lavorate da Pietro di Rossi;<br />

- una pezza di terra arativa in contra del Morachin a contrà<br />

della Maddalena di campi 196 pascolivi a montuosi di cui 16;<br />

boschivi 24 circa; prativi 50 circa; arativi 106 e sono lavorati<br />

da Giacomo Verzara, Pietro di Rossi, f.lli Dalle Hore, e<br />

Giobatta Burbello e lavorano <strong>il</strong> monte novo e <strong>il</strong> monte<br />

vecchio;<br />

- in contrà della Lobia campi arativi 66, piantati di vide et<br />

arbori, confinano con i signori Feramosca e <strong>il</strong> ghebo<br />

dell’Orolo;<br />

- altri sedici campi prativi in pertinenza di Retorgole, in<br />

contrà del Maglio; confinano con la strada comune ed <strong>il</strong><br />

signor Dal Bue lavorati da Francesco Longhin;<br />

- un’altra casa da lavoratori con campi 28 già acquistati da<br />

Antonio Pello, in contrà del Morachin, campi arativi, piantà<br />

de viti a alberi, lavorati da Antonio Ongaro. 67<br />

Come si può ben vedere, tutta 1’estensione terriera ad<br />

est della Seriola fino alla Lobbia era di proprietà della<br />

famiglia Beregan. Si può inoltre aggiungere che anche le<br />

modeste abitazioni situate lungo la strada regia, come<br />

veniva chiamata 1’attuale provinciale del Pasubio, erano<br />

tutte di proprietà dei Beregan che le usavano per i propri<br />

lavoranti.<br />

Al riguardo risulta assai interessante la mappa allegata<br />

alla supplica per uso di acqua della Seriola presentata al<br />

Magistrato ai Beni Inculti da Baldissera Beregan nel 1669 in<br />

cui si vede disegnata in modo chiaro la casa dominicale della<br />

nob<strong>il</strong>e famiglia e le varie minuscole casette situate lungo la<br />

strada regia. Non può non balzare all’occhio la sontuosità<br />

della dimora della famiglia Beregan che doveva davvero<br />

essere un piccolo gioiello, grazie anche alla cura che questa<br />

famiglia aveva dedicato nei lavori di ampliamento e<br />

sistemazione dell’intera v<strong>il</strong>la a dei sontuosi giardini annessi,<br />

posti lateralmente, lungo <strong>il</strong> corso della Seriola, oggi non più<br />

visib<strong>il</strong>i perchè distrutti.<br />

Altro particolare curioso è quella distinzione che viene<br />

fatta del Monte Crocetta in Monte Novo e Monte Vecchio:<br />

non saprei dire da che cosa derivino queste denominazioni,<br />

in quanto non sono riuscito a trovare alcuna spiegazione.<br />

I fratelli Beregan conservarono fino al 1810 i loro beni<br />

posseduti nel vicentino, dopodichè, li cedettero a vari<br />

acquirenti, ritirandosi in alcune loro proprietà possedute nel<br />

_________________________<br />

67 A.S.Vi, Estimi del 1655, busta n. 621<br />

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