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era ancora in mano ai benedettini del monastero di San<br />

Felice, come risulta da un documento del 3 ottobre 1343. Vi<br />

si legge che un certo fr. Pietro da Piacenza, dell'ordine di S.<br />

Benedetto, fu promosso quale priore delta chiesa di S.<br />

Maddalena del Montesello Famulorum.<br />

Il 24 apr<strong>il</strong>e 1346, Giacomo da Barbarano, vicario<br />

generale del vescovo Biagio, con lettera diretta a fratel<br />

Giovanni, monaco del predetto monastero, lo autorizzava a<br />

ricevere dall’abate di S. Felice "primam tonsuram et<br />

ordinum psalmístatus”.<br />

Fu senz’altro la posizione isolata in cui si trovava l’eremo<br />

ad indurre <strong>il</strong> cardinale Gabriele Condulmer <strong>il</strong> 18 febbraio<br />

1407 a delegare <strong>il</strong> monaco benedettino Giacomo da Padova,<br />

<strong>il</strong> canonico Bartolomeo De Rossi da Carpi e Battista<br />

Valmarana per la consegna del convento e della chiesa di S.<br />

Maria Maddalena ad un certo Antonius de Sigellis da Reggio,<br />

persona non meglio specificata, comunque legata sia ai<br />

benedettini di S. Felice che ai canonici della cattedrale.<br />

Il cardinale Gabriele Condulmer, veneziano, nel 1401<br />

successe a Bartolomeo Colonna da Roma nella commenda<br />

della Abbazia di Sant’Agostino a Vicenza, fino a quando,<br />

qualche anno più tardi, la cedette all’insigne Lorenzo<br />

Giustiniani, veneziano pure lui.<br />

In quegli anni, a Vicenza, che si era spontaneamente<br />

data alla Serenissima Repubblica Veneta <strong>il</strong> 17 maggio 1404,<br />

era vescovo Giovanni da Castiglione, insigne letterato<br />

dell’Università di Pavia, incarico che dovette lasciare alla sua<br />

nomina a vescovo della città berica avvenuta nel 1390.<br />

Quest’ultimo fu costretto a questa scelta in seguito ai patti<br />

intercorsi tra Vicenza e Venezia all’atto della sua dedizione<br />

che prevedevano l’obbligo della residenza in città, dal<br />

momento della nomina a vescovo, per <strong>il</strong> titolare di tale<br />

importante carica.<br />

La presenza dei benedettini conversi non durò tuttavia a<br />

lungo a Maddalene, poiché ancora Gabriele Condulmer, nel<br />

frattempo eletto papa con <strong>il</strong> nome di Eugenio IV, alla morte<br />

di Martino V, provvide con una bolla a separare nuovamente<br />

dalla prebenda arcidiaconale del Duomo la chiesa ed <strong>il</strong><br />

convento di S. Maria Maddalena, nei primi giorni del 1437,<br />

mentre a Vicenza era vescovo Francesco Malipiero.<br />

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