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Vedute le carte e li particolari dissegni con la<br />
perticazione fatta seguir col mezzo del signor Capitano di<br />
Vicenza con lettere di questo Magistrato, <strong>il</strong> chè stante non<br />
ha che alla predianza <strong>il</strong> giusto di S.E.<br />
Andrà <strong>il</strong> signor Capitano <strong>il</strong> tutto consolidando et vedute<br />
le carte trasmesse dal Capitano di Vicenza <strong>il</strong> 25 maggio<br />
passato, hanno terminato in tutto e per tutto, come già<br />
stato ricercato per parte delli Rev.di Padri delle Maddalene,<br />
condannando <strong>il</strong> signor Marchese Scipion Repeta nella<br />
presente ordinanza.<br />
Gio Francesco Labia Polo Zattini.”<br />
Pur non avendo reperito altra documentazione, è fin<br />
troppo semplice immaginare le opposte reazioni delle parti<br />
in causa, e soprattutto lo stato d’animo dei Girolimini, in<br />
quel periodo davvero tartassati da più vertenze, peraltro<br />
finite positivamente come abbiamo già potuto vedere.<br />
Sembrerebbe questa, l’ultima controversia di r<strong>il</strong>ievo che i<br />
religiosi di Maddalene hanno dovuto gestire nella loro<br />
ultracentenaria presenza nella nostra zona, con esclusione<br />
ovviamente, di quella derivata dalla soppressione del<br />
convento stesso settant’anni dopo.<br />
Questi episodi appena narrati, meritevoli di essere<br />
conosciuti, non sono stati comunque fatti isolati negli oltre<br />
tre secoli di permanenza dei Girolimini a Maddalene.<br />
Altre vicende, di minore r<strong>il</strong>evanza rispetto al luogo ove<br />
aveva sede <strong>il</strong> convento, interessarono questa comunità<br />
religiosa. Del resto i problemi erano quelli tipici del tempo,<br />
dove <strong>il</strong> desiderio di potere delle famiglie patrizie non badava<br />
a niente ed a nessuno, pur di riuscire ad aumentare potere e<br />
prestigio. Tuttavia la modestia di questi monaci a la loro<br />
pazienza vennero premiate, con considerevole magnanimità,<br />
se è vero che riuscirono ad acquisire un notevole patrimonio<br />
terriero come risulta dall’inventario dei beni del convento del<br />
18 settembre 1772.<br />
Come già ricordato precedentemente, anche <strong>il</strong> convento<br />
del Summano era abitato dai Girolimini; inoltre esso dipese<br />
giuridicamente dal convento di Maddalene, fino al 1525,<br />
quando con decreto del Capitolo generate dei Girolimini, i<br />
due priorati vennero definitivamente separati. Per un certo<br />
periodo, quindi, unico priore di tutti e due i monasteri era<br />
quello di Maddalene. Sembrerebbe tuttavia, che i religiosi<br />
del Summano fossero considerati più eremiti ancora di quelli<br />
di Maddalene e che coltivassero in una certa misura gli<br />
studi, come farebbe pensare un certo acquisto di libri di<br />
f<strong>il</strong>osofía, che fu tuttavia subito dísdetto dall’allora priore di<br />
Maddalene. 35<br />
_________________________<br />
35 G. Mantese, ibidem, pag. 413<br />
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