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tra i migliori, includendo in detto numero un anziano per<br />
ogni arte. Questi si affiancarono al Consiglio Maggiore dei<br />
Cinquecento a al Collegio dei Giureconsulti discendenti da<br />
famiglie nob<strong>il</strong>i e laureati in legge.<br />
Il podestà era coadiuvato dal Capitano che aveva poteri<br />
m<strong>il</strong>itari.<br />
La città propriamente detta, con i Borghi e le Colture,<br />
costituivano la divisione fondamentale della città di Vicenza,<br />
in quanto corrispondevano alle grandi tappe della sua storia.<br />
Anche nel periodo in esame, i centri più importanti della<br />
vita cittadina erano i borghi; ma anche le colture, un tempo<br />
occupate da boschi e da paludi, si erano rinnovate e con <strong>il</strong><br />
rinnovamento economico venne affermandosi anche un<br />
rinnovamento demografico. Il tutto è provato da una<br />
organizzazione propria consortiva delle varie colture: una<br />
vera novità nella storia dello sv<strong>il</strong>uppo demografico e civ<strong>il</strong>e<br />
cittadino.<br />
Fin dal primo Seicento avevano dato vita ad una unione<br />
tra le varie colture a protezione dei loro diritti ed anche per<br />
far valere le proprie ragioni in occasione delle imposizioni<br />
fiscali: la gente delle colture era la più povera tra la<br />
popolazione cittadina. Così ad esempio, quando nei primi<br />
anni del '600 Venezia tassò tutti i Comuni vicentini per un<br />
contributo alla costruzione della fortezza di Palma, le nostre<br />
colture opposero un netto rifiuto adducendo <strong>il</strong> motivo della<br />
loro condizione particolarmente misera. Furono condannate<br />
a Vicenza e a Venezia e nel 1611 si trovarono di fronte ad<br />
una imposizione globale di ben 2.900 ducati.<br />
Sembra che i primi a cedere di fronte all’inesorab<strong>il</strong>e<br />
fiscalismo veneto siano stati gli Huomini della Coltura di S.<br />
Croce e Pusterla, i quali <strong>il</strong> 16 settembre 1611 si arresero alle<br />
decise imposizioni. I motivi di opposizione sembra<br />
dipendessero dal fatto che i nuclei abitati delle colture,<br />
equiparati nel caso alle comunità del territorio, si sentivano<br />
messi in posizione ingiusta. Infatti gli uomini delle colture<br />
facevano parte della città e 1’organizzazione delle loro<br />
vicinie era molto diversa rispetto alle vicinie dei comuni del<br />
territorio. Mentre nel territorio ogni nucleo e comune<br />
costituiva una unità, i nuclei delle colture si trovavano in<br />
qualche modo messi in fascio. Era diffic<strong>il</strong>e, quindi, mettere<br />
questi ultimi nuclei sul piano delle comunità del territorio, in<br />
una equa tassazione. 55<br />
L’organizzazione della Coltura aveva come<br />
rappresentante massimo <strong>il</strong> decano (degan), coadiuvato dai<br />
governatori e consiglieri, cui spettava la rappresentanza<br />
della Coltura e che dipendevano dalle autorità cittadine per<br />
_________________________<br />
55 G. Mantese, Memorie storiche..., pag. 647 e seguenti , vol. IV<br />
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