Storia e Idealità Laico Socialiste Riformiste - Uil
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Coraggio e dignità che lasciano ammirati quanti – dopo la tragedia - alla notizia del loro sacrificio,<br />
hanno potuto osservare con quanta semplicità esso si sia consumato.<br />
C’è una banalità nel male, come diceva Anna Arendt; c’è una banalità nel sacrifico che al male si<br />
oppone. Una banalità che diviene eroismo quando ad esprimerla sono donne comuni, di tutti i ceti<br />
sociali, casalinghe, impiegate, intellettuali, attiviste politiche, sindacaliste. Tutte animate dal desiderio<br />
– forse anche questo banale, perché comune, di tutti i giorni – di una vita serena purché libera.<br />
Siamo pieni di ammirazione quando, nel salutare per l’ultima volta i loro cari, queste donne scrivono<br />
dal carcere, alla vigilia della loro esecuzione, lettere esemplari di incitamento alla serenità d’animo,<br />
chiedendo solo il riconoscimento del valore del loro sacrificio senza dare ascolto a “chiacchiere”<br />
malevole sul loro conto.<br />
Da quelle lettere non traspare mai odio bensì un profondo senso di responsabilità nei confronti del<br />
proprio Paese, che non le esclude perché donne, ma proprio perché donne le coinvolge in quanto di più<br />
sacro ci può essere per un individuo, arrivando – come nel caso di Modesta Rossi- ad affrontare il<br />
plotone di esecuzione stringendo il figlioletto al collo.<br />
La fine della guerra e la ricostruzione del Paese ha segnato un maggior coinvolgimento delle donne<br />
alla vita sociale italiana, con la partecipazione femminile al voto per la prima volta con il referendum<br />
del ’46.<br />
Da allora, l’evoluzione sociale delle donne ha subito fasi alterne e lungo è stato il cammino per<br />
giungere alla comprensione piena del termine EMPOWERMENT che, uscito prepotentemente da<br />
Pechino nel ‘95, esisteva in nuce già dai tempi della Resistenza. Ed anzi, senza quei tempi forse, oggi,<br />
non sapremmo compiutamente cosa vuol dire assunzione di responsabilità e crescita consapevole degli<br />
individui, che é poi la traduzione letterale dell’empowerment!<br />
Dobbiamo dire grazie a queste donne se oggi tutti possiamo comprendere fino in fondo il grado di<br />
responsabilità che ognuno di noi, uomo o donna, può raggiungere. È la misura stessa della democrazia<br />
che ci è stata regalata dalla lotta di Liberazione e che non possiamo assolutamente offendere con<br />
l’indifferenza e con l’oblio.<br />
Ci uniamo a questo applauso in questa conclusione del convegno, un tangibile segno di<br />
riconoscimento di quella che è stata la partecipazione delle donne prima, durante e dopo la Resistenza.<br />
Grazie a tutti di aver partecipato.<br />
RINGRAZIAMENTI<br />
Al termine di ogni buon lavoro, e questo crediamo che lo sia soprattutto per la testimonianza offerta, è<br />
d’uopo ringraziare quanti hanno collaborato alla riuscita di una iniziativa che si colloca in maniera<br />
straordinaria nelle celebrazioni dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità.<br />
Un ricordo affettuoso a Francesco Tosatti, prematuramente scomparso.<br />
Un particolare ringraziamento a Paolo Saija Responsabile dell’archivio storico UIL e, a seguire a:<br />
Enza Maria Agrusa Anna Bricca Simonetta Corsi Fabrizio Dessì Franco Gherardini Alessandra<br />
Menelao Rosaria Pucci Antonio Toscano<br />
Stampato nel mese di luglio 2007<br />
-IL SACRIFICIO DELLE NONNE, DELLE MADRI, DELLE SORELLE, DELLE SPOSE E DELLE<br />
FIGLIE DURANTE IL FASCISMO, LA GUERRA E LA RESISTENZA E’ STATO QUELLO PAGATO<br />
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