Storia e Idealità Laico Socialiste Riformiste - Uil
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sui muri della nostra città e spesso sfilano nelle strade della città senza nemmeno sapere, senza<br />
nemmeno conoscere il significato della barbarie di questi simboli, di questi segni.<br />
La memoria deve servire per conservare e consolidare la nostra identità vera di italiani e di italiane,<br />
quella identità che era propria delle donne della Resistenza, fatta di valori assoluti: la famiglia, la<br />
libertà, la democrazia, la giustizia, la solidarietà. Quante donne della Resistenza sono state<br />
protagoniste, poi, proprio di questi valori nell'Italia repubblicana, con una loro forte presenza morale,<br />
intellettuale, politica, sociale, come dimostra la loro partecipazione alla Costituente, alla vita dei<br />
Parlamenti repubblicani, al governo del Paese, nelle istituzioni e nella società. In un Paese con tante<br />
ideologie e tante culture politiche, hanno animato su vari fronti la vita dei grandi partiti democratici,<br />
delle grandi organizzazioni sindacali e del lavoro, dei movimenti di emancipazione della donna e delle<br />
battaglie per i diritti civili, come l'aborto, il divorzio, la laicità dello Stato. Pensiamo, tra le tante, a<br />
Nilde Iotti, Carla Voltolina, Tina Anselmi, ed altre. Le ha citate molto bene anche Gianni prima.<br />
Qual è il patrimonio, il lascito di questo straordinario mondo femminile? Dopo le tragiche vicende<br />
della guerra, la donna ha radicalmente modificato anche la sua presenza nella società. Oggi la donna<br />
non più l'angelo del focolare, ma ha conquistato identità nuove che le rendono giustizia: quelle di<br />
lavoratrici e di cittadine. Questo significa che le donne sono diventate soggetti di diritti costituzionali<br />
fondamentali, come il lavoro e la titolarità piena di diritti civili. Dobbiamo essere grati per questo<br />
anche al sindacato, in particolar modo alla UIL, che ha sostenuto come obiettivi prioritari l'inserimento<br />
a pieno titolo della donna nel mondo del lavoro e dei diritti costituzionali. La donna si è riscattata dalla<br />
sua subalternità nella famiglia e nella società e tutte le visioni che la riconducono al ruolo<br />
essenzialmente biologico e ad un destino tutto privato tendono ormai ad essere spazzate via.<br />
La Resistenza ha testimoniato l'evidenza pubblica e politica della donna nella vita del Paese. Noi<br />
dobbiamo proseguire in questo percorso ideale, politico e morale, non solo riconoscendo alle donne le<br />
loro idee, le loro aspirazioni, i loro bisogni, i loro diritti, ma consacrando e rendendo onore a<br />
quell'immagine che è il simbolo della nostra Repubblica: l'Italia sormontata dal volto di una donna con<br />
corona turrita.<br />
Ma oggi è tempo soprattutto di coniugare al femminile la parola diritti; spetta a tutti, ma spetta<br />
soprattutto alla politica, che si deve aprire alla presenza femminile, che sarà scarsa di numero, ma è di<br />
elevato valore nella qualità. Ritengo importante al riguardo che in tutte le istituzioni elettive si<br />
determini una presenza delle donne e a tale scopo, nel presentare la riforma del Regolamento del<br />
Consiglio Regionale, ho voluto che questo problema fosse presente, quando si è previsto il sostegno ai<br />
gruppi politici in proporzione alla presenza femminile. È un'innovazione che ho voluto che fosse bene<br />
indicata e che deve costituire una ragione di un impegno di tutto il Consiglio Regionale, un obiettivo<br />
da qui ai prossimi mesi della nostra azione di risanamento e di regolamento del Consiglio.<br />
Questi sono i segnali concreti che dobbiamo dare, e la politica ha la grande responsabilità di coglierli e<br />
di tradurli in fatti concreti, soprattutto perché questo è il modo concreto per onorare tante donne che ci<br />
hanno lasciato, con le loro lotte, un patrimonio di libertà e di democrazia che dobbiamo difendere con<br />
il loro stesso coraggio e il loro stesso amore, per il nostro Paese.<br />
Diamo lettura del messaggio del Presidente della Camera, onorevole Bertinotti.<br />
“Sono lieto di rivolgere il mio più cordiale saluto a te, caro Segretario” - è indirizzato al Segretario<br />
Generale della UIL, Luigi Angeletti - “e a tutti i partecipanti al convegno sul tema delle donne e la<br />
Resistenza, promosso dalla UIL in occasione della celebrazione del 62° anniversario della<br />
Liberazione.<br />
Nella storia delle staffette partigiane e delle tante altre donne che rischiarono la propria vita per<br />
promuovere la rinascita dell'Italia alla democrazia e alla libertà, possiamo tutti riconoscere il valore<br />
straordinario del contributo femminile dato alla Resistenza. Si trattò di un fenomeno unico, che segnò<br />
l'inizio della partecipazione consapevole delle donne alla vita democratica del Paese ed aprì la strada<br />
ad un loro impegno sempre più determinante per il conseguimento di molte conquiste sociali e<br />
politiche della nostra Repubblica.<br />
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