Storia e Idealità Laico Socialiste Riformiste - Uil

LA RISCOPERTA DELLE RADICI LAICHE RIFORMISTE E SOCIALISTE
Il sindacato e chiamato ad un’azione decisa per allontanare il rischio di smarrire un valore e
per ribadire come e quanto più di ogni altro, esso sia capace di mantenerne alto il significato e
strategico il ruolo per il Paese e tutta la collettività.
Oggi il sindacato resta uno dei principali interlocutori della vita politica e sociale del Paese e
la Uil continua ad essere sicuramente uno dei punti di riferimento.
Ma con i cambiamenti istituzionali, di “gestione” del potere da parte della politica, di una
sempre maggiore articolazione della società, con le difficoltà di intercettare e di dare risposte
ai giovani, impegnati in nuove tipologie di lavori, precari e, molte volte, isolati dal contesto
produttivo, con una parte del paese sempre più distratta, per alcuni versi anche appagata dalle
conquiste acquisite e scarsamente sensibile ai pericoli della loro perdita, per effetto di una
silente e continua erosione delle stesse, sembra essere sparita quella consapevolezza che i
diritti acquisiti e le vittorie progressiste vanno sempre difese, poiché senza far ciò, come la
storia dimostra chiaramente - soprattutto quella degli ultimi tempi, tutto può essere spazzato
via, modificato o stravolto.
Questa particolare condizione di voler assolutamente mantenere un passaggio aperto, un ponte
tra il passato delle nostre radici ed il futuro, perché non si smarriscano le origini ed il
patrimonio delle idealità, hanno prodotto una fortissima integrazione tra ciò che alcuni dei
maggiori rappresentanti del socialismo italiano hanno detto e quello che idealmente la UIL
continua a mantenere nel proprio DNA, nelle proprie elaborazioni politiche e sindacali.
La ricerca delle radici ideali, culturali e politiche della nostra organizzazione laico-socialista
ha preso le mosse dalla promozione di un convegno a Reggio Emilia, insieme all’Opera
benefica Prampolini, in occasione del 75° anniversario della morte di Camillo Prampolini e
abbinandovi l’inaugurazione della nuova sede della Camera Sindacale Provinciale. L’incontro
che ha visto presenti le massime autorità locali, regionali con la presenza di illustri studiosi
dell’opera del grande “apostolo” del socialismo riformista e con le conclusioni del Segretario
generale Angeletti. L’iniziativa ha consentito di poter verificare quanto il pensiero di questo
grande maestro sia, non solo ancora attuale, ma soprattutto ampiamente trasfuso all’interno
delle idealità che sono alla base dell’essere UIL.
Per approfondire e conoscere ancor di più le ragioni dell’essere nel solco laico-socialista è
stato organizzato a Genova un convegno insieme alla Uil della Liguria, sull’opera di uno dei
primi organizzatori sindacali e della cooperazione, il socialista riformista Pietro Chiesa. Una
iniziativa assunta unitamente alla compagnia portuale Pietro Chiesa, da lui fondata oltre cento
anni fa ed ancora attiva nel porto di Genova, esempio di grande solidarietà fra lavoratori.
La prima trilogia si è conclusa con il convegno di Rovigo sull’opera e il pensiero di Nicola
Badaloni. Grande protagonista del riscatto dei lavoratori, dei poveri e dei malati di una della
zone più povere del Paese: il Polesine. La figura di un socialista che ha dedicato la sua opera
di medico, di scienziato e di organizzatore delle leghe bracciantili nel Polesine per combattere
la pellagra, la malaria e lo sfruttamento dei lavoratori,con la crescita culturale, sconfiggendo
l’ignoranza e l’analfabetismo e trasmettendo il credo del riformismo socialista.
L’attività di riflessione e di riscoperta delle radici proseguirà, organizzando manifestazioni
rievocative di quanti, risalendo nel tempo, hanno lasciato e tramandato quei profondi
insegnamenti, che ancora oggi come UIL sentiamo al nostro interno.
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