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Storia e Idealità Laico Socialiste Riformiste - Uil

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Dobbiamo però avere la convinzione diffusa che l’unità è importante per vivere in una società<br />

che vuole costruire un futuro, una società che non è rassegnata, che non considera inevitabile<br />

il declino, una società che sappia offrire speranze e opportunità. Questa è la vera sfida che<br />

oggi ha di fronte il sindacato. La può affrontare in due modi: auspicando dei cambiamenti,<br />

sostenendo delle idee che possano dare delle speranze, relegandosi però in un ruolo di<br />

supporto; oppure cercare di essere dei protagonisti, offrire speranze per una società migliore,<br />

un po’ più giusta, un po’ più libera, una società che si può costruire non affidandosi a qualcun<br />

altro. Un sindacato moderno che si pone anche questo obiettivo, è un sindacato che vuole<br />

essere protagonista, perché ritiene di avere in sé la forza morale, l’intelligenza politica, le<br />

qualità culturali per essere un protagonista di questo processo. Solo così potremo<br />

rappresentare la migliore tradizione di quel modello di sindacato che 60 anni fa qualcuno ha<br />

cercato di disegnare, e per il quale è stato capace di mettere in gioco il bene più prezioso che<br />

ogni essere umano possiede: la vita.<br />

Intervento di Aldo Aniasi*<br />

È per me un privilegio partecipare a questo incontro. accanto ai dirigenti del movimento<br />

sindacale di oggi, impegnati per reclamare una società più giusta, per difendere le condizioni<br />

di vita dei lavoratori, per chiedere che il mondo viva in pace e anche per impedire che la<br />

Costituzione della Repubblica italiana, frutto della lotta di liberazione combattuta sessant'anni<br />

fa, venga stravolta. Una Costituzione fra le più civili del mondo che all'articolo l afferma che<br />

la Repubblica italiana è fondata sul lavoro.<br />

Una particolare soddisfazione è in tutti noi perché i dissensi fra le tre grandi confederazioni<br />

dei lavoratori sono alle nostre spalle e si è ritrovata l'unità operativa senza la quale tutto<br />

sarebbe più fragile.<br />

Grazie compagni e amici per quest'opportunità che consente di ricordare, di riflettere a chi<br />

ha vissuto la stagione dell'unità sindacale costruita mentre le truppe della Germania nazista,<br />

con la complicità dei fascisti, calpestavano la nostra terra, compivano stragi, eccidi,<br />

torturavano, assassinavano, deportavano chi si batteva per la libertà.<br />

La mia generazione non può dimenticare quei lavoratori, uomini e donne, operai, impiegati,<br />

contadini, intellettuali che nelle fabbriche, negli uffici sostenevano la resistenza armata<br />

affrontando le feroci criminali repressioni e che a migliaia pagarono con la deportazione e con<br />

la vita quella loro resistenza disarmata.<br />

Noi oggi ricordiamo con animo riconoscente un avvenimento di eccezionale importanza: la<br />

decisione di unire in una sola organizzazione i lavoratori del sud e del nord il che influì<br />

positivamente sulla guerra allora in corso e creò le condizioni per la ricostruzione pacifica in<br />

un dopoguerra che doveva traghettarci verso la democrazia.<br />

Oggi appare un miracolo quello che sessant'anni fa portò il mondo del lavoro a stringere un<br />

patto unitario dopo due decenni che lo avevano visto diviso in Italia, in Francia negli anni<br />

della lotta antifascista.<br />

Voi sapete, quanto me, quanto sulla caduta del fascismo abbiano influito gli scioperi del<br />

marzo del1943; indebolirono le già fragili strutture del regime e fecero pressione sulla tenuta<br />

della monarchia, che portava la responsabilità di aver avallato e sostenuto il fascismo, i suoi<br />

crimini, la guerra.<br />

Quegli scioperi furono non solo organizzati e attuati per rivendicare migliori condizioni<br />

economiche ma anche contro l'oppressione fascista, contro là guerra, la fame, le privazioni, le<br />

basse paghe; la situazione politica consentì agli antifascisti militanti di trovare sostegno in un<br />

indistinto complesso di risentimenti della popolazione contro le disfatte, le disgrazie causate<br />

dal fascismo.<br />

Fra i militanti antifascisti e la popolazione si stabilì una solidarietà che si rafforzò nei mesi<br />

successivi.<br />

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