Storia e Idealità Laico Socialiste Riformiste - Uil
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essa aveva sottolineato, anche fra l'incredulità dei presenti, dei partecipanti degli altri Paesi, come<br />
fosse un pericolo per la libertà del nostro Paese il Governo che Mussolini aveva da poco costituito. E,<br />
secondo questa spiata, avrebbe addirittura presentato la possibilità di un complotto per eliminare<br />
fisicamente Mussolini. Probabilmente non era nemmeno vero, ma questo indusse il Governo italiano a<br />
denunciarla alla magistratura dell'epoca e a decretarne l'espulsione dal Paese.<br />
E cominciò questa vita raminga all'estero, della D'Andrea, insieme poi ad Armando Borghi, che la<br />
raggiunse, che però già nel 1925 scrisse a Parigi, dove era andata a studiare alla Sorbona (a lavorare e<br />
studiare, ovviamente), un libro dal titolo estremamente significativo, che nessuno più ricorda, anzi, ci<br />
sono poche tracce anche negli studi storici del nostro Paese, che s'intitolava: L'ora di Maramaldo.<br />
Maramaldo era colui che aveva “ucciso un uomo morto”, e Maramaldo era Mussolini; e,<br />
singolarmente, in questo libro - nel capitolo finale - c'è un elenco dei provvedimenti liberticidi che<br />
Mussolini avrebbe - a suo giudizio – messo in atto, e che furono tutti puntualmente realizzati da<br />
Mussolini un anno dopo, con le leggi eccezionali del 1926. C'era questa lucidità di analisi, quasi<br />
profetica. Oggi, a posteriori, potremmo dire che ci voleva poco, per quello che è successo poi con la<br />
dittatura, però in quel momento era indicativo di una lucidità di analisi, di una consapevolezza politica<br />
della necessità di una lotta a fondo contro il regime, che poi la D'Andrea portò negli Stati Uniti<br />
d'America, dove c'era un forte Movimento anarchico. Ella si era andata a rifugiare negli Stati Uniti<br />
d'America, dove conobbe Trozski, si legò ad Armando Borghi, che aveva già conosciuto, fece<br />
centinaia e centinaia di conferenze girando tutti gli States con grande successo; scrisse questi due<br />
romanzi, che restano nella storia della letteratura americana, di cui ho citato il secondo, mentre il<br />
primo si chiama: Tormento, per vedere di poterlo leggere quando sarà pubblicato in Italia, chissà, forse<br />
tra altri cinquant'anni. Morì per un male incurabile a Boston nel 1933.<br />
E' una figura, a mio giudizio, emblematica della capacità delle donne ad assumere una coscienza<br />
politica, e più alta anche della politica, una coscienza etica che le ha portate, attraverso la lotta<br />
antifascista e la lotta di Resistenza, ad aprirsi un varco nelle resistenze conservatrici e reazionarie, che<br />
erano fortissime, e sono ancora abbastanza forti nel nostro Paese, alla presenza femminile nella storia.<br />
È emblematica e significativa perché, come ho accennato già prima, sappiamo tutti che questa<br />
Resistenza è andata man mano crescendo, anche quando si pensava che il fascismo avesse<br />
egemonizzato la coscienza collettiva del Paese. Ricordiamo quello che si scriveva anche all'estero nel<br />
1936-1938.<br />
Eppure, dai riscontri che abbiamo, ad esempio nelle ricerche che ha fatto l'ANPI, che ha raccolto<br />
migliaia e migliaia di fascicoli processuali dell'epoca del regime fascista, che mi auguro che siano<br />
presto resi pubblici e oggetto di studio e di ricerca da parte degli studiosi, sui perseguitati italiani di<br />
quei due decenni, risulta questa grande presenza delle donne non nella Resistenza passiva, ma anche<br />
nella Resistenza attiva, come i movimenti di protesta, che certamente non acquistarono un carattere<br />
ideologico, un carattere politico, ma erano movimenti che hanno avuto una forza e un significato<br />
notevoli.<br />
E poi la lotta della Resistenza. Abbiamo ricordato le donne, i sacrifici sono stati rievocati. Sono state<br />
rievocate alcune figure, ed io ne vorrei rievocare ancora una, che qualche volta ci sfugge, per<br />
distrazione: quella di Carla Voltolina, che sarà poi la signora Pertini, staffetta della Resistenza a<br />
Milano, sempre propugnatrice dei valori della Resistenza, dell'antifascismo,<br />
studiosa successivamente di psicologia e donna importante nella vita del<br />
nostro Paese. Vorrei rievocare, per concludere, anche un'altra donna<br />
estremamente significativa che rappresenta quella resistenza specifica, che<br />
nell'ambito del processo di formazione di una consapevolezza di una<br />
coscienza generale nel mondo femminile, nella battaglia antifascista e nella<br />
lotta partigiana, ha un suo posto non a sé, ma un suo posto di rilievo. È quella<br />
resistenza che comincia, o prosegue perché<br />
Carla Voltolina e Sandro Pertini<br />
era anche precedente, come abbiamo appreso da un libro della scrittrice Rosetta Loi: La parola ebreo),<br />
ma che si infittisce e si rafforza nel 1938, quando anche in Italia vengono applicate le leggi<br />
sanzionatrici degli ebrei nel nostro Paese. Se si leggono le pagine, bellissime, peraltro, di Rosetta Loi,<br />
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