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Il suicidio della Destra - Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse

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espatriare nel sud America, ma uno <strong>di</strong> loro, Romano, rientra in Italia negli anni ‘50 e si sposa. Una<br />

sua figlia, <strong>di</strong>venuta successivamente cantante famosa e attrice del cinema impegnato, lascia la sua<br />

carriera per aprire un banco al mercato del pesce <strong>di</strong> Napoli. Invece non é andata così: lo ve<strong>di</strong>amo<br />

ogni giorno coi nostri occhi, anche se, solo vent’anni fa, nessuno avrebbe osato immaginare nei suoi<br />

più spaventosi incubi notturni, le cose che uoti<strong>di</strong>anamente viviamo. Secondo una abusata e ormai<br />

frusta citazione "la prima volta la storia si manifesta con una trage<strong>di</strong>a e, quando si ripete, é una<br />

farsa". Meglio, nel nostro caso, una pochade. E allora viviamola fino in fondo questa farsapochade.<br />

Ritiriamo fuori la vecchia autoambulanza, facciamola parcheggiare negli ampi cortili del<br />

Quirinale. Discretamente. Poi, una convocazione al Colle, una decina <strong>di</strong> corazzieri, che sono alti e<br />

quando stanno attorno a qualcuno, non lo si vede più e un po’ <strong>di</strong> determinata convinzione. “Si<br />

accomo<strong>di</strong> cavaliere! É per il Suo bene e, per favore, ci consegni il cellulare”. Nell'autoambulanza<br />

Vittorio Andreoli, Paolo Crepet e tre infermiere ukraine. Con le autoreggenti. (26 aprile 2011)<br />

PURTOPPO IL “GOLPE ROSSONERO” ERA SOLO<br />

UNA FELICE INTUIZIONE DEL PROF. ASOR ROSA<br />

Col senno del poi si sarebbero potuti trarre presagi dalle prime ore <strong>di</strong> quel 23 settembre 2011. A<br />

cominciare dal tempo. A Milano, fin dall’alba, un sole splendente aveva <strong>di</strong>ssolto le velature <strong>della</strong><br />

nebbia umida formatasi nella notte. Già alle 10 del mattino il termometro segnava 30 gra<strong>di</strong>. Gli<br />

abitanti <strong>della</strong> capitale morale sciamavano per le strade con l’auto, il tram, la metropolitana o, più<br />

umanamente, a pie<strong>di</strong>. Quasi tutti in maniche <strong>di</strong> camicia, moltissimi giovani e non, con canottiera,<br />

bermuda e infra<strong>di</strong>to. Ciabattavano allegri e sbracati, esibendo l’abbronzatura conquistata durante le<br />

vacanze, ovviamente pagate a rate. Quelli chiusi negli uffici con l’aria con<strong>di</strong>zionata a manetta,<br />

sacramentavano con le camicie incollate al corpo dal sudore. A Roma, invece, il <strong>di</strong>luvio universale.<br />

Pioggia scrosciante per tutta la notte, il Tevere minacciosamente gonfio, Piazza San Pietro allagata<br />

con le guar<strong>di</strong>e svizzere in canotto, il traffico impazzito, praticamente fermo. A Catania faceva un<br />

freddo cane. Ci si era messa pure l’Etna a vomitare ceneri che, mescolate al nevischio, creavano una<br />

putre<strong>di</strong>ne nerastra che si posava ovunque. Un'atmosfera cupa e surreale; da incubo. Presagi per chi<br />

avesse potuto o voluto coglierli, ma chi si sarebbe sognato <strong>di</strong> farlo? Non ve n’era ragione. Nei mesi<br />

precedenti tutto era andato secondo il solito. Sì, per la verità, nel mese <strong>di</strong> aprile c'era stato un<br />

intervento <strong>di</strong> Asor Rosa che aveva ipotizzato (sollecitato) una sollevazione bipartizan, anche con il<br />

concorso dell'esercito e dei carabinieri per mettere una volta per tutte, Berlusconi fuori gioco; ma la<br />

cosa era stata sbrigativamente liquidata come fantasia antidemocratica, forse frutto <strong>di</strong> una incipiente<br />

demenza senile. La sovranità appartiene al popolo, avevano strillato quelli del pdl, appellandosi<br />

all'articolo 1 <strong>della</strong> Costituzione. La quale, ovviamente, faceva comodo anche se citata solo a metà,<br />

quando dava loro ragione. <strong>Il</strong> consueto bla bla. Napolitano aveva rivolto una decina <strong>di</strong> appelli<br />

invitando tutti a smorzare i toni, a occuparsi dei problemi veri degli italiani; i quali, a <strong>di</strong>re il vero, ai<br />

loro problemi veri non sembravano tenere molto, attratti come erano dalle selezioni per il nuovo<br />

ciclo del “grande fratello”. I consueti richiami al senso <strong>di</strong> responsabilità, termine questo che oramai<br />

aveva perso molto del suo significato. Normalità, insomma, con il pil che non cresceva, la<br />

<strong>di</strong>soccupazione che aumentava, il prezzo <strong>della</strong> benzina che saliva, le fabbriche che chiudevano,<br />

Marchionne che annunciava scalate <strong>della</strong> Fiat a destra e a manca, realizzando mirabolanti guadagni<br />

in borsa e immancabili cali nella ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> autovetture. Berlusconi proclamava solennemente per la<br />

36ma volta il varo <strong>di</strong> riforme epocali: giustizia, fisco, lotta senza tregua all'evasione fiscale (ma con<br />

qualche possibile condono), decreti contro la corruzione, prossime aperture <strong>di</strong> cantieri per il ponte<br />

sullo stretto, ampliamento <strong>delle</strong> metrature <strong>delle</strong> case (quand le batiment va, tout va), istituzione<br />

dell’alto commissariato per la lotta alle mafie, affidato ai gemelli dell’Utri. In definitiva nulla <strong>di</strong><br />

nuovo. Nell’ultimo fine settimana Silvio aveva partecipato in video conferenza, a due convegni<br />

organizzati a Milano dai “sacerdoti <strong>della</strong> libertà” iscritti all’ACI e, a Napoli, dal Ministro Roton<strong>di</strong><br />

con la partecipazione dell'incensurato co-or<strong>di</strong>natore campano on. Cosentino. A questo secondo<br />

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