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Il suicidio della Destra - Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse

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durante la battaglia <strong>di</strong> Anzio. Gianni “la Roccia” trascorse alcuni giorni in galera che non giovarono<br />

alla sua carriera scolastica ma sicuramente alla sua carriera politica.<br />

Altra impresa (quasi) eroica fu il suo matrimonio con Isabella Rauti, matrimonio ripetuto qualche<br />

anno dopo visto che la prima versione non era venuta troppo bene.<br />

L’appren<strong>di</strong>stato politico istituzionale l’ha esercitato alla Regione Lazio, cui era stato eletto dopo<br />

essere stato imposto come capolista del MSI dal segretario-suocero che l’aveva preferito al suo<br />

vecchio camerata <strong>di</strong> “Or<strong>di</strong>ne Nuovo” Paolo Andriani, che non resse all’umiliazione e <strong>di</strong> lì a poco<br />

morì.<br />

Gianni era certamente furbetto e forse anche bravino. Parlava poco e non brillava certo per la<br />

personalità, ma si <strong>di</strong>mostrò abile a calcolare bene le sue mosse. Da scacchista. Dopo la “svolta <strong>di</strong><br />

Fiuggi” abbandonò al suo (triste) destino Rauti e si accordò con Fini, garantendosi un posto in<br />

Parlamento. Lasciando credere <strong>di</strong> essere l’erede del “fascismo <strong>di</strong> sinistra” contribuì a dare vita alla<br />

componente <strong>di</strong> “<strong>Destra</strong> Sociale”, apparentemente molto attenta ai lavoratori ed ai loro problemi, ma<br />

ancor più attenta, anzi attentissima, a occupare posti <strong>di</strong> governo e sottogoverno. Con quel<br />

rivoluzionario <strong>di</strong> Berlusconi.<br />

Poi Gianni si è messo a lavorare per costruire la sua can<strong>di</strong>datura a primo citta<strong>di</strong>no <strong>della</strong> Capitale.<br />

Senza scordarsi però <strong>di</strong> piazzare la moglie come consulente in qualche ministero. Nel nome <strong>di</strong> Dio,<br />

<strong>della</strong> Patria e, naturalmente, <strong>della</strong> Famiglia. La sua.<br />

L’occasione si presentò nel 2008 con il boom del berlusconismo e del Partito <strong>delle</strong> (loro) Libertà.<br />

Cavalcò egregiamente (<strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong> buoni creatori <strong>di</strong> immagine) il <strong>di</strong>sastro del centro-sinistra<br />

capitolino e l’ondata <strong>di</strong> sdegno seguita all’assassinio <strong>di</strong> una povera signora romana da parte <strong>di</strong> un<br />

rom. Fu eletto a furor <strong>di</strong> popolo. E <strong>di</strong> taxisti.<br />

Subito cominciò a riempire il Comune e le aziende partecipate che dal esso <strong>di</strong>pendono, <strong>di</strong> amici,<br />

parenti, ex camerati e simili che avevano tutti un passato ma, soprattutto, un sicuro avvenire. Anche<br />

se non giustificato da qualche competenza.<br />

Cominciò a governare, si fa per <strong>di</strong>re, la Città Eterna, fascia tricolore a tracolla e moglie al fianco.<br />

Di ricevimento in ricevimento. Di cerimonia in cerimonia.<br />

La Città Eterna, essendo per l’appunto eterna, stava lì, immobile se non per il traffico sempre più<br />

caotico, con le nuove municipalità piene <strong>di</strong> orren<strong>di</strong> palazzi senza attrezzature ma con immense<br />

colate <strong>di</strong> cemento palazzinaro.<br />

Senza contare la criminalità che dominava le desolate periferie e qualche scaldaletto <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria<br />

amministrazione.<br />

Lui sempre lì, immobile, ben piantato in Campidoglio, con la sua bella fascia tricolore a tracolla.<br />

Poi, all’improvviso, è arrivato il grande gelo.<br />

E la neve; in millimetri e/o centimetri.<br />

<strong>Il</strong> caos, nessun “piano neve” approntato dal Comune. A Roma c’è, deve esserci per contratto,<br />

sempre il sole.<br />

Gianni perse la testa, passò quarantotto ore d’inferno scarponando con l’autoblu tra uno stu<strong>di</strong>o<br />

televisivo e l’altro, litigando con i giornalisti, facendosi fotografare con una improbabile pala in<br />

mano e un buffo berrettone in testa quasi si trovasse sul K2, urlando e strepitando contro tutti,<br />

Protezione Civile, citta<strong>di</strong>ni che non si arrangiavano, dando lezioni <strong>di</strong> botanica, invocando il governo<br />

tecnico.<br />

L’unico con cui non se la prese fu il Papa, l’unico responsabile, se vogliamo, <strong>di</strong> tutto visto il suo<br />

filo <strong>di</strong>retto con il Padreterno.<br />

Ma Gianni è cattolico, apostolico e, soprattutto, romano.<br />

Come se tutto questo non bastasse, in ultimo è arrivato Monti che, con un gelo uguale a quello <strong>della</strong><br />

neve, gli ha freddamente comunicato il suo no alla can<strong>di</strong>datura <strong>di</strong> Roma per le Olimpia<strong>di</strong> del 2020.<br />

Ad<strong>di</strong>o sogni <strong>di</strong> gloria, ad<strong>di</strong>o castelli in aria (anzi, ben piantati sul suolo <strong>di</strong> Roma), ad<strong>di</strong>o tagli <strong>di</strong><br />

nastri, cerimonie, convegni con Letta, Carraro, Petrucci, Malagò e successivi pranzi e ricevimenti.<br />

Ad<strong>di</strong>o anche alla riconferma come sindaco. Speriamo.<br />

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