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Il suicidio della Destra - Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse

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da Pavia e altri personaggi <strong>di</strong> chiarissima (?) fama. Ha, purtroppo, dovuto fare a meno <strong>di</strong> quel<br />

gigante del pensiero che risponde al nome <strong>di</strong> Piergianni Prosperini. Troppo occupato ad<br />

amministrare gli affari <strong>della</strong> regione più ricca e importante d’talia e a farsi confezionare dal suo<br />

sarto <strong>di</strong> fiducia giacche variopinte in stile vagamente “omo”, non si é accorto che il “Pirellone” era<br />

stato circondato dagli “‘ndranghetisti”. In ciò confortato dall'autorevole parere del prefetto <strong>di</strong><br />

Milano che, tra una visita in prefettura dell’“olgettina” Maristel Polanco e l'altra, aveva<br />

solennemente assicurato che <strong>di</strong> mafia al nord non se ne vedeva nemmeno l’ombra. <strong>Il</strong> ragazzo <strong>di</strong><br />

bottega del “governatore”, tale Maurizio Lupi fa il vicepresidente <strong>della</strong> Camera a Roma e partecipa<br />

urlando a tutti i talk show televisivi come uno Stracquadanio qualsiasi. Gettando, <strong>di</strong> tanto in tanto,<br />

un’occhiata a uno degli orologi regalatogli dal mago <strong>delle</strong> bonifiche Grossi.<br />

Provincia. <strong>Il</strong> presidente é Guido Podestà. Ex impiegato <strong>di</strong> Berlusconi. Del resto lo sono quasi tutti.<br />

Le sue società ( <strong>di</strong> lui e <strong>della</strong> moglie) sono praticamente in mano ai Cabassi molto interessati ai<br />

terreni per l’Expo. Conflitto d'interessi? No, più semplicemente interesse nel conflitto: quello tra gli<br />

affaristi.<br />

Nella sua giunta, per dare un tocco <strong>di</strong> classe, siede anche la cugina <strong>di</strong> Daniela Garnero Santanché,<br />

da sempre molto interessata agli “eventi”. Che se poi <strong>di</strong>ventano “e trenta”, “e quaranta” o magari<br />

“e cinquanta” é solo per caso. Podestà é quasi identico all'ispettore Clouseau e come lui <strong>di</strong>ce sempre<br />

<strong>di</strong>vertenti scemenze. Riprese dai me<strong>di</strong>a come cose serie. Comune. <strong>Il</strong> sindaco si chiama Letizia<br />

Bricchetto Moratti. Cinque anni fa si é comperata la carica buttando sul tavolo una paccata <strong>di</strong><br />

milioni (del marito). <strong>Il</strong> suo problema é che, qualunque cosa <strong>di</strong>ca o faccia, sembra sempre una<br />

sogliola surgelata. Ora vuole fare il bis e i milioni saranno almeno trenta. Ha vari consulenti per<br />

l’immagine e la comunicazione, riempie da mesi le televisioni con i suoi spot e, ora, ha inondato la<br />

città <strong>di</strong> manifesti pieni <strong>di</strong> bimbi innocenti, vecchietti rincoglioniti, comparse a pagamento,<br />

extracomunitari inconsapevoli, veline fallite e animali in<strong>di</strong>fesi. I manifesti sono appiccicati su tutti i<br />

tabelloni anche negli spazi riservati agli altri can<strong>di</strong>dati; esempio questo <strong>di</strong> altissima moralità<br />

politica.<br />

I suoi consulenti sono stremati dai tentativi <strong>di</strong> rendere la sua algida immagine meno ingessata, più<br />

umana. Niente da fare. Hanno persino tentato <strong>di</strong> farle <strong>di</strong>re che lei, nei primi anni ‘70, ballava il twist<br />

a Saint Tropez con Gigi Rizzi, Alain Delon e BB. Gigi non se la ricorda proprio, Delon non ha mai<br />

ballato in vita sua e BB aveva <strong>di</strong> meglio da fare. La signora, che tra l’altro, é madre <strong>di</strong> Batman, ha<br />

scoperto nell’età <strong>della</strong> menopausa la sua vocazione per la politica. Da buona ricca ha pensato <strong>di</strong><br />

comprarsela.<br />

Come si fa con una pelliccia. <strong>Il</strong> suo inamovibile vice é Riccardo De Corato da Andria. Pinuccio<br />

Tatarella, pugliese come lui, avendo scoperto molti anni or sono, che a Milano Riccar<strong>di</strong>no stava<br />

facendo una sua bella carriera, se ne uscì con una <strong>delle</strong> sue battute: “Non sapevo che la nebbia<br />

facesse <strong>di</strong>ventare intelligenti”. Da molti anni ha smontato la tenda che aveva piazzato davanti<br />

all’ufficio <strong>di</strong> Di Pietro ai tempi <strong>di</strong> “mani pulite”. In Consiglio Comunale vuole tornare anche tale<br />

Osnato, vice coor<strong>di</strong>natore del Pdl, il cui merito principale consiste nell’aver sposato la figlia <strong>di</strong><br />

Romano La Russa (dell’omonima grande famiglia). Dichiara come professione <strong>di</strong> essere impiegato<br />

all’Aler.<br />

Questi sono alcuni dei personaggi che comandano a Milano. Sullo sfondo gli interessi dei Cabassi,<br />

del Ligresti (dell’omonima famiglia), dei Bracco, dei Moratti, dei Tronchetti Provera, <strong>della</strong><br />

“Compagnia <strong>delle</strong> Opere” e <strong>di</strong> tutti gli altri (mafiosi e non), che ronzano loro intorno come mosche<br />

sulle cacche dei cani. Perché per un posto in Consiglio comunale che ufficialmente rende circa 800<br />

euro al mese, stanno facendo campagne elettorali milionarie? Solo per “legittima” ambizione?<br />

Mah! (18 aprile 2011)<br />

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