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Il suicidio della Destra - Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse

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Nel corso <strong>della</strong> mia ormai lunga vita ho conosciuto una umanità in taluni casi splen<strong>di</strong>damente<br />

<strong>di</strong>versa e variegata. Sono passato attraverso esperienze <strong>di</strong> ogni tipo come una salamandra attraverso<br />

il fuoco. Sono rimasto indenne. O quasi.<br />

Ho conosciuto uomini veri e tromboni, truffatori e artisti, principesse puttane e puttane che si<br />

comportavano da principesse, avventurieri gentiluomini e presunti gentiluomini in realtà autentici<br />

ban<strong>di</strong>ti, ignoranrti sapienti e uomini <strong>di</strong> cultura inver<strong>di</strong>niti, il cosiddetto belmondo, spesso squallido,<br />

ricchi e poveri <strong>di</strong>sgustosi o <strong>di</strong>gnitosi. Ho girato il mondo, annusato culture, ho amato e o<strong>di</strong>ato o<br />

<strong>di</strong>sprezzato, ho sbagliato e risbagliato cercando, al <strong>di</strong> là dei giu<strong>di</strong>zi morali che non mi appartengono,<br />

la coerenza dell’esempio.<br />

Quasi mai l’ho trovata. Quelli che sembravano possederla, col tempo hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> non<br />

averla.<br />

Mi sforzavo <strong>di</strong> credere in un’Italia <strong>di</strong>versa. Invece era sempre la solita: cialtrona, opportunista,<br />

incapace <strong>di</strong> pensare in grande, serva per attitu<strong>di</strong>ne spirituale, pronta a sentirsi vittoriosa anche<br />

quando aveva perso.<br />

<strong>Il</strong> mio <strong>di</strong>chiararmi fascista forse era tutto lì. Negavo l’evidenza, mi ero costruito un mondo<br />

immaginario, avevo sognato un’Italia che non c’era mai stata.<br />

Per me gli americani non erano (e continuano a non essere) i “liberatori”. Erano e sono gli invasori<br />

che hanno vinto. E, pertanto, hanno il pieno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> comportarsi <strong>di</strong> conseguenza. Lecito, legittimo,<br />

naturale. Ma, per favore, la gratitu<strong>di</strong>ne, quella no!<br />

Intuivo, sapevo che la commistione, l’intreccio tra mafia, politica e Stato, nasceva da quegli<br />

avvenimenti, dallo sbarco in Sicilia, con la cambiale firmata allora che stiamo ancora onorando. I<br />

cosiddetti “misteri” italiani, le vicende tormentate e ancora segrete <strong>della</strong> storia italiana degli ultimi<br />

settant’anni nascono da lì, da quei patti segreti rimasti tali fino a oggi e chissà per quanto tempo<br />

ancora. D allora fortune politiche, fortune industriali, fortune finanziarie si sono fondate e si<br />

fondano su quel castello <strong>di</strong> carte, <strong>di</strong> ricatti e contro ricatti che si tengono in precario ma soli<strong>di</strong>ssimo<br />

equilibrio.<br />

Non riuscivo e ancora non riesco ad accettare la subor<strong>di</strong>nazione politica, militare, culturale, <strong>di</strong><br />

costumi e <strong>di</strong> mode all’occidentalismo americano. Per non parlare <strong>di</strong> quella economica e finanziaria<br />

evidentissima, specie negli ultimi anni. Che ci facciamo nella NATO? E a che cosa serve oggi la<br />

NATO? Perché abbiamo dato e continuiamo a dare basi, mezzi, uomini e culture alla cosiddetta<br />

“civiltà occidentale”? Proprio noi italiani che siamo il risultato <strong>di</strong> una sorprendente e vivida fusione<br />

<strong>di</strong> culture, civiltà, etnie e costumi? Quali clausole segrete abbiamo sottoscritto al tavolo del trattato<br />

<strong>di</strong> pace? E la gratitu<strong>di</strong>ne nei confronti del “liberatore”, dell’“alleato” anche da parte <strong>di</strong> chi sente e<br />

crede <strong>di</strong> doverla avere, è una con<strong>di</strong>zione, un sentimento eterno? Sono meglio gli ennesimi, inutili<br />

cacciabombar<strong>di</strong>eri che perio<strong>di</strong>camente ci impegniamo a comperare, o i Canadair per spegnere i<br />

“nostri” domestici incen<strong>di</strong>?<br />

<strong>Il</strong> fascismo è stato solo stupore e ferocia, riti ri<strong>di</strong>coli e apparenza o anche sostanza sociale, tentativo<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa e più incisiva partecipazione? Meglio l’“Opera Maternità e Infanzia” o il pranzo per i<br />

duecento barboni milanesi al “Principe <strong>di</strong> Savoia” avvenuto l’ultimo ferragosto con l’imbarazzata<br />

presenza dei veri barboni e <strong>di</strong> qualche deputato, o deputata, trombone in cerca <strong>di</strong> pubblicità?<br />

Meglio Achille Starace che muore con <strong>di</strong>gnità davanti al cadavere <strong>di</strong> Mussolini che lo aveva<br />

scaricato o Flavio Briatore elevato a simulacro <strong>di</strong> vita?<br />

Meglio Alessandro Pavolini con la sua amante o Roberto Formigoni con il suo convivente? Meglio<br />

lo Stato etico dei comportamenti o quello <strong>delle</strong> gassose?<br />

Sì, lo so, il mondo va avanti, si <strong>di</strong>ce. Non ci sono più “visioni del mondo”, ideologie risolutive, non<br />

ci sono più massacri e guerre planetarie, genoci<strong>di</strong> orren<strong>di</strong> e rivoltanti, il razzismo è ufficialmente<br />

scomparso e universalmente condannato. Al massimo si lanciano manciate <strong>di</strong> noccioline negli sta<strong>di</strong><br />

ai calciatori <strong>di</strong> colore.<br />

In giro regna una grande confusione. Guardate la politica. Siete ancora riusciti a capire quel che<br />

vogliono? La repubblica presidenziale? La socialdemocrazia? <strong>Il</strong> liberismo? La globalizzazione? <strong>Il</strong><br />

ritorno “a come prima”? <strong>Il</strong> sol dell’avvenire? La tecnocrazia? La guerra civile elettorale? Mario<br />

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