Il suicidio della Destra - Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse
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<strong>Il</strong> secondo dato: nella cosiddetta “area” il nome Mussolini ha occupato quasi tutto lo spazio<br />
<strong>di</strong>sponibile.<br />
Probabilmente a questa occupazione non corrisponde una reale rappresentanza <strong>di</strong> un vero unico e<br />
grande soggetto politico. Tuttavia la realtà è che pochi resistono alla tentazione <strong>di</strong> mettere un segno<br />
su quel nome al <strong>di</strong> là <strong>della</strong> consistenza, <strong>delle</strong> cre<strong>di</strong>bilità e dello spessore del can<strong>di</strong>dato.<br />
E’ questo un male? Non lo cre<strong>di</strong>amo. Ogni Movimento può e deve cercare <strong>di</strong> raccogliere consensi<br />
nel modo che più ritiene opportuno. Quello che importa è l’uso che <strong>di</strong> questi consensi viene fatto.<br />
Se esiste la volontà <strong>di</strong> dare vita a qualcosa <strong>di</strong> serio, se si possiede l’umiltà <strong>di</strong> sacrificarsi e <strong>di</strong><br />
lavorare, <strong>di</strong> imparare e <strong>di</strong> dare l’esempio, allora il fenomeno può rivelarsi positivo!<br />
Ci sono scadenze ed appuntamenti molto significativi: la “Devastazione Costituzionale” che porta<br />
un ulteriore colpo <strong>di</strong> piccone all'unità dell'Italia, la “cosiddetta” Costituzione Europea che cede altre<br />
quote <strong>di</strong> sovranità nazionale ad organismi anonimi e senza legittimazione, la crisi economica e<br />
sociale a cui il governo fingerà <strong>di</strong> rispondere con una improvvisata riduzione fiscale che premierà i<br />
ricchi e castigherà i vecchi ed i nuovi poveri. Sono temi che potrebbero e dovrebbero suggerire una<br />
grande iniziativa politica per mettere assieme tutti coloro (e sono tanti), che non ci stanno più e<br />
cominciano a percepire l’inganno che si cela <strong>di</strong>etro le “solenni” enunciazioni ed i “proclamati”<br />
principi del pensiero unico globale. Una grande possibile battaglia dunque, per contare davvero e<br />
non per vendersi al miglior offerente. Per dare vita ad un grande "Movimento <strong>di</strong> Liberazione<br />
Nazionale" e non ad una sorta <strong>di</strong> “Ku Kluk Klan” dei poveri.<br />
Auguriamoci buona fortuna. (marzo-<strong>di</strong>cembre 2004)<br />
ANNI DI PIOMBO: CHE COSA E’ ACCADUTO<br />
E CHI NE E’ DAVVERO RESPONSABILE<br />
Un <strong>di</strong>luvio! Dichiarazioni, articoli sui giornali, interviste, ricostruzioni <strong>di</strong> quel clima, <strong>di</strong>battiti<br />
televisivi con i “reduci”, approfon<strong>di</strong>menti storico-politici, mezzi pentimenti più o meno sinceri.<br />
Insomma la solita storia, tutta italiana, che si ripete quando si è costretti dagli avvenimenti ad<br />
occuparsi <strong>di</strong> certe cose.<br />
Stiamo, parlando ovviamente, <strong>di</strong> quello che è accaduto dopo la prescrizione del reato per la strage <strong>di</strong><br />
Primavalle. Per alcune settimane siamo ripiombati, in un baleno nel bel mezzo degli anni ‘70, per<br />
cercare (inutilmente) <strong>di</strong> capire se ci fossimo trovati dentro una guerra civile a bassa o me<strong>di</strong>a<br />
intensità, se le responsabilità fossero dei “neri” o dei “rossi”, se non sia adesso giunto il momento <strong>di</strong><br />
lavare con un bel colpo <strong>di</strong> spugna il colore rosso sangue <strong>di</strong> quel tempo e <strong>di</strong> mettere una bella pietra<br />
(tombale) su quel passato.<br />
Non siamo assolutamente d’accordo. Non cerchiamo inutili vendette, improbabili giustizie terrene;<br />
compren<strong>di</strong>amo la necessità <strong>di</strong> andare oltre, sappiamo che gli attori e le comparse <strong>di</strong> quegli<br />
avvenimenti sono, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> trent’anni, profondamente cambiati e molti tra essi se ne stanno<br />
nelle prestigiose redazioni <strong>di</strong> importanti quoti<strong>di</strong>ani e gran<strong>di</strong> testate televisive, soliti ad impartire<br />
lezioni <strong>di</strong> democrazia e <strong>di</strong> correttezza politica.<br />
Ex capi e capetti <strong>di</strong> “Lotta Continua”, <strong>di</strong> “Pot. Op.”, <strong>di</strong> “Servire il popolo”, <strong>di</strong> “Avanguar<strong>di</strong>a<br />
operaia” e “Compagnia” cantante. Personalmente siamo stati tra i primi, nel lontano 1979, a<br />
chiedere pubblicamente un atto, un gesto politico, che servisse a chiudere quella pagina ed a fare<br />
capire fino in fondo cosa fosse successo e chi ne portasse la responsabilità.<br />
Non gioivamo e non gioiremmo nemmeno adesso nel vedere marcire in galera i cosiddetti<br />
delinquenti politici che avevano agito in nome <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sumana passione che li aveva portati ad<br />
uccidere ed a rischiare <strong>di</strong> essere uccisi. Non ci preoccupano neppure gli “straccia culi” come Lollo<br />
ed i suoi amici che hanno abbondantemente <strong>di</strong>mostrato nel corso <strong>della</strong> loro esistenza <strong>di</strong> che<br />
spregevole pasta sono fatti. Non ci scagliamo neanche contro chi, all'epoca, ha saputo e se ne è stato<br />
zitto. La solidarietà, l’omertà <strong>di</strong> gruppo era talmente forte da non ammettere comportamenti <strong>di</strong>versi.<br />
In tutte le fazioni.<br />
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