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Il suicidio della Destra - Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse

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preventivo o la finta repressione? Meglio pochi e seri interventi per il rilancio <strong>delle</strong> attività<br />

economiche o i mega convegni con le solite passerelle? E l'Expo? Quale idea <strong>di</strong> una Milano del<br />

futuro c’é <strong>di</strong>etro questo pompatissimo evento? Ahimè; solo gli affari <strong>di</strong> Ligresti, Cabassi, Bracco,<br />

<strong>della</strong> Compagnia <strong>delle</strong> Opere, <strong>delle</strong> banche e dei solitissimi noti. E gli interessi veri dei milanesi, <strong>di</strong><br />

tutti i milanesi? Fino a qualche decennio fa vivevano tutti insieme, in tutta la città, con una<br />

mescolanza che metteva l’uno accanto all’altro, il ricco e il povero, l’artigiano e l’operaio, il<br />

commerciante e il professionista, il lavoratore e lo sfaccendato, l’artista e il mariuolo, il nonno e il<br />

bambino: una mirabile, variopinta e vitale stratificazione sociale che si era spontaneamente creata<br />

nel corso dei secoli. Una città vera, con una sua anima. Tutto scomparso, sconvolto, desertificato,<br />

insozzato.<br />

Adesso, nell’attesa <strong>di</strong> qualche altra patetica trovata finale, aspettiamo l’esito elettorale. Persino la<br />

famosa, illuminata borghesia meneghina si è accorta che con questo “guittismo”, sia pure<br />

miliardario, non si va da nessuna parte. Voterò convintamente anche se non entusiasticamente, per<br />

Pisapia.<br />

Lo faccio per Milano e per l’Italia, per cercare <strong>di</strong> liberarla dalla soffocante e indecente presenza del<br />

berlusconismo.<br />

Con Pisapia, qualche decennio fa ci saremmo sicuramente scontrati e, forse, anche menati. Eravamo<br />

animati da passioni vere e forti; quelle che la Moratti, questa “lady <strong>di</strong> fil <strong>di</strong> ferro”, non ha mai<br />

vissuto e provato. Quelli che hanno davvero combattuto, conoscono anche il rispetto reciproco. Lo<br />

voterò e, se qualcuno salterà su a ricordarmi il mio passato e la mia storia, che riven<strong>di</strong>co<br />

orgogliosamente e senza pentimenti, rispondo che, appunto, la mia é una storia politica autentica,<br />

non una <strong>delle</strong> storielle <strong>di</strong> Berlusconi. (24 maggio 2011)<br />

Pino Rauti – L’ennesima occasione perduta<br />

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