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ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...

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Biblioteca <strong>del</strong> Convento dei Minimi di Vicenza (Contra Hebraeos Prolatio scripturalis<br />

et Rabbinica de virginitate Mariae; An quaedam propositiones tolerari<br />

possint in suis libris Judaeorum; De Transmigratione animarum quae inter Hebraeos<br />

viguit et nunc viget; De Misna Judaeorum).<br />

Le due opere pubblicate sono: Le saette di Giollata scagliate a favor degli<br />

Ebrei (Venezia 1703 e 1704) e I dardi mbbinici infranti, risposta a gli argomenti<br />

contro le Saette di Gionata (Venezia 1705) <strong>18</strong>2<br />

. Stampate in elegante e curata veste<br />

tipografica, sono caratterizzate da un'indubbia conoscenza <strong>del</strong>la letteratura ebraica<br />

postbiblica ':= redatte in una lingua ricca ed elegante trapunta di citazioni dagli<br />

autori classici.<br />

Nelle Saette (il titolo si riferisce ad un episodio di ISam ., 20 in cui Jonatan<br />

manda un avvertimento a David con tre frecce, per cui l'opera è divisa in tre<br />

parti, appunto saette), il Benetelli respinge le speculazioni cabbalistiche, ma<br />

anche l'esegesi rabbinica altro non fa, secondo la sua opinione, che « pervertire il<br />

senso letterale »: tra gli autori contro i quali più spesso egli polemizza è Manasse<br />

ben Israel (soprattutto nel Conciliatore) e, come vedremo, Isaac Abarbanel. Per<br />

quanto riguarda la cabbala, il Benetelli ne distingue due tipi, una « teorica » O<br />

« speculativa » ed una « pratica » o « operativa »: « Due specie di cabbala si prattIca<br />

tra voi: la prima è quella di cui abbiam detto di sopra, chiamata rl1lli Juniuth,<br />

Teorica o Speculativa, per il più febricitante di errori contro il Paradiso: la<br />

seconda si dice l'ltv7.) Maasith, Pratica, o operativa, sempre <strong>del</strong>irante con l'Inferno,<br />

e questa non è altro che Magia diabolica, ed incantatrice ». Una <strong>del</strong>le principali<br />

accuse che egli rivolge agli Ebrei è, infatti, quella di praticare la magia servendosi<br />

<strong>del</strong> nome divino: «So che in Aruch de Sabbath si raccontano varj modi<br />

d'incanti ... so che i S,.pienti <strong>del</strong> Collegio di Sannedrin (al dir vostro) dovevano<br />

esser dottissimi nell'arte Magica, acciò potessero in occorrenza proferir giudizio, o<br />

prò, o contra de' querelati, quasi quest'arte sacrilega non possa apprendersi senza<br />

metterla in pratica ... So che fra gli Ebrei Levantini le stregonerie sono in uso, e<br />

qui in Italia non s'eserzitano se non con infinita circospezione per timore<br />

<strong>del</strong>l'Occhio cattivo. So però anca che per far quest'apre infernali vi servite <strong>del</strong><br />

triplice nome celeste ... » <strong>18</strong> 3. Purtuttavia, il Benetelli non respinge interamente<br />

l'idea che, nei tempi più antichi, gli Ebrei abbiano conosciuto il concetto di<br />

1 8 2 Le saette di Gionata scagliate a favor degli Ebrei dal padre lettore F. LUIGI tiARIA<br />

BENETELLI VICENTINO <strong>del</strong>l'm'dine de' Minimi all'eccelsa maestà <strong>del</strong>la Madre di Dio [fregio].<br />

Venezia, M. DCCIII. Appresso Antonio Bortoli. Con licenza de' Superiori e Privilegio (di<br />

pagg. 16 + 519 + 49; approvazione <strong>del</strong> generale <strong>del</strong>l'Ordine <strong>del</strong> 30 agosto 1700; approva<br />

zione dei Riformatori <strong>del</strong>lo Studio di Padova 1. gennaio 1702); I dardi rabbinici infranti<br />

dal padre lettore F. LUIGI MARIA BENETELLI VICENTINO <strong>del</strong>l'ordine de' Minimi. Risposta à<br />

gli argomenti contro le sae.tte di Gionata, opera sommamente necessaria per i Giudei, utile<br />

e curiosa, per i cristiani. All'arcangelo S. Michele [fregio]. Venezia, M DCCV. Per Domenico<br />

Lovisa, con licenza de' Superiori (di pp. 13 + 271; autorizzazione <strong>del</strong> generale <strong>del</strong>l'Ordine<br />

<strong>del</strong> 30 agosto 1704; approvazione dei Riformatori <strong>del</strong>lo Studio di Padova <strong>del</strong>l'8<br />

gennaio 1704).<br />

<strong>18</strong>3 L.M. BENETELLI, Saette, cit., pp. 46-47.<br />

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Trinità: una prova di ciò sarebbe la conoscenza di esso da parte di quei gentili<br />

che < si fecero discepoli di Mosè ... Pitagora fu uditor d'Ezechiele in Babilonia<br />

... »<strong>18</strong>4. Anche taluni scritti ebraici, come il sefer Yesiriih, documenterebbero,<br />

secondo il Benetelli, la nozione <strong>del</strong>la Trinità: citando seler Yesirèih, 6.1, « Con tre<br />

formò la sua dimora (makom) e tutto è proceduto e stabilito nell'uno », così<br />

commenta: « altro non può intendere se non che abbiano fondamento e sussistano<br />

nell'Unità <strong>del</strong>l'essere; Cattolica verità, conforme a quella de' Serafini che celebrano<br />

con alto Trisagio un Dio santo in tre sante persone [lsa., 6.3] » 1S5 . L'insieme:<br />

<strong>del</strong>la cabbala è, però, respinta e ridotta essenzialmente alla gematria per la<br />

quale il Benetelli mostra una vera e propria ·predilezione al punto che il suo libro<br />

è pieno di curiose tabelle ove -vengono mostrate le corrispondenze numeriche tra<br />

termini diversi, ma concettualmente correlati: si vedano, ad esempio, le corrispondenze<br />

tra yabo' filoh e mesiah ( = 358) e tra filOh e IESV ( = 52) <strong>18</strong>6. Poco<br />

appresso, egli riesce perfino a ricavare il nome di Gesù dalle misure <strong>del</strong>l'arca <strong>del</strong><br />

diluvio. L)esposizione <strong>del</strong>la materia non ha, nelle Saette, alcuna disposizione<br />

sistematica per cui non è agevole date <strong>del</strong> libro un quadro complessivo. Va<br />

comunque segnalata una estesa discussione di quella che sembra esser apparsa allora<br />

a molti come una <strong>del</strong>le dottrine centrali <strong>del</strong> giudaismo, la metensomatosi: in<br />

questo caso contro Isaac Abarbanel, « tra gli Ebrei moderni, il più Pitagorico » <strong>18</strong>7 .<br />

Come si è accennato, il Benetelli aveva dedicato all'argomento una <strong>del</strong>le sue<br />

opere rimaste inedite.<br />

Alle Saette mossero varie obiezioni Abraham Gioele Conegliano di Verona<br />

ed il medico padovano Sansone Morpurgo. Il Benetelli le raccolse e, insieme ad<br />

altre, le pubblicò, naturalmente per confutarle, nel suo secondo libro, Dardi<br />

rabbinici infranti. Nella premessa Al prudente lettore ebreo, la tradiziomle accusa<br />

di incapacità di elevarsi ad una vera comprensione <strong>del</strong>la verità <strong>del</strong>la fede è<br />

ripetuta, ma con linguaggio misurato: «So ben io, che resterete convinto: se non<br />

v'arrenderete sarà effetto <strong>del</strong>l'ereditaria durezza. Si tratta <strong>del</strong>I"anima » 1 U. Il libro<br />

è preceduto da un Breve trattato <strong>del</strong>la cab baia degli Ebrei (di sette pagine)<br />

redatto «per maggiore intelligenza de Cristiani » che consta di un «arbore<br />

sephirotico » e di un elenco <strong>del</strong>le !altre «tredici sorte di Cabbala » che sono la<br />

gematria, il 11otarikon, la temurah) etc. L'interesse <strong>del</strong> libro consiste, come è<br />

intuibile, ,essenzialmente nelle obiezioni, i « dardi » che vengono « infranti ». Esse<br />

sono in tutto quarantotto (cui sono intercalate otto appendici <strong>del</strong>l' autore) e<br />

meriterebbero un esame approfondito anche in rapporto alle concezioni filosofiche<br />

dibattute in seno all'ebmismo. Ad esempio, l'obiezione XLII <strong>del</strong> Morpurgo, «Se<br />

la legge Mosaica doveva patir mutazione, doveva esser certamente ne' precetti<br />

morali, secondo la verità de' tempi e mutazion di costumi, nò circa i cerimoniali<br />

1 8 4 Ibid., p. 74.<br />

<strong>18</strong>5 Ibid., p. 59.<br />

1 86 Ibid., p. <strong>18</strong>0.<br />

<strong>18</strong>7 Ibid., p. 216.<br />

1 8B L.M. BENETELLI, Dardi, cito Al prudente lettore ebreo, p. 5 non num.<br />

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