ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...
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no, dei centri di studio entro cui l'opera fu redatta, e dall'altro l'importanza<br />
<strong>del</strong>la componente d'immigrazione, la componente babilonese e nord africana,<br />
nel formarsi di questo testo.<br />
E, per aprire il discorso con qualcosa di letterario, che ci dà la misura<br />
di quanto il mondo intellettuale giudaico e cristiano e cristiano dei primi secoli<br />
<strong>del</strong> medioevo fosse, a un tempo, unitario e divergente, sarà bene citare<br />
quel controverso Midràs, riportato più volte (tra l'altro già dalla Pesiqtà' Rabbatì)<br />
in cui i cittadini di <strong>Bari</strong> vengono ricordati come gli unici tra tutti i cittadini<br />
di paesi e città <strong>del</strong> mondo antico, che aiutarono gli ebrei e ne ebbero<br />
pietà, quando Nabuccodonosor li esiliò da Gerusalemme e li condusse in<br />
Babilonia:<br />
Israele andava in esilio; e andavano incontro a loro i Baresi<br />
e gli abitanti di altre nazioni, e H guardavano mentre erano (nudi<br />
ed) avvinti con catene di ferro. E si stupivano e piangevano di<br />
cendo: Quello è il popolo di Dio, e dalla terra di Dio sono usciti!<br />
Cosa fecero i Baresi? In quei momento spogliarono nudi i propri<br />
servi e le proprie serve e li offrirono in dono a Nabuccodonosor.<br />
Disse loro : Perché fate così? Risposero: credevamo che tu fossi<br />
un re che ama gli ignudi! Disse: era per denigrarli e svergognarli;<br />
(ma già che avete fatto cosi), adesso (con quegli abiti) andate a<br />
rivestire Israele.<br />
Quale ricompensa ebbero i Baresi? (Iddio) raccolse grazio-<br />
sità da tutta la terra di Israele (e la diede ai Baresi), cosÌ che non<br />
trovi in tutta la terra di Israele uomini più graziosi dei Baresi, tanto<br />
che chi entra in quella città non può uscirne senza aver peccato.<br />
Qualunque sia l'interpretazione che si ,vogHa dare a questo Midràs cosi<br />
controverso . (perché proprio <strong>Bari</strong>, se veramente di <strong>Bari</strong> si tratti, se da qui se<br />
ne possa ricavare un indizio per fissarne la redazione in I taIia meridionale<br />
intorno al Mille, etc.), è certo che i motivi agiografici, la descrizione dei popolo<br />
che sta soffrendo il martirio, l'inserimento <strong>del</strong>la vicenda in un ambiente<br />
sociale che al momento <strong>del</strong>la redazione stessa doveva essere molto aperto e<br />
vicino alla Comunità ebraica, l'identificazione città-popolo (tutti i popoli e di<br />
contro la natio barese), l'accentuazione <strong>del</strong>la misericordia come massima virtù<br />
morale, sono tutti spunti che ci riportano allo stile e ai contenuti <strong>del</strong>la Meghillàt<br />
Abimà1az; e, parimenti, ci indicano l'estrema affinità di questa composizione<br />
con motivi analoghi, diffusissimi nella letteratura bizantina e alto-medievale<br />
latina,<br />
Ma se si volesse giudicare a rigar di termini, in base alla sistematicità<br />
di una dottrina o di un testo scritto, sarebbe molto facile giungere alla conclusione<br />
che - prima <strong>del</strong> tredicesimo secolo - una tradizione filosofica<br />
g!udaco-italiana è praticamente inesistente, specialmente se paragoniamo 'la<br />
SltuazlOne al quadro che - proprio in questo campo _ si andava disegnando<br />
nel grandi centn <strong>del</strong>la Spagna araba e <strong>del</strong> Nord Africa, Se c'è una tradizione<br />
274<br />
culturale ricca di pensiero, ma dichiaratamente asistematica, questa è centrata<br />
nell'esegesi talmudica, e nella continuazione, secondo scherni molto antichi,<br />
<strong>del</strong>la tarda letteratura midrasica.<br />
Quest'ultima viene ripensata, o meglio rievocata, in chiave platonica o<br />
neoplatonica: gli aspetti dichiaratamente neoplatonici che ritroviamo nel Commento<br />
all'Opera <strong>del</strong>la Creazione di Sabbe1ài Donnola (e, forse, nel Commento<br />
alla Bibbia di Abrahàm Ibn 'Ezrà', commento che in gran parte venne redatto<br />
durante il soggiorno <strong>del</strong>l'autore in Italia), ci rimandano ad un'eredità di pen<br />
siero che trascina con sé i segni di una indubbia arcaicità.<br />
Emanazionismo accentuazione <strong>del</strong>l'inconoscibilità <strong>del</strong>l'Uno che è al di là<br />
di ogni definizione, n mondo ideale, paradigmatico ed et ? rno s, : l ui n; odo<br />
venne 'strutturato e configurato il mondo sublunare, che tispecchiera qurndi il<br />
mondo divino, l'eternità <strong>del</strong>l'anima che distaccatasi dalla luce spirituale <strong>del</strong><br />
soprammondo è destinata a . tornarvi; i? determi lsm astrae e la ancanza<br />
di una fisica sviluppata e artIcolata e, dI contro, l amplO spazlO che VIene dato<br />
all'astrologia: queste le caratteristiche più appariscenti <strong>del</strong>l'opera <strong>del</strong> Don olo,<br />
caratteristiche che ci riconducono al mondo tardo ellenistico, al sostrato ldeologico<br />
<strong>del</strong>la tradizione letteraria <strong>del</strong> Midràs" a contatti con la Patristca e il<br />
mondo cristiano orientale, piuttosto che con Il mtlteu. culturale, en .pm razlO<br />
,<br />
nalista, aristotelico e naturalista, <strong>del</strong>la Spagna musulmana e <strong>del</strong>l Afnca setten<br />
trionale.<br />
Questi indici, queste caratteristiche, avvicinano la tradizio e t 1iana . a<br />
quella renano-askenazista e, riferendosi a epoche così remote, g1Ust;fica o 11<br />
presupposto di una tradizione ideologico-culturale che accomuna 1 ebraismo<br />
europeo, Spagna e Provenza escluse. Ora questa tradizion cultu ale, in cui<br />
la componente strettamente filosofica era in sostanza margmale, SI sconvoge<br />
e si spezza drasticamente con l'apparire di Federico II sulla . scena stofica<br />
d'Italia, e, contemporaneamente, viene a coincidere con quel peri do ch nelle<br />
storie <strong>del</strong>la filosofia fu definito come il ritorno di Al'istotele In Occzdente,<br />
Concomitanza di fatti che, nel caso specifico <strong>del</strong>l'Italia ebraica, va ben tenuta<br />
presente.<br />
Grazie alla politica culturale di Federico, e conformemente a quell<br />
<br />
che<br />
erano le direttive ideologiche <strong>del</strong>la corte, verrà spezzata la vecchIa tradiZIOne<br />
,<br />
<strong>del</strong>l'ebraismo italiano cosÌ come appariva soprattutto in Italia Meridionale,<br />
L'imperatore, servendsi di elementi di importazione, di traduttori e di filo<br />
sofi nel più pieno senso <strong>del</strong>la parola, provenienti dalla Spagna e dalla Prove<br />
<br />
a<br />
, ,<br />
:<br />
promuoveva la diffusione di una nuova idologia e di nu<br />
. , <br />
vi lllt<br />
7<br />
n 1 educatiVi<br />
che, in un primo tempo, sconvolgeranno glI ebreI <strong>del</strong>l ItalIa Merldl<br />
<br />
nale e da<br />
costoro saranno sentiti come rivoluzionari. Ma, e ciò non andrà dImentIcato,<br />
,<br />
il processo di riforma di cui Federico è magna pars rispecchia il movimento<br />
ideologico che, in quel momento storico, coinvolge tutta l'Europa, ed è comune<br />
a tutte le élites culturali europee, a tutte le università europee.<br />
Voluta per fini ben precisi, imposta senz'altro dall'alto, la : iforma<br />
ideo<br />
,<br />
:<br />
logica <strong>del</strong> tredicesimo secolo consisterà nel trapiantare 1n Italia 1 metodi e 1<br />
275