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ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...

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che riguardano il culto d'un dio immutabile, devono esser sempre gli<br />

stessi » <strong>18</strong>9, non è probabilmente indipendente dalle discussioni che, in proposito,<br />

'aveva suscitato la posizione di Maimonide (per fare un solo esempio si pensi al<br />

cap. XIII di Ros 'emuniih, di Abarabanel), ma le obiezioni sono solo enunciate<br />

ed è quindi impos-sibile coglierne spesso tutte le reali implicazioni. Ad esempio, la<br />

XLVII <strong>del</strong> Conegliano, I cristiani dicono il falso, asserendo gli Ebrei aver<br />

termentato, e fatto morire Giesù sulla Croce 190, doveva evidentemente contenere<br />

altre argomentazioni nella sua formulazione originaria. Da segnalare ancora la<br />

XIV, formulata da entrambi: La Cabbala presso gli Ebrei non è di fede, e<br />

conseguentemente nulla vale contro di loro 191. La conclusione è, coerentemente a<br />

tutto il libro, un invito alla conversione, ma formulato in quattro versi non privi<br />

di una certa grazia: « Potrete allor, vinto l'errore infido,/Pure colombe abbandonare<br />

il suolo,/ver le torri d'Olimpo ergere il volo,/E goder su le stelle eterne il<br />

nido » 192.<br />

In un'!atmosfera più usuale si riportano le tre opere <strong>del</strong> domenicano Lorenzo<br />

Filippo Virgulti (1683- 1 735), creato predicatore degli Ebrei a Roma da Benedetto<br />

XIII: 193 L'Ebreo catecumeno istruito ne' principali Misterii <strong>del</strong>la Santa Fede<br />

Cristiana, (Roma 1726 e 1728); La vera idea <strong>del</strong> Messia, (Roma 1730); Risposta<br />

alla lettera di un Rabbino, (Roma 1735) 194 Tutte dedicate al cardinale Pietro<br />

<strong>18</strong>9 Ibid., p. 214 ss. con riferimento a Saette, cit., p. 332.<br />

lç(1 Ibid., p. 242 con riferimento a Saette, cit., p. 513.<br />

191 Ibid., p. 61.<br />

191 Ibid., p. 255.<br />

193 Sul Virgulti: Scriptores ordinis praedicatorum editio altera, curis ... R. COULON,<br />

Romae MCMIX, pp. 583-584; PERUGINI, L'Inquisition, cito (supra, nota 65) p. 101.<br />

194 L'Ebreo catecumeno istruito ne ' principali Misteri; <strong>del</strong>la Santa Fede Cristiana, e<br />

Cattolica dalla Legge di Mosè, e dalle Scritture de' Profeti. Opera, utile anche a i Cristiani,<br />

che de.siderano di sapere i fondamenti <strong>del</strong>la loro Fede, divisa in dieci istruzioni e composta<br />

dal padre Fr, LORENZO FILIPPO VIRGULTI <strong>del</strong>l'ordine de' Predicatori, e Predicatore degli<br />

Ebrei di Roma. Dedicata all'Brno, e Rrno Principe il Signor Cardinale Pietro Marcellino<br />

Corradini Protettore de' Catecumeni, e Neofiti, edizione seconda. In Roma M. DCCC. XXVIII.<br />

Per Gio. Zempel, e Gio. de Meij vicino à Monte Giordano. Con licenza de' Superiori (di<br />

pagg. 16 + 285 (p'l ediz. 1726; approvazioni; 6 luglio 1725; 29 luglio 1725; 9 settembre<br />

1725; reimprimatur senza data). La vera idea <strong>del</strong> Messia, Contraposta a quella falsa, che ne<br />

dà Rabbi Mosè Maimonide d'Egitto in n" n mw, Miscnè Tora, al Trattato de' Re, ne'<br />

due Capitoli XI e XII. 111 cui per modo di dialogo, tra un Catecumeno, ed un Maestro,<br />

vengono proposti, e confutati gli Errori da Lui insegnati, e tenuti dai moderni Ebrei, opera<br />

divisa in nove disinganni, composta dal padre Pr. LORENZO FILIPPO VIRGULTI, <strong>del</strong>l'Ord. de'<br />

Pred. e Predicatore a gli Ebrei di Roma. Dedicata all'Emi11entiss., e Reverendiss. Sig.<br />

Cardino Pietro Marcellino Corradini, protettore de' Catecumeni, e Neoliti, in Roma; per Gio.<br />

Battista de Caporali. Anno 1730. Con licenza de' Sup. (di pp. XIX + 287; approvazione<br />

<strong>del</strong> 1. agosto 1730 e imprimatur senza data); Risposta alla lettera di un Rabbino, in<br />

cui si confutano tutte le Ragioni, che Egli apporta, per non rendersi Cristiano: e che sono<br />

comuni à tutti gli Ebrei, opera <strong>del</strong> P. LORENZO FILIPPO VIRGULTI, <strong>del</strong>l'ordine de' Predicatori<br />

e Predicatore e gli Ebrei di Roma. Dedicato all'Erno, e R.mo Principe, il signor Cardinale<br />

Pietro Marcellino Corradini, vescovo di Frascati [fregio]. In Roma, MDCCXXXV.<br />

Nella Stamperia di Gio: Battista de Caporali. Con licenza de' Superiori (di pp. 8 + 63;<br />

362<br />

Marcellino Corradini « protettore de' Catecumeni e Neofiti », l'interesse di queste<br />

opere consiste essenzialmente nel documentarci l'attenzione portata ancora tra la<br />

fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta <strong>del</strong> XVIII secolo al problema<br />

<strong>del</strong>l 'istDuzione degli Ebrei convertiti. Come taluni scritti di Paolo Medici, Olnche<br />

questi <strong>del</strong> Virgulti sono in forma di dialogo tra maestro e discepolo e non è<br />

improbabile che essi venissero effettivamente fatti recitare ai convertiti. In ogni<br />

caso, essi ci permettono di individuare alcuni tipi di argomentazione che i neofiti<br />

ascoltavano nel Collegio ove veniva compiuta la loro educazione di cristiani.<br />

L'Ebreo catecumeno consta di dieci istruzioni nella prima <strong>del</strong>le quali « si fa<br />

rispondere al Catecumeno, acdochè renda - ragione'de' motivi che l'hanno indotto<br />

ad abbracciare la Santa Fede Cristiana » e lo si interroga sugli argomenti che<br />

userebbe per ribattere eventuali obiezioni dei suoi correligionari di un tempo:<br />

« come provereste ... », « come rispondereste ... », « q:uali sono i profeti che provano<br />

... » 195. Nonostante il divieto di aver rapporti con i loro antichi compagni di<br />

fede, ci si preoccupava evidentemente che i neoconvertiti avessero sempre una<br />

risposta pronta per ogni possibile obiezione. I testi dtJati sono quasi esclusivamente<br />

biblici: le «dottrine degli anticbi rabbini » sono ormai quasi <strong>del</strong> tutto<br />

accantonate e, <strong>del</strong> mistero <strong>del</strong>la Trinità, è detto che es'so « si sa ,solamente per<br />

divina rivelazione ». Talune opinioni ebraiche sono citate, ma solo per essere<br />

confutate; così in Gen., 1.26: «facciamo l'uomo <strong>18</strong>- nostra immagine, a nostra<br />

somiglianza », il plurale non può essere spiegato né come un pLurale maiestatico,<br />

né significare che Dio parlava agli angeli: «Iddio non poté dire Facciamo, per<br />

parlare alla grande » non poté parlare agli Angeli, agli Elementi perché (lsa.,<br />

44.24) è detto «lo, Yahweh, ho fatto, solo ... chi (era) con me? » 196, di conseguenza<br />

non può che essere un'allusione alla Trinità. Le altre istruzioni riguardano<br />

l'incarnazione (spiegata essenzialmente suHa base di Tommaso d'Aquino), la<br />

passione (sulla base di lsa., 52 e 53), Della mutazione <strong>del</strong>la legge mosaiea<br />

nelFevangelica, Della circoncisione/ Del culto e Adorazione dovuta a Dioy alla<br />

Vergine Santissimay a i Santi, ed alle loro reliquie ed immagini, Del sabato (con<br />

citazioni di Tommaso: l'esegesi rabbinica non coglie il senso allegorico <strong>del</strong>la<br />

Scrittura: «I Rabini quando apportano le Scritture, non considerano in qual<br />

senso parlano. Nelle allegate parole Mosè parla per anticipazione . .. » 197), De cibi<br />

vietati agli Ebrei, e permessi a i Cristiani e <strong>del</strong>l'altre immondizie legali/ \De<br />

sagramenti, <strong>del</strong> Battesimo, Cresima, Eucharistia, e Penitenza: E <strong>del</strong>l'Oratione<br />

necessaria per ottenere, e conservare la grazia etc. ».<br />

La vera idea <strong>del</strong> Messia consta di nove disinganni. Certamente, l'aver<br />

concepito lo scritto come una confutazione <strong>del</strong>le concezioni messianiche espostt: da<br />

approvazione <strong>del</strong> <strong>18</strong> marzo 1734, imprimatur senza data). Inaccessibile mi è rimasto L'Ebreo<br />

convinto dei suoi errori, Rovereto 1729, segnalato da M. STEINSCHNElDER, Letteratura, cit.,<br />

31 (<strong>18</strong>83) p. 276.<br />

195 L.P. VIRGULTI, L'Ebreo catecumeno, cit., p. 1 ss.<br />

196 Ibid., p. 32-34.<br />

197 Ibid., p. 210.<br />

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