ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...
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FRANCO M!CHELINI TOCC!<br />
DOTTRINE «ERMETICHE » TRA GLI EBREI<br />
IN <strong>ITALIA</strong> FINO AL CINQUECENTO<br />
Una necessaria considerazione preliminare riguarda il significato da attribuire<br />
alla parola « ermetismo ». Questo termine andrà inteso non nel senso di<br />
una discendenza storica dalla letteratura <strong>del</strong> Corpus hermeticum, ma nel senso<br />
di un riferimento morfologico a un insieme di dottrine connesse fra loro come<br />
l'astrologia, l'alchimia, la magia e un tipo di misticismo che chiamerei «visionario<br />
» e «profetico » per distinguerlo tipologicamente da quello apofatico<br />
<strong>del</strong>la tradizione cristiana pseudo-dionisiana e da quello più propriamente speculativo<br />
e teosofico, tipico di una parte notevole dei cabalisti. A questo dunque<br />
mi atterrò, con una sola eccezione.<br />
Il primo autore medievale di rilievo che si presenta all'attenzione, da<br />
questo punto di vista, è Sabbetay Donnola. Il pensiero di Donnola è stato recentemente<br />
studiato, con la profondità che gli è abituale, da G. Sermoneta l,<br />
lo qui vorrei parlare, come in parte ho già fatto altrove 2, soltanto di un aspetto<br />
minore <strong>del</strong> suo pensiero, e in particolare di un elemento astrologico, che può<br />
gettare una certa luce sulle sue ascendenze dottrinarie indirette. La dottrina<br />
astrologica di Donnolo segna un momento di particolare interesse nella storia<br />
<strong>del</strong>l'astrologia ebraica. Insieme alla Barayta de-Sem i'el, che è la sua fonte<br />
maggiore, Donnolo rappresenta quel momento intermedio che vede, prima, i<br />
non molti elementi recuperabili nel Talmud e nei più antichi midraSlm e, dopo,<br />
con l'inizio <strong>del</strong> sec. XII, l'astrologia d'influenza araba, che domina l'opera di<br />
tutti gli astrologi ebrei successivi, compreso il maggiore tra essi, e cioè Abraham<br />
ibn 'Ezr.'. Nel complesso, la Baràytà de-5emu'et e Donnola mostrano un pens]ero<br />
astrologico strettamente dipendente da quello greco-bizantino. Nel nominare<br />
le proprie fonti, il nostro autore cita, oltre ai greci, anche indiani e babilonesi,<br />
ma si tratta <strong>del</strong> repertorio abituale in citazioni <strong>del</strong> genere. Un riferimento<br />
1 G. SERMONETA, Il neo-platonismo nel pensiero dei nuclei ebraici stanziati nell'occidente<br />
latino (riflessioni sul «Commento al Libro <strong>del</strong>la creazione» di Rabbì Sabbetài Dannalo),<br />
in Gli ebrei nell'Alto Medioevo. (Settimane di studio <strong>del</strong> Centro Italiano di Studi sull'Alto<br />
Medioevo, 26), II, Spoleto 1980, pp. 867-925.<br />
2 Annali <strong>del</strong>l'Istituto Orientale di Napoli, XLI (1981), pp. 63·66.<br />
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