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ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...

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Nonostante questo indubbio ruolo di personalità italiane neIla storia deIl'alchimia<br />

ebraica (cui sono da aggiungere queIl'Abrahàm di Cammeo, maestro alchi­<br />

mista <strong>del</strong> gruppetto che lavorava attorno a Leon Modena e a suo figlio du­<br />

rante i primi anni <strong>del</strong> XVII secolo e Abràhàm ben Dàwld Portaleone, autore<br />

di un De auro dialogi tres stampato a Venezia nel 1584) è certo, pe.rò, che<br />

quest'arte non gode di grande favore presso gli ebrei. Il motivo non è diffi­<br />

cile da trovare. Credo che esso possa 'essere individuato tenendo presente lo<br />

scopo fondamentale <strong>del</strong>l'alchimia che non era tanto quello di fabbricare l'oro,<br />

come comunemente si crede, ma quello di proporre J attraverso il simbolismo<br />

<strong>del</strong>la trasformazione dei metalli, un metodo di trasformazione e di purifi­<br />

ficazione <strong>del</strong>l'uomo. Ora gli ebrei avevano sviluppato attraverso i secoli una<br />

propria forma di conoscenza trasformativa, costituita dalla tradizione mistico<br />

cabalistica, neIla quale la simbologia di carattere alchemico, sentita probabil­<br />

mente come estranea alla propria tradizione culturale (nonostante qualche ac­<br />

cenno biblico e qualche prestigioso adepto di età greco-romana come Maria<br />

prophetissa), non ebbe mai una parte di qualche rilievo. Tuttavia la pre­<br />

senza, in entrambe queste arti, di una meta spirituale a carattere elitario ed<br />

esoterico, fece sì che dal '400 in poi si riconoscesse una precisa affinità tra la<br />

scala dei metalli e quella <strong>del</strong>le setirot.<br />

* * ."<br />

Il rapporto da aIlora stabilitosi tra Cabala e Alchimia non è stato mai<br />

<br />

tudiato in maniera esauriente. Una recente conferenza di Scholem su questo<br />

Interessante soggetto (al convegno Eranos <strong>del</strong> 1977) non mi è stata ancora aCR<br />

cessibile. Qui mi limiterò a far osservare un'importante anomalia che gli ebrei<br />

introducono nell'alcbimia, proprio per rispettare un'inviolabile legge cabalistica.<br />

Secondo lo schema di corrispondenza stabilito da I;Iayyim Vital e poi<br />

ripreso da tutti dopo di lui, alla sommità <strong>del</strong>la scala dei metalli si troverebbe<br />

l'Argento e non l'Oro, perché l'A'gento corrisponde a Hesed, la più alta <strong>del</strong>le<br />

sNTrot inferiori, mentre l'Oro corrisponde a GebfLrah, venendosi cosÌ a trovare<br />

al secondo posto, il che contrasta con tutta la tradizione alchimistica. Per i fiOR<br />

dvi di ciò rinvio a un mio 'recente studio 54, nel quale ho avuto occasione di OCR<br />

cuparmi di un testo alchemico-cabalistico, lo Es me1aref, conservato a,hneno in<br />

parte grazie alle citazioni fattene dal cabalista cristiano Christian Knorr von<br />

Rosentot nella sua Kabbala denudata (I, Sulzbach 1677).<br />

Qui non desidero tornare sull'argomento se non per dire che, a parere<br />

<strong>del</strong>lo Scholem, anche questo testo sarebbe stato scritto nel '500 da un ebreo<br />

italiano. Merita qualche considerazione, invece, il Rabbi Mordi'kay citato nel­<br />

l'Ei me,are! 55 per una sua ricetta alchimistica. Secondo il Suler 56 potrebbe trat-<br />

300<br />

.54 Annali <strong>del</strong>fIstituto Orientale di Napoli, XLI (1981), pp. 5455.<br />

55 Kabbala denudata, cit., p. 483.<br />

56 Enc. Judaica, II, JerusaJem 1971 , c. 546.<br />

tarsi <strong>del</strong> figlio di Leon Modena, nel qual caso avremmo un altro nome da<br />

aggiungere alla lista già abbastanza lung degli alchimisti ebrei italiani La<br />

ricetta in questione è un vero e proprlO Piccolo trattato completo di alch1ffi'ia,<br />

in cui sono illustrate tutte le fasi principali <strong>del</strong>l'operazione: la prima fase conR<br />

siste nel preparare la materia prima, che si ottiene per successive ebollizioni<br />

di argento e « calce di luna » in quattro settimane. La sec da . fa e consiste nella<br />

purificazione <strong>del</strong>la materia prima, attraverso nuove ebollizlOnl fmo , ad . ottenere<br />

la sublimazione <strong>del</strong> cosidetto arsenicum nostrum. La terza fase e lntesa ad<br />

aumentare la quantità <strong>del</strong> prodotto ed è qui che compare il mo ento clas­<br />

sico <strong>del</strong>la nigredo, in cui la materia appare--cfrierea e- putrefatta. Si passa cosÌ<br />

alla fase <strong>del</strong>l'albedo e poi a quella finale <strong>del</strong>la rubedo.<br />

La durata di tutta l'operazione è di circa quattro mesi. Il trattatello di R.<br />

Mordekay non appare di grande originalità e, stando a quanto dice l'autore<br />

<strong>del</strong>l'Es mesare!, sembra di ascendenza geberiana (è probabilmente Geber il<br />

.<br />

«filo­<br />

.<br />

sofo arabo » a cui rinvia), ma si sa che l'originalità non è il dono preCipuo degli<br />

alchimisti. Piuttosto è probabile che qui, come in altri casi, la phiala sigillata<br />

in cui avvengono le varie fasi <strong>del</strong>la trasformazione sia il corpo umano e che<br />

tutto vada inteso in modo simbolico.<br />

Per concludere, mi sembra che da questa rassegna possano scaturire le<br />

seguenti considerazioni:<br />

1) Il periodo gnostico, in cui correnti periferiche <strong>del</strong> pensiero ebrai o si<br />

fusero come non mai col mondo culturale circostante tardo-pagano ermetlco e<br />

paleo.cristiano, ha lasciato traccie in<strong>del</strong>ebili <strong>del</strong>la propria prese r:z neIla storia<br />

<strong>del</strong>la mistica ebraica, per cui anche chi non accetta la deflmzlOne d-a , ta da<br />

Scholem <strong>del</strong>la Cabala come gnosi ebraica in senso morfologlco, non puo non<br />

riconoscere la presenza di motivi gnostici determinanti i qualche moment <br />

saliente <strong>del</strong>la sua storia; 2) l'ebraismo itaHano sembra glOcare u ruolo d1<br />

primo piano nella conservazione e nella trasmissione di questi valor1.<br />

A parte un fatto che può apparire casuale, ma che anche se COSi<br />

<br />

fosse non<br />

perderebbe di rilievo, come la prevalente italianità deIl'alchimia ebr ica, . resta<br />

da considerare almeno un primato di un'importanza tale che travahca 1 conR<br />

fini <strong>del</strong>l'ehraismo e si pone come momento rilevante nella storia <strong>del</strong> pensiero<br />

occidentale. Donnola è il primo pensatore medioevale a riprendere in occiR<br />

dente in modo organico, l'antico motivo <strong>del</strong>la melotesia ·e a fare <strong>del</strong>la cor­<br />

rispodenza micro-macrocosmica un elemento di grande rilievo speculativo che<br />

avrà tanta fortuna nei secoli a lui successivi, fino al Rinascimento ed oltre.<br />

Ciò non viene generalmente riconosciuto e anche il Festugière 5], che indica <br />

precedenti di questa dottrina negli odici, nei papiri magici, nei Kepalaia dI<br />

Mani, cita come primo autore occidentale S. I1degarda, che è <strong>del</strong> MIllecento .<br />

È giusto inveoe che questo primato sia restituito al Donnola.<br />

57 A. J. FESTUGIÈRE, cit., I, p. 92 S5.<br />

301<br />

': j

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