ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...
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l'altro simile deue dichiararsi nel medesimo modo; e questo è osseruato da tutti i<br />
Rabini. Nel Genesi dunque si legge nel cap. 23 [se. 24.16 e 28] di Rebecca, che<br />
era Vergine non conosciuta da verun huomo, e immediatamente vien chiamata<br />
Alma; siche -si vede, che questa voce Alma significa Vergine » J3 1 .<br />
Un altro esempio di citazione <strong>del</strong> Sefèr ha-zòhar si ha nell' annotazione XIX"<br />
in cui lo Jona prova la dottrina anselmiana <strong>del</strong>la trasmissione <strong>del</strong> peccato<br />
originale (secondo la quale l'umanità ha pecoato seminaliter in Adamo) con un<br />
passo <strong>del</strong>lo Zòhar. « Riferiscono in diuersi luoghi i Rabbini per tradizioni antiche,<br />
che da Adamo, & Eua è proceduto nel genere humano vna immondezza, che essi<br />
chiamano, immondezza <strong>del</strong> Serpente, (e noi la domandamo peccato originale)<br />
perche egli ne fu cagione, quando ingannò Eua nel Paradiso terrestre, con fargli<br />
mangiare il pomo vietato, come si legge nel Zohar, Parascià: E sentì ltrò, neI<br />
Esodo cap. <strong>18</strong>. Quando stette Israel colà nel monte Sinai, all'hora fù tagliata, cioè<br />
leuata via l'immondezza <strong>del</strong> Serpente, ma perche peccò con fare il Vitello, tornò<br />
nel suo luogo. DaIche si vede con chiarezza, che ancor essi hanno confessato, che<br />
il peccato di Adamo si transfuse in tutti li suoi figlioli, se bene errano con dire,<br />
che si leuasse nel dar <strong>del</strong>la legge » m<br />
Nel 1661 venne divulgata (vedi Appendice II) un'anonima Nota d'alcuni<br />
errori <strong>del</strong>la Traduttione Hebraica nel Testo <strong>del</strong>la Dottrina Christiana e nelle<br />
Annotazioni aggionte <strong>del</strong>l'Autore di quella e il Bartolocci (cui si doveva l'approvazione<br />
di quella) si sentì sollecitato a prenderne le difese con uno scritto. Dal<br />
canto suo, lo J ona redasse alcune note in cui ribattevano le critiche che gli erano<br />
state mosse 133 .<br />
La traduzione ebraica dei quattro vangeli, 'arba{ah 'abnehagilionim.. QuaH<br />
tuor evangelia Novi Testamenti ex latino in Hebraicum sermonem versa dedicata<br />
a Clemente XI, venne pubblicata nel 1688 13 4. Nella cennata premessa Àl lettore<br />
131 Ibid., p. 9.<br />
132 Ibid., p. T'.<br />
133 Note sopra la translatione <strong>del</strong>la Dottrina Christiana in lingua Ebrea di Gio: Battista<br />
lana fatte dal medesimo per maggior intelligenza di quella [in fine] In Roma, Per il<br />
Varese. MDCLXIV con licenza de' Superiori (di pp. 8 senza frontespizio; approvazioni<br />
<strong>del</strong> Ciantes e <strong>del</strong> Bartolocci ambedue in data 5 agosto 1664; imprimatur <strong>del</strong> Maestro dei<br />
Sacri Palazzi senza data). Una copia è in Vat. Lat. 10897, fagI. 230 r-233 v <strong>del</strong>la numerazione<br />
<strong>del</strong> ms. Per la risposta <strong>del</strong> Bartolocci: Bibl. Magna Rabb., cit., III, p. 51; Va!.<br />
Lat. 10897, fogL 12 r-160 r (autografo) e Vat. Lat. 7150, fogI. 1 r-45 v. Vedi, infra, Appendice<br />
II.<br />
134 j",, ,: 1'1'" r.!" pltl',rJ 'Ptll:l 'tt.'N i1Winil n'itln !:Il,,ml:N n9:l'N<br />
im ,:,,,,n 1lm "'ll': Quattuor evangelia Novi Testamenti. Ex latino in Hebraicum Sermonem<br />
versa ab IOANNE BAPTISTA laNA ... [vignetta] ... Romae, Typis S.c. Prop. Fidei, Anno<br />
MDCLXVIII. In proposito: R. SIMON, Histoire critique des versions du Nouveau Testament,<br />
Rotterdam 1690, pp. 233"235; W. FABER, Zwei tJbersetzer des Neuen Testaments (Domenico<br />
Gerosolimitano und Giovanni Battista lona), in Saat auf Hoffnung 15 (<strong>18</strong>88) pp. 33-38<br />
(sulla versione di Domenico Gerosolimitano, G. SACERDOTE, Codici, cit., pp. 178-<strong>18</strong>0); J.<br />
CARMIGNAC, Hebrew Translations of the Lord's Prayer: an histarical Survey in Biblical and<br />
Near Easte.rn Studies, Essays in Honor 01 W. Sandford La Sor, edited by G.A. TUTTLE,<br />
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<strong>del</strong>la traduzione <strong>del</strong> catechismo, lo Jona precisava di aver tradotto anche gli <strong>Atti</strong><br />
degli Apostoli e clue epistole paoline e di ,attendere allora alla traduzione <strong>del</strong> resto<br />
<strong>del</strong> Nuovo Testamento, ma questa seconda parte <strong>del</strong> lavoro non ha mai visto la<br />
luce. Parimenti inedite sono rimaste talune note polemiche cui lo J ona fa<br />
ugualmente ccnno: «Vi sono appresso li Quattro Euangelij, tradotti dalla Vulgata<br />
in lingua pura Hebraica per ordine <strong>del</strong>la S. Congregatione de propaganda Fide,<br />
con le risposte all'obiettioni fatte contro l'Euangelio di S. Matteo da un tal<br />
Rabbino di Posnania detto Chaijm Ciprùt in un suo libro intitolato Euen bochen,<br />
cioè Pietra di Paragone » 13<br />
5. Si tratta, quasi certamente, <strong>del</strong>lo scritto, redatto in<br />
Spagna da Sem Tob ben Yihaq ibn Saprut nel D75, che è un dialogo tra un<br />
« unitario » (hammeyal;ed) e un «trinitario » (hammdald) e (nel ms. derosH<br />
siano 760) consta di 16 sezioni di cui la XIII" è sul vangelo di Matteo 13 6 .<br />
Per quanto riguarda gli altri suoi lavori innanzi tutto va ricordata la<br />
Disputa contro gli Ebrei redatta durante il suo soggiorno a Pisa (1634-1638):<br />
venuta in possesso di Antonio Magliabechi ed entrata nella sua collezione di<br />
mss., è ora conservata nella Biblioteca Nazionale di Firenze (Fondo Nazionale,<br />
II, II, 413). Gli scritti rimasti inediti sono elencati dal Bartolocci: ,,7 Scripsit<br />
Dictionorium Rabbinicum & Chaldaicum. Est etiam rnsc. 8 Scripsit Mercurium<br />
linguae Hebraicae ad modum Mercurij Latini & Italici. Est msc. 9 Scripsit<br />
Tractatulum super Sanctissimum Nomen IESV, quem nuncupauit Gloria Dei.<br />
Et tandem - lO Ineaepit scribere Catalogum omnium Auctorum Hebraeorum<br />
temporum serie seruata, facto initio ab Abrahamo Patriarcha vsque ad<br />
praesens sculum, sed morte praeuentus illum absolvere non potuit. Huius<br />
Catalogi aliqua folia mihi communicauerat quae, me impulerunt, vt praesentem<br />
Bibliothecam Rabbinicam scriberem, stylo prorsus a suo omnino diuerso:<br />
nam Ionas recensebat Auctores secundum tempus quo floruerant; vnde potus<br />
dicédus erat Hebraeorum Auctorum Chronologia » 137.<br />
12. Questo atteggiamento moderato e, in certo senso, prudente <strong>del</strong>lo Jona non<br />
significa però certo che, durante la seconda metà <strong>del</strong> XVIII sec., nella polemica<br />
Grand Rapids 1978, pp. <strong>18</strong>-79: 42-43 e 76 (note). In., Traductions hébra"iques, cit., p. XIII,<br />
sull'edizione praghese <strong>del</strong> 1766.<br />
135 G . B. IONA, Dottrina, premessa Al lettore, cito pp. 5 non numero<br />
13 6 G.B. DE ROSSI, Bibliotheca, cit., pp. 103-105, ri°. 146. La copia che lo ]ona aveva<br />
sotto mano era quella conservata nella Biblioteca <strong>del</strong> Collegio dei Neofiti: G. SACERDOTE,<br />
Codici, cit., p. 172, rt. 17, 2 (vd. anche: G. BARTOLOCCI, cito IV, p. 409; ]. BASNAGE, HiH<br />
stoire, cito V, p. 1789; \X70LF, ci!. I, p. 1257) identica a quella posseduta dalla Biblioteca<br />
Casanatense, vedi Cataloghi dei Codici Orientali di alcune Biblioteche d'Italia ... Fase.<br />
VI. Biblioteca Casanatense di Roma. Codici ebraici per G. SACERDOTE, Firenze <strong>18</strong>97, pp.<br />
477-662: 642-645, nO. 214. Vedi anche: A . .N1ARX, The Different Versions of Ibn Shaprut's<br />
Eben Bohan in Studies in Jewish Bibliography and related Subjects in Memory 01 Abraham<br />
Solomon ' Freidus, New York 1929, pp. 265-270; J. CARMIGNAC, Hebrew Translations, cit.,<br />
p. 24 e p. 72 (note).<br />
137 G. BARTOLOCCI, cito III, p. 52.<br />
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