ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...
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FAUSTO FARENTE<br />
IL CONFRONTO IDEOLOGICO TRA L'EBRAISMO E LA CHIESA<br />
IN <strong>ITALIA</strong>-*<br />
1. Il tema proposto è amplissimo e occorre, pertanto, <strong>del</strong>imitarlo e, per <strong>del</strong>imiM<br />
tarlo, è opportuno precisare innanzi tutto che cosa debba intendersi per « confronto<br />
ideologico ». L'espressione è, o sembrerebbe essere, impropria dal momento<br />
che la Chiesa, ritenendosi depositaria <strong>del</strong>la verità, nOn ha mai preso real<br />
mente in considerazione la possibilità di «confrontare » ciò che essa insegnava<br />
con dottrine diverse: al di fuori <strong>del</strong>la verità non ci può essere che l'errore e l'errore<br />
va combattuto in ogni caso. Purtuttavia, confrontando la polemica andebraica<br />
con la polemica antieretica, non possono sfuggire talune differenze che ne<br />
mutano radicalmente la prospettiva ed il significato stesso. Eresia è, per definizione,<br />
una formulazione <strong>del</strong>le verità <strong>del</strong>la fede inesatta in quanto rappresenta<br />
una deviazione dall'insegnamento ortodosso: l'eterodossia è, in altre parole,<br />
posteriore, più recente, rispetto all'ortodossia l. Per tale ragione, la Chiesa, in<br />
quanto depositaria <strong>del</strong>l'ortodossia, non deve giustificare in alcun modo il proprio<br />
insegnamento all'er,etico.<br />
Nei: confronti <strong>del</strong>l'Ebraismo, la tradizione cristiana si trovava, però, in una<br />
posizione netDarnente differente. Storicamente parlando, il cristianesimo è nato<br />
dal giudaismo e questa filiazione non è mai stata rinnegata neppure quando la<br />
prospettiva teologica cristiana si rese <strong>del</strong> tutto autonoma rispetto alla propria<br />
lll'atrice ebraica. Il cordone ombelicale non è mai stato reciso e iI Dio col quale<br />
* . Il testo che qui si pubblica non corrisponde per estensione a quello letto al convegno,<br />
ma ne conserva tutta la schematicità e la provvisorietà. E' stata qui tentata una<br />
descrizione sommaria <strong>del</strong>la letteratura antiebraica stampata in Italia dalla metà <strong>del</strong> XVI sec.<br />
alla metà <strong>del</strong> XVIII, ma, per la ristrettezza <strong>del</strong> tempo a disposizione, non è stato possibile<br />
svolgere tutte quelle ricerche di carattere biografico e bibliografico che l'argomento, mai<br />
fatto oggetto di una sistematica ricerca, necessariamente avrebbe richiesto. In particolare va<br />
sottolineato che si è dovuto prescindere quasi completamente da ogni ricerca su fonti manoscritte<br />
e, per gli stampati, le ricerche sono state limitate alle sole biblioteche romane. Il<br />
lavoro non ha, quindi, altra pretesa che quella di costituire un primo e schematicu abbozzo<br />
di un'indagine che certamente meriterebbe di esser fatta. Per queste ragioni, anche le note<br />
sono state ridotte all'essenziale.<br />
1 W. BAUER, Rechtgliiubigkeit und Ketzerei im iiltesten Christentum, Tlibingen 1934;<br />
1964 2 herausg. von G. STRECKER.<br />
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