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ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...

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per aJiquem magistrum in theologia aliumve idoneum virum ab eis eligendum,<br />

cum mercede congrua illi ex ipsorum hebraeorum colladone aut alias, prout<br />

commodius ei videbitur, ,assignata, Hebraicae (quantum fieri poterit) linguae<br />

peritum, sermones vel lectiones haberi, in quibus illis exporumtur scripturae<br />

Veteris Testamenti, Moysis scilicet et prophetarum, praesertim vero, quae eo<br />

sabbato leguntur seu lectae in eorum sunt synagogis, iuxta sanctorum tarnen<br />

Patrum interpretationes et verum catholicae Ecclesiae sensum » 67. I sermoni<br />

devono, quindi, non soltanto essere tenuti da persone esperte ed appositamente<br />

designate (i «predicatori degli Ebrei » , alcuni dei quali incontreremo più avanti),<br />

ma le singole prediche devono costituire una precisa risposta a quanto gli<br />

Ebrei ascoltavano nella sinagoga, lavere, cioè, ad oggetto i passi che costituiscono<br />

il sMiir e la haftarah di quel sabato. A tali prediche deve intervenire almeno un<br />

terzo <strong>del</strong>le persone di ambo i sessi componenti la comunità ebraica che abbiano<br />

superato il dodicesimo anno. Un cristiano che impedisca ad un ebreo di essere<br />

presente a tali prediche incorre nella scomunica e prìncipi e magistrati dovranno<br />

prestare ogni opportuno aiuto per il regolare svolgimento di esse. Ad una predica<br />

agli Ebrei (quasi certamente tenuta da Andrea de Monte) assisté il venerdì santo<br />

<strong>del</strong> 1581 Michel de Montaigne che ce ne ha lasciato una descrizione vivacissima<br />

nel diario <strong>del</strong> suo viaggio in Italia. « Il y avoit d'excellans precheurs, come ce<br />

Rabi renié, qui preche les juifs le Sammedi après diner, en Trinité. Il y a<br />

tousjours 60 Juifs, qui sont tenus de -s'y trouver. Cetui étoit un fort fameus<br />

doctur parmi eus; et par leurs argumans, mesmes leurs r-abis et le texte de la<br />

Bible, combat leur cteance. En cete science etl des langues qui servent à celà, il<br />

est admirahle »68. La pratica divenne, ben presto, di routine. «Un Domenicain se<br />

contentoit de monter en chaire tous les samedis, et fesoit un discours froid et<br />

peu solide contre une Nation qui ne l'écoutoit pas », dirà Basnage 69 ma, né Fuso<br />

<strong>del</strong>le prediche era riservato ai Domenicani, né mancano tra i predicatori degli<br />

Ebrei personaggi che meritino di essere ricordati.<br />

La prima raccolta di prediche agli Ebrei sembra essere quella di Vitale<br />

Medici stampata a Firenze nel 1585. Era costui un ebreo convertito, Rabbi Yehiel<br />

di Pesaro, «ebreo dottissimo, versato nella Filosofia, Medicina e studi degli<br />

Ebrei, ricco di facuItà, e primo tra i Rabbini <strong>del</strong> suo secolo. Avendo udite alcune<br />

prediche in Firenze <strong>del</strong> Padre Dionisio Castacciaro Inquisitore, mosso da interno<br />

impulso, lasciò l'ebraica superstizione, ed abbracciò la fede di Cristo, nell'anno<br />

1582 » 70.<br />

67 Bullarium romanum VIII (supra, nota 27), pp. 487-489, per la dr. 487 b-488 a, § L<br />

6 8 A. D'ANCONA, L'Italia alla fine <strong>del</strong> XVI sec. Giornale <strong>del</strong> Viaggio di Michele de<br />

Montaigne in Italia nel 1580 e 1581,,, Città di Castello <strong>18</strong>89, pp. 298-299; si veda CH.<br />

DEJO<br />

, Documents, cit., pp. 86-98; M. LIBER, Montaigne à Rome (supra, nota 39).<br />

il9 G. BASNAGE, Histoire, cito V, p. 2045_<br />

70 P.S. MEDICI, Catalogo, eit., pp. 59-60. Su Vitale Medici: G. BASNAGE, Histoire, cito<br />

pp. 2039-2040; P.S. MEDICI, Catalogo, cit., pp. 59-61; WOLF, cit., I, p. 576, n. 999; II,<br />

p. 1007; M. STEINSCHNEIDER, Letteratura, cito 29 (<strong>18</strong>81) p. 271; CH. DEJOB, Documents,<br />

324<br />

Le Omelie fatte alli Ebrei di Firenze nella Chiesa di Santa Croce 71 sono<br />

stampate in una elegantissima giuntina che contiene due omelie, cinque sermoni<br />

ed una preghiera. Le due omelie agli Ebrei (sul battesimo e su:! " divino sacrifi­<br />

zio» ) vennero pronunciate in Santa Croce rispettivamente la Pentecoste e la do<br />

menica dopo l'Epifania <strong>del</strong> 1583. I riferimenti alla propria conversione sono nu­<br />

merosi e ripetute volte l'oratore torna ad illustrare i vantaggi che gli Ebrei trar<br />

rebbero dall'abbandono <strong>del</strong>la fede dei padri. Doveva essergli evidentemente pre­<br />

sente il motu proprio <strong>del</strong> lO novembre 1582 (quindi di pochi mesi innanzi) col<br />

quale Gregorio XIII (Ugo Boncompagni) aveva nobilitato Giuseppe Corcos il<br />

quale, convertitosi con tutta la famiglia nel 1573, av eva assunto il nome di bat­<br />

tesimo <strong>del</strong> papa. Il Bartolocd ritiene di dover citare tutto i1 testo <strong>del</strong> decreto in<br />

cui, tra l'altro, si legge: «Insuper ipsius praedia, possessiones, domus.,. a qui<br />

busdam vectigalibus, datiis, gabellis etc. in perpetuum eximimus, et liberamus » 72.<br />

L'episodio è comunque restato isolato e il Ricciullo lo cita come un caso in fin<br />

dei conti eccezionale 7 3 .<br />

Piuttosto che su prove tratte dalla Scrittura, Vitale Medici fa, infatti, leva<br />

sullo stato di precarietà e, spesso, di miseria che l'essere ebreo comportlava. « Oh<br />

Ebrei, oh fratelli Ebrei, se voi voleste aprire gli occhi <strong>del</strong>la mente, e conoscere la<br />

gran forza, lo stupendo valore di queste santissime 'acque, e quato ne hauete dibi­<br />

sogno, che importa più, voi non tardereste punto punto a battezzarvi, e direste<br />

subito come quel Eunuco <strong>del</strong>l'Etiopia: Quid prohibet nos Baptizari? Su su in<br />

vn tratto n6 vuò stare più con questi gran peccnti addosso, dico fratelli che<br />

ne hauete troppo gran bisogno, perche, perche voi 'state sempre in peccato<br />

mortale.,. perche stando voi in questa estrema miseria, nella quale vi trouate<br />

tanto immersi, poueri, mendichi, perseguitati in questo Regno, discacciati da quel<br />

altro, ristretti in quel picciol luogo per tutto il mondo segnati, o nel capo o nel<br />

petto", » 74.<br />

Il diffondersi <strong>del</strong>l'uso <strong>del</strong>le prediche agli Ebrei, poiché non a tutti dovevano<br />

essere familiari le specifiche argomentazioni da addurre in simili conciom, portò<br />

alla redazione di veri e propri manuali ad uso di quei predicatori che dovessero<br />

affrontare tali agomenti, Tale scopo ha lo scritto di Tommaso. Bell'haver (Bellavere,<br />

scrive il Mazzucchelli) 75 crocifero, presumibilmente venezi.ano, Dottrina<br />

facile et breve per ridurre l'Hebreo al conoscimento <strong>del</strong> vero Messia, stampato a<br />

cit., p, 84; U. CASSUTO, Gli Ebrei a Firenze nell'età <strong>del</strong> Rinascimento, Firenze 19<strong>18</strong>, p. 208;<br />

TH. K. HOFFMANN, Ursprung, cit., pp. 177-179, <strong>22</strong>0.<br />

71 Omelie fatte alli Ebrei di Firenze nella Chiesa di Santa Croce et sermoni fat i . in<br />

più compagnie <strong>del</strong>la detta città. Del Magnif. & Eccellente M. VITALE MEDICI, Dottor fmco.<br />

Nuovamente dati in luce [vignetta]. In Firenze. Nella Stamperia de' Giunti, 1585. Con<br />

licenza, e Privilegio (di pp. 6 non num. + 112; imprimatur <strong>del</strong> 5 luglio 158?).<br />

72 G. BARTOLOCCI, cito III, pp. 821-827, n. 795; P.S. 1v1EDlCI, Catalogo, clt., pp. 53-59,<br />

73 A. RICCIULLO, Tl'actatus, cit., p. 615 a-b.<br />

74 M. VITALE MEDICI, Omelie, cit., p. 6.<br />

75 G. MAZZUCCHELLI, cit., II, 2, p. 664.<br />

325

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