5 Descrizione della prova Fase <strong>di</strong> preparazione UNITÀ 20 • Il condensatore 113 Per far sì che il processo <strong>di</strong> carica abbia una durata significativa (<strong>di</strong>ciamo dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 1 min, cioè 60 s), in base al valore noto della capacità C del condensatore (supponiamo che valga 470 μF), bisogna scegliere la resistenza R opportuna. Da una parte si sa che il tempo t <strong>di</strong> carica del condensatore è pari a circa 5 volte la costante <strong>di</strong> tempo τ del circuito (t = 5 · τ), dalla quale si trova: Dall’altra, è anche τ =R · C, da cui ricavi: R = C Di conseguenza, a partire dalle con<strong>di</strong>zioni t = 60 s e C = 470 μF, determini facilmente: t 60 τ 12 τ = = = 12 s e R = = ≅ 25532 Ω −6 5 5 C 470 ⋅10 La resistenza utilizzata deve essere dunque dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 25 kΩ. Infine, nota la tensione massima del condensatore (per ipotesi 25 V), stabilisci il valore massimo della tensione <strong>di</strong> alimentazione da non superare per motivi <strong>di</strong> sicurezza. Per esempio: τ t τ = 5 ΔV 0 = 14 V Fase <strong>di</strong> esecuzione a) Tramite il voltmetro verifica che nel condensatore non ci siano cariche residue (in caso affermativo, lo scarichi collegandolo a terra). b) Scegli gli intervalli <strong>di</strong> tempo per la campionatura dei valori della ΔV ai capi del condensatore: puoi optare per 5 s fissi per tutta la misurazione, oppure per intervalli crescenti (3 s, 6 s, 12 s) al fine <strong>di</strong> avere una curva più precisa nella parte iniziale della carica. c) Dopo<strong>di</strong>ché, quando il circuito è pronto, alimentalo portando la d.d.p. a un certo valore (nel nostro esempio, 14 V) ed effettua le letture sul voltmetro <strong>di</strong>sposto in parallelo con il condensatore. (Anche se non sono state ancora trattate le correnti continue, accontentandosi <strong>di</strong> darne una definizione qualitativa, si può pensare <strong>di</strong> rilevare attraverso un milliamperometro collegato in serie con il condensatore e il resistore, l’intensità della corrente congiuntamente alla tensione. Così è possibile constatare che, man mano che la d.d.p. ai capi del condensatore aumenta, contrastando quella <strong>di</strong> alimentazione, la corrente elettrica decresce fino a <strong>di</strong>ventare nulla). 6 Raccolta dei dati La tabella 1 è necessaria per raccogliere i dati. Tabella 1 1 2 3 4 t Dx(t) DV Dx(DV) (s) (s) (V) (V) 0,0 0,2 0,00 0,01 3,0 0,2 2,70 0,01 6,0 0,2 5,15 0,01 12,0 0,2 8,51 0,01 18,0 0,2 10,36 0,01 24,0 0,2 11,48 0,01 36,0 0,2 12,92 0,01 48,0 0,2 13,58 0,01 60,0 0,2 13,95 0,01 S. Fabbri, M. Masini – Phoenomena, <strong>Laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> – © 2011, SEI Società E<strong>di</strong>trice Internazionale, Torino
114 SCHEDA 27 • <strong>Laboratorio</strong> 7 Elaborazione L’elaborazione si limita al grafico (ΔV, t) − e, se fatte le corrispondenti misurazioni, quello (I, t) – su carta millimetrata, riportando sul foglio anche gli intervalli <strong>di</strong> indeterminazione (figura 2). Figura 2 8 Analisi dei risultati e conclusioni Non essendo possibile un confronto con i valori teorici, che richiederebbero l’uso della formula ΔV = ΔV 0 · [1 − e −t/(R · C) ] ΔV (V) 15,0 10,0 5,0 20 40 60 puoi esprimere un commento sull’andamento della curva, osservando le <strong>di</strong>fferenze tra la parte iniziale e quella finale. S. Fabbri, M. Masini – Phoenomena, <strong>Laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> – © 2011, SEI Società E<strong>di</strong>trice Internazionale, Torino t (s)