Laboratorio di Fisica - Sei
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5 Descrizione della prova<br />
UNITÀ 27 • Le onde meccaniche 143<br />
Prima <strong>di</strong> tutto dobbiamo cercare <strong>di</strong> capire in quale modo possiamo misurare la lunghezza d’onda. Nella<br />
vaschetta dell’ondoscopio, tramite una sbarretta che vibra con una frequenza opportuna, vengono create<br />
delle onde regolari. Grazie a un proiettore, le onde vengono visualizzate su un foglio bianco, posto su<br />
un piano sotto il fondo trasparente dell’ondoscopio. Dato che con le onde in movimento sarebbe <strong>di</strong>fficile<br />
rilevare λ, si varia la frequenza dello stroboscopio (che produce una successione <strong>di</strong> rapi<strong>di</strong> flash) fino<br />
a farla coincidere con quella dell’onda: il risultato è che quest’ultima appare ferma. Segnando con la<br />
matita sul foglio <strong>di</strong> carta sottostante le creste dell’onda, che appaiono più chiare, è così possibile pervenire<br />
alla determinazione della lunghezza d’onda. (Più avanti vedremo in quale maniera si corregge<br />
l’effetto <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento dovuto alla proiezione delle immagini dalla vasca al piano <strong>di</strong> appoggio.)<br />
Dopo aver letto la f sul <strong>di</strong>splay dello stroboscopio <strong>di</strong>gitale, si utilizza la formula:<br />
v = λ ⋅f<br />
Passiamo a questo punto alle istruzioni da seguire.<br />
a) Versa nella vaschetta l’acqua, fino a raggiungere una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 0,5 ÷ 1,0 cm. Inoltre, se sul fondo<br />
trasparente della vaschetta non c’è una scala graduata, metti sul fondo, parallelamente ai bor<strong>di</strong> laterali,<br />
un oggetto <strong>di</strong> lunghezza nota L (per esempio un righello <strong>di</strong> 20 cm):<br />
L = (… ± …) cm<br />
b) Accen<strong>di</strong> il proiettore e segna con una matita, sul foglio che si trova sul piano su cui è<br />
appoggiato l’ondoscopio, gli estremi dell’oggetto immerso (o meglio la <strong>di</strong>stanza fra 0<br />
e 20 cm del righello), misurando la <strong>di</strong>stanza fra <strong>di</strong> essi con l’asta millimetrata:<br />
L′ =(… ± …) cm<br />
L<br />
Quin<strong>di</strong> togli l’oggetto (il righello) dall’acqua. La conoscenza del rapporto L/L′ ti permetterà<br />
<strong>di</strong> risalire dalle lunghezze d’onda misurate sul foglio a quella reale, in quanto la<br />
proiezione provoca un ingran<strong>di</strong>mento (ve<strong>di</strong> fig. 2).<br />
c) Se è possibile regolarla (talvolta non lo è), scegli il valore della frequenza <strong>di</strong> vibra-<br />
L‘<br />
zione e accen<strong>di</strong> il sistema che fa oscillare la sbarretta. Vedrai nella vaschetta propagarsi<br />
le onde e sul foglio bianco muoversi le loro proiezioni (le parti chiare sono le<br />
Figura 2<br />
creste e le parti scure le gole).<br />
d) Aziona lo stroboscopio, che farà lampeggiare rapidamente la luce, regolando la sua<br />
frequenza fino a quando l’immagine delle onde sul foglio non risulta ferma. Questo<br />
vuol <strong>di</strong>re che tra un flash e quello successivo l’onda è avanzata esattamente <strong>di</strong> λ: è per<br />
questo motivo che dove c’era una cresta appare un’altra cresta e, <strong>di</strong> conseguenza,<br />
l’onda sembra ferma.<br />
(In realtà, tale effetto lo si potrebbe avere anche se la frequenza dello stroboscopio<br />
fosse un multiplo della frequenza <strong>di</strong> vibrazione della sbarretta. Tuttavia, quando la<br />
frequenza dello stroboscopio <strong>di</strong>venta il doppio <strong>di</strong> quella delle onde, si vede sul foglio<br />
la lunghezza d’onda <strong>di</strong>ventare la metà rispetto alla precedente immagine fissa; pos-<br />
d<br />
siamo allora essere sicuri che la frequenza corretta è quella <strong>di</strong> prima. In certi casi<br />
puoi avere ad<strong>di</strong>rittura la sensazione che l’onda torni in<strong>di</strong>etro…).<br />
e) Rileva il valore della frequenza sul frequenzimetro collegato allo stroboscopio (da<br />
d‘<br />
inserire in colonna 1 nella tabella a pagina seguente) e la corrispondente incertezza<br />
(colonna 2):<br />
Figura 3<br />
f = (… ± …) Hz<br />
f) Segna sul foglio le posizioni <strong>di</strong> una cresta e <strong>di</strong> un’altra non imme<strong>di</strong>atamente successiva (fig. 3) e<br />
misura la <strong>di</strong>stanza fra <strong>di</strong> esse (in colonna 3 metti d′ e in colonna 4 la sua incertezza, che nei dati campione<br />
abbiamo preso pari a 0,5 cm, avendo la misurazione un’imprecisione sicuramente maggiore <strong>di</strong><br />
un millimetro):<br />
d′ =(… ± …) cm<br />
Il fatto <strong>di</strong> misurare più lunghezze d’onda è finalizzato a ridurre l’incertezza <strong>di</strong> λ. Come constaterai, in<br />
questa prova le incertezze hanno un’incidenza rilevante.<br />
g) Se ti è possibile, ripeti le istruzioni dalla c alla f per mo<strong>di</strong>ficare un certo numero <strong>di</strong> volte (comunque<br />
almeno quattro) la frequenza della sbarretta e quin<strong>di</strong> delle onde, trovando così altre serie <strong>di</strong> dati.<br />
La parte esecutiva è così conclusa.<br />
S. Fabbri, M. Masini – Phoenomena, <strong>Laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> – © 2011, SEI Società E<strong>di</strong>trice Internazionale, Torino