Laboratorio di Fisica - Sei
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3b Materiale e strumenti<br />
Il materiale utilizzato è il seguente (fig. 1):<br />
• guidovia a cuscino d’aria (1); • fotocellule (6);<br />
• carrello (2); • elettrocalamita (7);<br />
• filo inestensibile (3); • timer (8);<br />
• carrucola (4); • compressore;<br />
• portapesi e pesetti (5); • asta millimetrata.<br />
4 Contenuti teorici<br />
UNITÀ 8 • Il moto rettilineo uniformemente accelerato 55<br />
Il moto rettilineo uniformemente accelerato avviene con accelerazione costante, per cui sarà opportuno<br />
introdurre la definizione <strong>di</strong> tale grandezza fisica, la sua unità <strong>di</strong> misura e come interviene nella legge<br />
oraria che lega lo spazio percorso all’intervallo <strong>di</strong> tempo, nel caso più semplice <strong>di</strong> partenza da fermo.<br />
5 Descrizione della prova<br />
Rispetto alla prova <strong>di</strong> laboratorio sul moto rettilineo uniforme, è necessario capire che cosa cambia nella<br />
<strong>di</strong>sposizione dell’apparato sperimentale e quali sono le conseguenze <strong>di</strong> tali cambiamenti. Il fatto che<br />
non ci sia più il piattello a bloccare la <strong>di</strong>scesa dei pesetti che trascinano il carrello, determina un progressivo<br />
aumento della sua velocità, come si può constatare anche visivamente.<br />
Mo<strong>di</strong>ficando a piacere <strong>di</strong> volta in volta lo spazio percorso dal carrello tra le due fotocellule, misureremo<br />
gli intervalli <strong>di</strong> tempo corrispondenti e calcoleremo l’accelerazione con la formula:<br />
s<br />
a =<br />
t<br />
2 ⋅Δ<br />
2<br />
Se il moto avviene con accelerazione uniforme, dovremmo trovare valori molto vicini fra loro, pur mo<strong>di</strong>ficando<br />
lo spazio considerato. (Tra poco capirai perché nella formula compare Δs anziché soltanto s,<br />
come forse sei abituato.)<br />
Iniziamo l’esecuzione della prova.<br />
Fase <strong>di</strong> preparazione<br />
La tabella da pre<strong>di</strong>sporre la trovi come al solito al punto 6. La fase <strong>di</strong> preparazione è come quella descritta<br />
nel moto uniforme, però con un paio <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze fondamentali.<br />
• Non c’è il piattello: ovviamente in questo caso la sua assenza fa sì<br />
che la spinta dei pesetti agisca sull’intero percorso, in particolare<br />
tra una fotocellula e l’altra.<br />
• Bisogna posizionare la prima fotocellula, quella che dà l’avvio al<br />
timer, in modo tale che il conteggio del tempo cominci non appena<br />
il carrello, lasciato libero dall’elettrocalamita, inizia a muoversi<br />
(fig. 2). Questa è la con<strong>di</strong>zione necessaria affinché si possa considerare<br />
valida la legge oraria utilizzata che, come ricorderai,<br />
vale per v0 = 0. La posizione s0 (che rimarrà invariata) della fotocellula<br />
in questione devi scriverla prima della tabella 1.<br />
Niente cambia, invece, circa la seconda fotocellula, quella che<br />
arresta il conteggio del tempo. La sua posizione è s e va riportata<br />
nella colonna 1 della tabella. La <strong>di</strong>stanza tra le due fotocellule,<br />
cioè Δs = s − s 0, è lo spazio percorso dal carrello (colonna 2). Il<br />
relativo intervallo <strong>di</strong> tempo, che in<strong>di</strong>chiamo per semplicità<br />
con t, va posto nella colonna 4. (Per l’incertezza Δx(Δs), da trascrivere<br />
nella colonna 3, ve<strong>di</strong> l’help 1).<br />
Figura 2 Dettaglio della situazione iniziale:<br />
appena il carrello viene lasciato libero dalla<br />
elettrocalamita, la prima fotocellula fa partire<br />
istantaneamente il conteggio del tempo.<br />
S. Fabbri, M. Masini – Phoenomena, <strong>Laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> – © 2011, SEI Società E<strong>di</strong>trice Internazionale, Torino