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Laboratorio di Fisica - Sei

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3b Materiale e strumenti<br />

Il materiale utilizzato è il seguente:<br />

• aste <strong>di</strong> supporto;<br />

• carrucole;<br />

• piano verticale;<br />

• filo;<br />

• pesetti;<br />

• <strong>di</strong>namometro;<br />

• goniometro.<br />

Il materiale or ora descritto può essere nei primi tre elementi sostituito<br />

con un <strong>di</strong>sco verticale dotato <strong>di</strong> carrucole mobili poste ai bor<strong>di</strong> oppure<br />

con il tavolino <strong>di</strong> Varignon a configurazione orizzontale, come rappresentato<br />

in figura 2. Lo svolgimento della prova comunque non cambia.<br />

4 Contenuti teorici<br />

UNITÀ 4 • La regola del parallelogramma 35<br />

Qui puoi riassumere le caratteristiche fondamentali dei vettori, ciò che li contrad<strong>di</strong>stingue dalle grandezze<br />

scalari, soffermandoti in particolare su come si effettua la somma tra due o più vettori. Quin<strong>di</strong>,<br />

con riferimento alle forze, puoi suggerire per quali motivi esse inducano il sospetto <strong>di</strong> essere dei vettori,<br />

da cui il tentativo <strong>di</strong> vedere se ubbi<strong>di</strong>scono o no alla regola del parallelogramma.<br />

5 Descrizione della prova<br />

Per realizzare il nostro obiettivo, vedremo se due forze ed , <strong>di</strong>rette in modo tale da formare fra loro<br />

un certo angolo α, vengono equilibrate da una forza agente dalla parte opposta rispetto all’angolo α<br />

(fig. 3). Se questo accade, vuol <strong>di</strong>re che ed si compongono in modo tale da formare una risultante<br />

uguale e opposta per le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio alla , che annulla la . Se allora, ribaltando<br />

quest’ultima (in<strong>di</strong>cando con tale vettore) e componendo ed secondo la regola del parallelogramma<br />

in modo da in<strong>di</strong>viduare , troviamo che entro i limiti sperimentali ed si sovrappongono,<br />

avremo <strong>di</strong>mostrato che le forze sono dei vettori che ubbi<strong>di</strong>scono alla regola del parallelogramma.<br />

Realizziamo le forze , ed tramite dei pesi opportuni.<br />

F→ F→ F→<br />

− F→ 3<br />

F→<br />

TOT<br />

F→<br />

TOT<br />

F→ 2 F→<br />

− F→ 3<br />

1<br />

F→ 3<br />

F→ 3<br />

F→<br />

TOT<br />

F→ 2 F→ 1<br />

F→ 3<br />

F→ 2 F→ 1<br />

Iniziamo l’esecuzione della prova.<br />

a) Monta i supporti necessari per posizionare le carrucole,<br />

come illustrato in figura 1.<br />

b) Lega l’estremità <strong>di</strong> un filo al centro <strong>di</strong> un secondo filo e<br />

fai tre occhielli alle tre estremità libere.<br />

c) Appen<strong>di</strong> i pesetti negli occhielli, che saranno in numero<br />

inferiore nei due fili laterali e superiore in quello<br />

centrale.<br />

d) Poiché non è detto che, con i pesetti a <strong>di</strong>sposizione e in<br />

una determinata posizione delle carrucole, trovi facilmente<br />

l’equilibrio fra le tre forze, dovrai regolare il<br />

numero dei pesetti e la posizione reciproca delle carrucole<br />

in modo tale che alla fine il sistema <strong>di</strong> pesi resti<br />

immobile.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

Figura 3<br />

P 2<br />

F 2<br />

α<br />

F 3<br />

P 3<br />

F 2<br />

F 1<br />

F 3<br />

Figura 2<br />

S. Fabbri, M. Masini – Phoenomena, <strong>Laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> – © 2011, SEI Società E<strong>di</strong>trice Internazionale, Torino<br />

F 1<br />

P 1

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