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master universitario di primo livello in tecnologie per la gestione dei ...

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Nell’economia complessiva del processo <strong>di</strong> compostaggio, i funghi o<strong>per</strong>ano qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un’azione fondamentale<br />

decomponendo sostanze altrimenti resistenti all’attacco microbico, <strong>in</strong> modo tale da rendere <strong>di</strong>sponibili metaboliti<br />

<strong>in</strong>teme<strong>di</strong> ai batteri che provvedono così all’ulteriore trasformazione degli stessi.<br />

Le muffe o funghi fi<strong>la</strong>mentosi <strong>in</strong>vadono il substrato <strong>in</strong> compostaggio me<strong>di</strong>ante una capil<strong>la</strong>re <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong><br />

vigorosi fi<strong>la</strong>menti, <strong>di</strong> solito, s<strong>in</strong>ciziali (ife mult<strong>in</strong>ucleate), del <strong>di</strong>ametro variabile tra 2 e 10 mm. Pre<strong>di</strong>ligono un ambiente<br />

tendenzialmente acido, sono meno sensibili al<strong>la</strong> <strong>di</strong>sidratazione rispetto ai batteri ed attaccano residui organici che <strong>per</strong><br />

basso contenuto <strong>di</strong> azoto non sono utilizzati da quest’ultimi.<br />

Poiché i funghi sono <strong>in</strong> maggior parte, aerobi obbligati, le muffe presentano <strong>in</strong> genere, una più limitata tolleranza<br />

alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> scarsa ossigenazione rispetto ai batteri. Inoltre, i funghi attivi durante il compostaggio sono, <strong>in</strong><br />

massima parte, saprofiti, sviluppandosi su materiali organici morti dai quali traggono energia e nutrimento. Numerose<br />

sono le specie fung<strong>in</strong>e che ricorrono sia nelle fasi mesofile che nello sta<strong>di</strong>o termofilo del processo [3].<br />

3.2.3.4 – I protozoi e <strong>la</strong> macrofauna<br />

Una volta raggiunta <strong>la</strong> biostabilizzazione del substrato <strong>di</strong> partenza, vale a <strong>di</strong>re il su<strong>per</strong>amento dello sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

compostaggio attivo, i protozoi ed una variegata macrofauna com<strong>in</strong>ciano a colonizzare <strong>la</strong> matrice organica. I protozoi<br />

sono organismi unicellu<strong>la</strong>ri che, <strong>in</strong>sieme agli organismi più complessi quali rotiferi, acari, <strong>in</strong>setti, molluschi ed altri<br />

<strong>in</strong>vertebrati, crescono a spese del<strong>la</strong> microflora vivente (batteri e funghi), sulle spoglie <strong>di</strong> questa ovvero sui materiali<br />

organici <strong>in</strong> decomposizione. Questa comunità contribuisce al processo <strong>di</strong> def<strong>in</strong>itiva maturazione ed humificazione del<br />

substrato sottoposto a compostaggio, <strong>in</strong>crementando le caratteristiche f<strong>in</strong>ali del compost ottenuto, ivi comprese le<br />

qualità soppressive nei confronti <strong>di</strong> determ<strong>in</strong>ati funghi fitopatogeni ra<strong>di</strong>cicoli.<br />

Nell’ambito del<strong>la</strong> macrofauna, i vermi terricoli quali Eisenia foetida, Lumbricus rubellus e Lumbricus terrestris,<br />

sono gli organismi che, probabilmente, esercitano il ruolo positivo più importante. Se non <strong>in</strong>trodotti deliberatamente<br />

nel<strong>la</strong> matrice <strong>in</strong> compostaggio, questi organismi non compaiono f<strong>in</strong>tantoché il processo <strong>di</strong> stabilizzazione non sia <strong>in</strong><br />

sta<strong>di</strong>o avanzato. Tuttavia, alcune specie <strong>di</strong> vermi possono essere immesse nel substrato organico non ancora<br />

stabilizzato.<br />

Questo deliberato apporto e conseguente allevamento <strong>di</strong> vermi nel<strong>la</strong> matrice da trattare, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ottenerne <strong>la</strong><br />

stabilizzazione, è noto con il term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> vermicompostaggio. È importante comunque sottol<strong>in</strong>eare che le con<strong>di</strong>zioni<br />

compatibili con <strong>la</strong> vermicoltura, quale forma <strong>di</strong> trattamento <strong>di</strong> rifiuti organici <strong>in</strong> sca<strong>la</strong> <strong>in</strong>dustriale, sono ristrette a casi<br />

partico<strong>la</strong>ri (es. stabilizzazione <strong>di</strong> certe <strong>dei</strong>ezioni animali o <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>ri fanghi biologici) nei quali, a parte <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong><br />

mantenere i vermi <strong>in</strong> attiva crescita all’<strong>in</strong>terno del<strong>la</strong> massa organica <strong>in</strong> trasformazione, il fattore tempo e <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> spazio non costituiscano elementi limitanti [3].<br />

4.1<br />

4.2 3.2.4 – I DIVERSI TIPI DI TRATTAMENTO BIOLOGICO<br />

Con <strong>la</strong> def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> “trattamenti biologici”, si <strong>in</strong>tende il complesso delle o<strong>per</strong>azioni, processi ed attività a<br />

carico <strong>di</strong> materiali biodegradabili <strong>di</strong> varia natura, che sfruttando le potenzialità degradative e <strong>di</strong> trasformazione da parte <strong>di</strong>

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