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master universitario di primo livello in tecnologie per la gestione dei ...

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In re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> natura delle arie esauste negli impianti <strong>di</strong> trattamento biologico, i biofiltri si stanno rive<strong>la</strong>ndo<br />

come il sistema più versatile ed efficace <strong>in</strong> tale tipologia <strong>di</strong> impianti; <strong>la</strong> natura re<strong>la</strong>tivamente “<strong>di</strong>luita” <strong>dei</strong> composti<br />

odorigene da trattare pone <strong>in</strong>fatti <strong>dei</strong> limiti strutturali all’efficienza <strong>dei</strong> sistemi chimico-fisici <strong>di</strong> abbattimento, mentre i<br />

sistemi biologici hanno mostrato buone capacità <strong>di</strong> rimozione e soprattutto caratteristiche spiccatamente adattative al<br />

variare del<strong>la</strong> natura delle sostanze da trattare, il che garantisce l’efficienza <strong>di</strong> rimozione anche nel corso delle atten<strong>di</strong>bili<br />

fluttuazioni nel<strong>la</strong> composizione delle sostanze odorigene (<strong>per</strong> stagionalità <strong>dei</strong> conferimenti, variazioni nel flusso delle<br />

matrici da compostare, ecc..). A <strong>livello</strong> mon<strong>di</strong>ale, sono dunque crescenti i casi <strong>di</strong> applicazione efficace <strong>dei</strong> biofiltri, nel<strong>la</strong><br />

maggior parte <strong>dei</strong> casi come unico sistema <strong>di</strong> abbattimento. In alcune situazioni – soprattutto nel caso <strong>di</strong> localizzazioni<br />

estremamente critiche <strong>per</strong> imme<strong>di</strong>ata vic<strong>in</strong>anza delle abitazioni – vengono <strong>in</strong>vece accoppiati a scrubber mono – o<br />

plurista<strong>di</strong>o [13].<br />

Alcuni aspetti gestionali si rive<strong>la</strong>no <strong>di</strong> volta <strong>in</strong> volta importanti <strong>per</strong> il corretto funzionamento <strong>di</strong> un biofiltro. In<br />

caso <strong>di</strong> conc<strong>la</strong>mata <strong>in</strong>efficienza o<strong>per</strong>ativa <strong>dei</strong> biofiltri, potrebbe essere consigliabile <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzare l’attenzione verso<br />

eventuali sistemi <strong>di</strong> pretrattamento, che possono <strong>in</strong>cludere uno o più <strong>dei</strong> seguenti sta<strong>di</strong>:<br />

ff.rimozione del partico<strong>la</strong>to e/o eventuali aerosol grassi;<br />

gg. equalizzazione del carico (solo se i gas contengono concentrazioni <strong>di</strong> VOC estremamente variabili nel<br />

tempo, può essere necessario un reattore <strong>di</strong> equalizzazione del carico, tramite misce<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> aree provenienti<br />

da aree a <strong>di</strong>versa attività biologica);<br />

hh. rego<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura: potrebbe essere necessario <strong>per</strong> raggiungere il range ottimale <strong>per</strong> l’attività<br />

batterica (optimum <strong>dei</strong> batteri mesofili=37°C). Come <strong>in</strong> tutti i sistemi biologici, non occorre un controllo<br />

preciso, <strong>in</strong> quanto il sistema nel suo complesso è versatile ed adattativo; il range ottimale <strong>di</strong> tem<strong>per</strong>atura si ha<br />

comunque tra i 20 e i 40°C;<br />

INTERFACCIA GAS-LIQUIDO<br />

ii. umi<strong>di</strong>ficazione: l’umi<strong>di</strong>tà è il parametro che <strong>in</strong> genere con<strong>di</strong>ziona maggiormente l’efficienza <strong>di</strong> un biofiltro. I<br />

microrganismi richiedono adeguate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà <strong>per</strong> il loro metabolismo, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> scarsa umi<strong>di</strong>tà<br />

possono portare al<strong>la</strong> cessazione dell’attività biologica, nonché al formarsi <strong>di</strong> zone secche e fessurate <strong>in</strong> cui l’aria<br />

scorre <strong>in</strong> vie preferenziali, non trattata. Un biofiltro troppo umido provoca, <strong>in</strong>vece, elevate contropressioni,<br />

problemi <strong>di</strong> trasferimento <strong>di</strong> ossigeno al biofilm, creazione <strong>di</strong> zone anaerobiche, <strong>la</strong>vaggio <strong>di</strong> nutrienti dal mezzo<br />

filtrante, formazione <strong>di</strong> <strong>per</strong>co<strong>la</strong>to. Il contenuto <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà ottimale del mezzo filtrante è nell’or<strong>di</strong>ne del 40-60%.<br />

Va considerato che <strong>in</strong> f<strong>in</strong> <strong>dei</strong> conti attraverso ogni metro cubo <strong>di</strong> biofiltri passa un flusso d’aria dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse dec<strong>in</strong>e <strong>di</strong> metri cubi all’ora, e che il metabolismo microbico genera esso stesso calore che tende sovente a<br />

determ<strong>in</strong>are una essiccazione del materiale filtrante; questo determ<strong>in</strong>a congiuntamente una situazione <strong>di</strong> elevata

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