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32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara

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1<strong>02</strong><br />

Marco Buscarino<br />

Il Volto del Cavallo attraversato<br />

da una Bugatti del primo<br />

Novecento<br />

L’album dei ricor<strong>di</strong> delle strade<br />

ferraresi: il “Gran Premio Nuvolari”<br />

Nel corso dei primi decenni del 1900,<br />

a <strong>Ferrara</strong>, come nel resto dell’Italia, si<br />

rese necessario adeguare le strade alle<br />

nuove necessità. C’era bisogno <strong>di</strong> creare<br />

collegamenti più <strong>di</strong>retti che seguissero<br />

tracciati agevoli, con strade <strong>di</strong> sufficiente<br />

ampiezza e con suolo resistente.<br />

Il macadam era il metodo <strong>di</strong> pavimentazione<br />

stradale usato fino ad allora<br />

per l’intera rete stradale italiana. Esso<br />

era costituito da pietrisco rullato, e<br />

amalgamato col suo stesso detrito.<br />

Il macadam però, con l’avvento del trasporto<br />

automobilistico, creò non pochi<br />

problemi. Le strade accusarono infatti<br />

un eccessivo logorio, con la conseguente<br />

formazione <strong>di</strong> pericolose buche<br />

ed il sollevamento della polvere stradale<br />

originato dalla velocità dei veicoli a<br />

motore.<br />

L’esigenza <strong>di</strong> asfaltare<br />

le strade con il<br />

catrame si fece in<strong>di</strong>spensabile,<br />

anche se<br />

la gran parte delle<br />

vie stradali rimase in<br />

macadam per moltissimi<br />

anni. Ciò in relazione<br />

al fatto che il<br />

provve<strong>di</strong>mento legislativo<br />

del 1923, il Regio<br />

Decreto n. 2506,<br />

che ne regolava l’attuazione,<br />

rimase inattuato<br />

sino al 1939.<br />

<strong>La</strong> legge 17 maggio<br />

1928, con la quale<br />

era stata creata la<br />

A.A.S.S. (Azienda Autonoma<br />

delle Strade<br />

Statali), complicò inoltre<br />

non poco la<br />

situazione. Nelle intenzioni<br />

il compito<br />

dell’A.A.S.S. era quello<br />

<strong>di</strong> gestire le strade<br />

più importanti, ridenominate<br />

“statali” e numerate da 1 (la<br />

via Aurelia) a 137, per un totale <strong>di</strong><br />

20.622 km. In questa legge vi era però<br />

una forte limitazione. Essa infatti sanci-<br />

CULTURA<br />

va che non poteva esistere una strada<br />

nazionale che collegasse due città dove<br />

già esisteva una rete ferroviaria che già<br />

le collegasse. In tal modo la rete stradale<br />

nazionale, invece <strong>di</strong> aumentare<br />

d’importanza, ne perse sempre <strong>di</strong> più.<br />

E ciò sino allo scoppio della guerra che<br />

rese vano ogni sforzo <strong>di</strong> progresso. E’ in<br />

questo contesto storico che prese<br />

piede e si affermò in Italia lo sport automobilistico,<br />

anche grazie a importanti<br />

personaggi quali Antonio Ascari, Achille<br />

Varzi, Tazio Nuvolari e Enzo Ferrari, oggi<br />

rievocati anche a <strong>Ferrara</strong> con il “Gran<br />

Premio Nuvolari” (la seconda gara storica<br />

più importante del mondo dopo la<br />

Mille Miglia). Ferrari era quasi alla fine<br />

della carriera quando Nuvolari intraprese<br />

la carriera professionistica <strong>di</strong>venendo<br />

suo rivale in automobile, nonchè campionissimo<br />

nel motociclismo e poi nell’automobilismo.<br />

(Ascari morirà nel<br />

1924 nel G.P. <strong>di</strong> Francia). Ferrari <strong>di</strong>verrà<br />

più famoso fuori pista che sulle automobili<br />

da corsa. Varzi contrasterà<br />

Nuvolari sia in motocicletta che in automobile<br />

sino al 1930, data della consacrazione<br />

<strong>di</strong> Nuvolari anche come pilota<br />

<strong>di</strong> automobile. Quest’ultimo <strong>di</strong>venne<br />

campione automobilistico assoluto in<br />

quell’anno, sull’Alfa Romeo, una 6C<br />

1750 GS «testa fissa» con la quale vinse<br />

la Mille Miglia. Nella sua biografia ufficiale<br />

si legge: “Tazio fa impazzire mezza<br />

Italia: vince la grande corsa ed è il<br />

primo pilota che percorre i 1600 chilometri<br />

del tracciato a oltre 100 <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a.<br />

<strong>La</strong> corsa fu ed è tuttora ricordata per un<br />

episo<strong>di</strong>o curioso, la cui veri<strong>di</strong>cità è stata<br />

vanamente contestata: Nuvolari avrebbe<br />

raggiunto il suo grande rivale Varzi,<br />

partito <strong>di</strong>eci minuti prima <strong>di</strong> lui, guidando<br />

negli ultimi chilometri a fari spenti. A<br />

spegnerli sarebbe stato il suo coéquipier<br />

Giovan Battista Guidotti, il quale<br />

ripeté poi questo racconto in una quantità<br />

<strong>di</strong> interviste, incurante delle obiezioni,<br />

prima fra tutte quella che il sorpasso<br />

avvenne a giorno fatto.” Ma è il 1932,<br />

l’anno più ricco <strong>di</strong> vittorie – sette - per<br />

Nuvolari, chiamato “il mantovano

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