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32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara

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SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE 115<br />

sempre? Oppure può essere ancora<br />

riveduta, reinterpretata, aggiornata, non<br />

solo dai teologi, ma anche dai poeti che<br />

<strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> una sensibilità particolare<br />

e della parola adeguata per esprimerla?<br />

<strong>La</strong> risposta pare essere positiva.<br />

Infatti, il fulcro del messaggio pazziano,<br />

calato in una storia romanzesca, ridefinisce,<br />

<strong>di</strong>stinguendo, il concetto d’amore<br />

del Figlio da quello del Padre.<br />

L’amore nutrito dal Figlio è rivolto verso<br />

ogni creatura, verso i paria <strong>di</strong> ogni società,<br />

perfino verso coloro che compiono il<br />

male, che, in fondo, sono dei sofferenti;<br />

mentre l’amore nutrito dal Padre è<br />

selettivo, è rivolto soltanto verso le creature<br />

perfette.<br />

L’opera narra il ritorno sulla terra <strong>di</strong><br />

Gesù, non più in Palestina, bensì in un<br />

luogo dell’Italia meri<strong>di</strong>onale da dove si<br />

sparge subito la voce <strong>di</strong> quell’evento<br />

straor<strong>di</strong>nario. <strong>La</strong> gente curiosa accorre in<br />

massa per vedere il Cristo re<strong>di</strong>vivo e per<br />

chiedergli dei miracoli. <strong>La</strong> televisione <strong>di</strong><br />

Stato manda allora il suo miglior giornalista,<br />

Ottorino Volpe, adatto per tutte le<br />

occasioni. Il Governo della Repubblica,<br />

preoccupato per l’or<strong>di</strong>ne pubblico,<br />

decreta ad<strong>di</strong>rittura l’asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Roma. <strong>La</strong><br />

Chiesa cattolica romana rimane, invece,<br />

guar<strong>di</strong>nga e timorosa. Non si pronuncia.<br />

Non<strong>di</strong>meno, in gran segreto, invia sul<br />

posto due car<strong>di</strong>nali perché verifichino<br />

che cosa sta succedendo. Uno dei due<br />

prelati rimane in<strong>di</strong>fferente, mentre l’altro<br />

viene coinvolto dall’afflato soprannaturale<br />

che impregna l’ambiente. Decide<br />

allora <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere un <strong>di</strong>ario “circostanziato”<br />

che spe<strong>di</strong>rà poi al vecchio papa. Ma<br />

lo leggerà solo il nuovo eletto, Ettore<br />

Malvezzi [nome noto ai lettori <strong>di</strong><br />

Conclave], pur già allontanato durante il<br />

conclave, per le sue affermazioni al limite<br />

dell’eresia. Quel limite così presente<br />

in tutto il romanzo pazziano.<br />

Gesù, Figlio inseguito dall’ombra del<br />

Padre, perché è ritornato tra noi? E’<br />

venuto, forse, a portare un messaggio<br />

nuovo? Oppure è tornato per tentare <strong>di</strong><br />

risolvere quaggiù l’antico conflitto<br />

parentale?<br />

Invero, i due Esseri Supremi sono<br />

alquanto <strong>di</strong>fferenti tra loro. Il Padre è<br />

Eterno, quin<strong>di</strong> fuori dal tempo, mentre il<br />

Figlio, che è anche umano, è pienamente<br />

inserito nel tempo. Egli partecipa<br />

della corporeità, ne ama i bisogni e perfino<br />

le manchevolezze. Il Padre Eterno,<br />

invece, è incapace <strong>di</strong> amare la parte<br />

caduca della sua creazione, mentre<br />

rimane fissato nella contemplazione<br />

amorosa dell’altra faccia del creato che<br />

è bellezza, salute, giovinezza, perenni<br />

ed assolute.<br />

Tutto questo, testimoniato nel <strong>di</strong>ario del<br />

suddetto car<strong>di</strong>nale, permea la me<strong>di</strong>tazione<br />

<strong>di</strong> papa Malvezzi, dopo l’improvvisa<br />

e definitiva sparizione <strong>di</strong> Gesù.<br />

“Erano frasi che [il car<strong>di</strong>nale] ricordava<br />

bene, pronunciate in due <strong>di</strong>aloghi, la<br />

prima dal Padre a colloquio col Figlio, la<br />

seconda dal Figlio a colloquio con la sua<br />

santissima Madre. Estrapolate dai loro<br />

contesti, ma ora connesse da un senso<br />

magnifico e terribile, stringevano nella<br />

sintesi <strong>di</strong> una sola immagine la visione<br />

ispirata allo scomparso car<strong>di</strong>nale:<br />

anche l’Eternità invecchia<br />

il Male è la sua unica <strong>di</strong>strazione.”.<br />

A cura <strong>di</strong> Vittorio Sgarbi<br />

Il male<br />

2 volumi, e<strong>di</strong>zioni Skira,<br />

Ginevra-Milano, 20<strong>05</strong>,<br />

pagine 377 e 342, € 68,00<br />

Bruna Bignozzi<br />

Catalogo in due tomi <strong>di</strong> una mostra allestita<br />

presso la Palazzina <strong>di</strong> Caccia a<br />

Stupinigi (Torino), sud<strong>di</strong>viso in “Esercizi<br />

<strong>di</strong> Pittura Crudele” ed “Esempi <strong>di</strong><br />

Crudeltà”, curata e voluta dal critico ferrarese<br />

Vittorio Sgarbi, con l’inserimento<br />

<strong>di</strong> vari artisti conterranei.<br />

<strong>La</strong> per<strong>di</strong>ta della <strong>di</strong>mensione metafisica<br />

riporta il Male ad una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> laico<br />

spaesamento, <strong>di</strong> inquietante allucinazione<br />

<strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne, d’inesausto segno <strong>di</strong><br />

crudeltà. Senza più il conforto del riscatto,<br />

l’uomo moderno è <strong>di</strong>speratamente<br />

solo <strong>di</strong> fronte al Male e all’irrompere<br />

delle passioni. Una pervasiva “cultura del<br />

Male” scopre le sue ra<strong>di</strong>ci nello stesso<br />

fondamento ontologico dell’uomo, saggia<br />

sino a che punto può arrivare il livello<br />

<strong>di</strong> sopportazione delle nostre frustrazioni.<br />

Con questa esposizione Sgarbi suggerisce<br />

che segnali dell’esasperata con<strong>di</strong>zione<br />

esistenziale dell’uomo nei confronti<br />

del Male si ritrovano anzitutto nell’arte<br />

antica, segnatamente ferrarese.<br />

Si evidenziano qui alcune opere <strong>di</strong> nostri<br />

autori che hanno contribuito a rendere<br />

più ricco questo percorso, fatto con intelligenza<br />

e grande capacità <strong>di</strong> visione estetica.<br />

Opere che hanno alla fine permesso<br />

ai visitatori <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre nuove per-

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