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32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara

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cezioni e non solo etiche.<br />

<strong>La</strong> prima presenza è quella <strong>di</strong> Giovanni<br />

Luteri detto Dosso Dossi (1490 ca.-<br />

1542), con una celebre “mandorla”, ora<br />

nella collezione Cini a Venezia, che faceva<br />

parte della decorazione del soffitto<br />

della camera da letto del duca Alfonso I<br />

d’Este.<br />

Rappresenta l’Ira o la Rabbia. <strong>La</strong> convenzionalità<br />

del titolo non mette in <strong>di</strong>scussione<br />

la resa espressiva, la <strong>di</strong>ssonanza<br />

psicologica dei soggetti rappresentati, l’iterata<br />

concitazione dei personaggi.<br />

Del seicentesco Giuseppe Caletti detto il<br />

Cremonese, scomparso a <strong>Ferrara</strong> nel<br />

settembre 1641 e non nel 1660 come<br />

risulta in catalogo, viene presentato<br />

“Giaele e Sisara”, da una collezione privata<br />

milanese, dramma sacro raccontato<br />

con accenti da favola, tipicamente ferrarese.<br />

Una variante <strong>di</strong> questo quadro il<br />

lettore può trovarla nella Pinacoteca citta<strong>di</strong>na,<br />

al Palazzo dei Diamanti.<br />

Molto più numerosi gli apporti del<br />

Novecento con le sue infinite <strong>di</strong>versificazioni<br />

del Male. Così il “Ritratto onirico del<br />

padre” <strong>di</strong> Pier Augusto Tagliaferri (Porotto<br />

1872 – Rimini 1909) ci porta alle<br />

inquietu<strong>di</strong>ni simboliste <strong>di</strong> inizio secolo.<br />

Un ritratto, come ricorda Lucio Scar<strong>di</strong>no<br />

nel suo stimolante saggio che in catalogo,<br />

“sembra uscire da uno dei racconti<br />

straor<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> Poe, per via degli occhi<br />

allucinati, l’espressione febbricitante e i<br />

lunghi capelli incrostati come <strong>di</strong> alghe<br />

giallognole”.<br />

Pressochè coeva è l’incisione <strong>di</strong> Ugo<br />

Martelli (<strong>Ferrara</strong> 1881 - Desenzano<br />

1921) intitolata “Mistero” e conservata<br />

nella collezione <strong>di</strong> Elisabetta Sgarbi,<br />

sorella del curatore.<br />

Una grande tempera <strong>di</strong> Aroldo Bonzagni<br />

(Cento 1887 – Milano 1918) dal titolo<br />

“L’albero degli impiccati” (del 1911, in<br />

una raccolta privata <strong>di</strong> Monza) coglie con<br />

sarcastica amarezza le conquiste coloniali<br />

italiane in Libia al tempo <strong>di</strong> Giolitti.<br />

Dalle collezioni comunali <strong>di</strong> Copparo<br />

viene invece il bel marmo pario “Il<br />

lamento d’un cieco”, 1927, <strong>di</strong> Enzo<br />

Nenci (1903 - 1972), già proprietà del<br />

“bassaniano” dottor Mattozzi, in cui il<br />

patimento <strong>di</strong>venta cifra dell’impenetrabilità<br />

del dolore e dell’anima dell’uomo.<br />

Infine, per ultimo ma non ultimo, il<br />

fumetto che con le sue narrazioni<br />

sequenziali riporta la realtà del Male<br />

nella realtà delle immagini. In questa<br />

sezione si trova una tavola originale <strong>di</strong><br />

“Nathan Never” del giovane ferrarese<br />

Nicola Mari.<br />

Gianni Cerioli<br />

SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE<br />

A cura <strong>di</strong> Silviero Sansavini<br />

Atti del<br />

25° Convegno<br />

Peschicolo<br />

Camere <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong><br />

Forlì-Cesena e <strong>di</strong> Ravenna, 2004<br />

<strong>La</strong> pesca, si sa, è la regina <strong>di</strong> Romagna;<br />

è naturale, quin<strong>di</strong>, che i romagnoli siano<br />

pro<strong>di</strong>ghi <strong>di</strong> attenzioni nei riguar<strong>di</strong> della<br />

coltura attorno alla quale gira tutta l’economia<br />

agricola della regione. Il tra<strong>di</strong>zionale<br />

Convegno Peschicolo, <strong>di</strong> cui sono<br />

usciti in questi giorni gli atti della venticinquesima<br />

e<strong>di</strong>zione -svoltasi a Faenza<br />

nel settembre 2004 sotto l’ègida delle<br />

Camere <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> Ravenna e <strong>di</strong><br />

Forlì-Cesena- è uno dei mo<strong>di</strong> per fare il<br />

punto della situazione e stu<strong>di</strong>are nuove<br />

strategie <strong>di</strong> coltivazione e <strong>di</strong> attacco ai<br />

mercati.<br />

Nel corposo volume e<strong>di</strong>to a cura del<br />

professor Silviero Sansavini, uno degli<br />

uomini che più hanno contribuito allo<br />

sviluppo e all’affermazione della frutticoltura<br />

emiliano-romagnola, sono riportate<br />

le relazioni tenute dai massimi<br />

esperti del settore all’interno delle quattro<br />

sessioni in cui si è articolato il convegno:<br />

economia e mercato, miglioramento<br />

genetico e innovazioni varietali,<br />

biologia, gestione ed efficienza del<br />

pescheto, qualità e post-raccolta.<br />

Completano l’opera una appen<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

opere d’arte ispirate alla pesca, un nutrito<br />

elenco <strong>di</strong> libri e pubblicazioni de<strong>di</strong>cate<br />

a sua maestà il pesco e il dettagliato<br />

resoconto <strong>di</strong> una sterminata mostra<br />

pomologica comprendente ben 285<br />

varietà già in produzione nei <strong>di</strong>versi<br />

areali peschicoli italiani (Emilia-<br />

Romagna, Veneto, Basilicata, Campania,<br />

Piemonte, Marche e <strong>La</strong>zio) e 48 selezioni<br />

in procinto <strong>di</strong> affiancarsi alle prime,<br />

per un totale <strong>di</strong> 330 campioni, corredate<br />

<strong>di</strong> una galleria fotografica <strong>di</strong> oltre cinquanta<br />

varietà <strong>di</strong> pesche e nettarine a<br />

pasta gialla e bianca.<br />

Da non perdere infine il resoconto della<br />

serata <strong>di</strong> gala organizzata per l’occasione;<br />

una simpatica rimpatriata nel corso<br />

della quale sono stati premiati alcuni fra<br />

i tanti tecnici, agricoltori e stu<strong>di</strong>osi che<br />

dalla metà degli anni Cinquanta ad oggi<br />

hanno portato le Romagne e l’Emilia<br />

all’avanguar<strong>di</strong>a nelle tecniche <strong>di</strong> produzione<br />

e nella collocazione sui mercati<br />

internazionali <strong>di</strong> pesche e nettarine.

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