32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara
32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara
32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
116<br />
cezioni e non solo etiche.<br />
<strong>La</strong> prima presenza è quella <strong>di</strong> Giovanni<br />
Luteri detto Dosso Dossi (1490 ca.-<br />
1542), con una celebre “mandorla”, ora<br />
nella collezione Cini a Venezia, che faceva<br />
parte della decorazione del soffitto<br />
della camera da letto del duca Alfonso I<br />
d’Este.<br />
Rappresenta l’Ira o la Rabbia. <strong>La</strong> convenzionalità<br />
del titolo non mette in <strong>di</strong>scussione<br />
la resa espressiva, la <strong>di</strong>ssonanza<br />
psicologica dei soggetti rappresentati, l’iterata<br />
concitazione dei personaggi.<br />
Del seicentesco Giuseppe Caletti detto il<br />
Cremonese, scomparso a <strong>Ferrara</strong> nel<br />
settembre 1641 e non nel 1660 come<br />
risulta in catalogo, viene presentato<br />
“Giaele e Sisara”, da una collezione privata<br />
milanese, dramma sacro raccontato<br />
con accenti da favola, tipicamente ferrarese.<br />
Una variante <strong>di</strong> questo quadro il<br />
lettore può trovarla nella Pinacoteca citta<strong>di</strong>na,<br />
al Palazzo dei Diamanti.<br />
Molto più numerosi gli apporti del<br />
Novecento con le sue infinite <strong>di</strong>versificazioni<br />
del Male. Così il “Ritratto onirico del<br />
padre” <strong>di</strong> Pier Augusto Tagliaferri (Porotto<br />
1872 – Rimini 1909) ci porta alle<br />
inquietu<strong>di</strong>ni simboliste <strong>di</strong> inizio secolo.<br />
Un ritratto, come ricorda Lucio Scar<strong>di</strong>no<br />
nel suo stimolante saggio che in catalogo,<br />
“sembra uscire da uno dei racconti<br />
straor<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> Poe, per via degli occhi<br />
allucinati, l’espressione febbricitante e i<br />
lunghi capelli incrostati come <strong>di</strong> alghe<br />
giallognole”.<br />
Pressochè coeva è l’incisione <strong>di</strong> Ugo<br />
Martelli (<strong>Ferrara</strong> 1881 - Desenzano<br />
1921) intitolata “Mistero” e conservata<br />
nella collezione <strong>di</strong> Elisabetta Sgarbi,<br />
sorella del curatore.<br />
Una grande tempera <strong>di</strong> Aroldo Bonzagni<br />
(Cento 1887 – Milano 1918) dal titolo<br />
“L’albero degli impiccati” (del 1911, in<br />
una raccolta privata <strong>di</strong> Monza) coglie con<br />
sarcastica amarezza le conquiste coloniali<br />
italiane in Libia al tempo <strong>di</strong> Giolitti.<br />
Dalle collezioni comunali <strong>di</strong> Copparo<br />
viene invece il bel marmo pario “Il<br />
lamento d’un cieco”, 1927, <strong>di</strong> Enzo<br />
Nenci (1903 - 1972), già proprietà del<br />
“bassaniano” dottor Mattozzi, in cui il<br />
patimento <strong>di</strong>venta cifra dell’impenetrabilità<br />
del dolore e dell’anima dell’uomo.<br />
Infine, per ultimo ma non ultimo, il<br />
fumetto che con le sue narrazioni<br />
sequenziali riporta la realtà del Male<br />
nella realtà delle immagini. In questa<br />
sezione si trova una tavola originale <strong>di</strong><br />
“Nathan Never” del giovane ferrarese<br />
Nicola Mari.<br />
Gianni Cerioli<br />
SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE<br />
A cura <strong>di</strong> Silviero Sansavini<br />
Atti del<br />
25° Convegno<br />
Peschicolo<br />
Camere <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong><br />
Forlì-Cesena e <strong>di</strong> Ravenna, 2004<br />
<strong>La</strong> pesca, si sa, è la regina <strong>di</strong> Romagna;<br />
è naturale, quin<strong>di</strong>, che i romagnoli siano<br />
pro<strong>di</strong>ghi <strong>di</strong> attenzioni nei riguar<strong>di</strong> della<br />
coltura attorno alla quale gira tutta l’economia<br />
agricola della regione. Il tra<strong>di</strong>zionale<br />
Convegno Peschicolo, <strong>di</strong> cui sono<br />
usciti in questi giorni gli atti della venticinquesima<br />
e<strong>di</strong>zione -svoltasi a Faenza<br />
nel settembre 2004 sotto l’ègida delle<br />
Camere <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> Ravenna e <strong>di</strong><br />
Forlì-Cesena- è uno dei mo<strong>di</strong> per fare il<br />
punto della situazione e stu<strong>di</strong>are nuove<br />
strategie <strong>di</strong> coltivazione e <strong>di</strong> attacco ai<br />
mercati.<br />
Nel corposo volume e<strong>di</strong>to a cura del<br />
professor Silviero Sansavini, uno degli<br />
uomini che più hanno contribuito allo<br />
sviluppo e all’affermazione della frutticoltura<br />
emiliano-romagnola, sono riportate<br />
le relazioni tenute dai massimi<br />
esperti del settore all’interno delle quattro<br />
sessioni in cui si è articolato il convegno:<br />
economia e mercato, miglioramento<br />
genetico e innovazioni varietali,<br />
biologia, gestione ed efficienza del<br />
pescheto, qualità e post-raccolta.<br />
Completano l’opera una appen<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
opere d’arte ispirate alla pesca, un nutrito<br />
elenco <strong>di</strong> libri e pubblicazioni de<strong>di</strong>cate<br />
a sua maestà il pesco e il dettagliato<br />
resoconto <strong>di</strong> una sterminata mostra<br />
pomologica comprendente ben 285<br />
varietà già in produzione nei <strong>di</strong>versi<br />
areali peschicoli italiani (Emilia-<br />
Romagna, Veneto, Basilicata, Campania,<br />
Piemonte, Marche e <strong>La</strong>zio) e 48 selezioni<br />
in procinto <strong>di</strong> affiancarsi alle prime,<br />
per un totale <strong>di</strong> 330 campioni, corredate<br />
<strong>di</strong> una galleria fotografica <strong>di</strong> oltre cinquanta<br />
varietà <strong>di</strong> pesche e nettarine a<br />
pasta gialla e bianca.<br />
Da non perdere infine il resoconto della<br />
serata <strong>di</strong> gala organizzata per l’occasione;<br />
una simpatica rimpatriata nel corso<br />
della quale sono stati premiati alcuni fra<br />
i tanti tecnici, agricoltori e stu<strong>di</strong>osi che<br />
dalla metà degli anni Cinquanta ad oggi<br />
hanno portato le Romagne e l’Emilia<br />
all’avanguar<strong>di</strong>a nelle tecniche <strong>di</strong> produzione<br />
e nella collocazione sui mercati<br />
internazionali <strong>di</strong> pesche e nettarine.