32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara
32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara
32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ECONOMIA 89<br />
1580 per volontà <strong>di</strong> Alfonso II, <strong>di</strong>edero<br />
impulso alla ripresa del commercio per<br />
via d’acqua e la realizzarono praticamente<br />
con l’apertura del canale Panfilio<br />
(otturato nel 1864) che aveva il porticciolo<br />
d’origine nella piazza <strong>di</strong><br />
Pontelagoscuro e lo scalo <strong>di</strong> arrivo nella<br />
fossa del Castello. I traffici per canale<br />
trovarono uno sbocco anche verso il<br />
contese, perché nelle terre ricevute in<br />
dote da Lucrezia Borgia, Alfonso I realizzò<br />
la sistemazione idraulica <strong>di</strong> S. Bianca,<br />
che immetteva le acque <strong>di</strong> scarico nel<br />
Po <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> a Ponte Rodoni. Nel 1599<br />
Papa Clemente VIII, per attirarsi la benevolenza<br />
dei Veneziani, accordò loro <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vergere dal Lido veneto a quello ferrarese<br />
il ramo del Po <strong>di</strong> Levante salvando<br />
dall’insabbiamento la laguna veneta e<br />
Venezia, ma i ferraresi videro annullarsi<br />
tutte le precedenti sistemazioni della<br />
campagna. In quel periodo, del Po <strong>di</strong><br />
<strong>Ferrara</strong> scomparve il ramo superiore,<br />
rimase l’interme<strong>di</strong>o ridotto alle acque<br />
centesi, chiamato quasi con sarcasmo<br />
Poatello e poi Canalino <strong>di</strong> Cento e l’ultimo<br />
tronco, quello del Volano, nel quale<br />
per conservare la comunicazione con il<br />
mare e per sostenere le acque si dovettero<br />
costruire delle chiuse a conca. Le<br />
prime due nel 1671 a Fossalta e<br />
Massafiscaglia, altre tre nel 1675 a<br />
Codrea, Valpagliaro, Tieni, e l’ultima a<br />
Migliarino nel 1758.<br />
Nell’800, nuovi ostacoli alla navigazione<br />
regolare delle barche <strong>di</strong> mare mercantili<br />
dalla punta <strong>di</strong> S. Maria al porto <strong>di</strong> Goro<br />
portarono il Consiglio Provinciale a considerare<br />
l’opportunità <strong>di</strong> collegare il<br />
Volano con Pontelagoscuro. Due furono<br />
i progetti: il primo dell’ing. Luigi Gozzi<br />
nel 1826, e il secondo <strong>di</strong> Mario Ferlini<br />
ing. capo dell’Amministrazione Provinciale<br />
nel 1837. Entrambi prevedevano<br />
un canale <strong>di</strong> attraversamento del Barco.<br />
Per il secondo progetto la Provincia si<br />
rivolse alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> perché<br />
rispondesse a due domande: era<br />
opportuno navigare il Volano? Quali<br />
benefici si sarebbero ottenuti collegando<br />
il Volano con Pontelagoscuro? <strong>La</strong><br />
<strong>Camera</strong> precisò che per l’impossibilità <strong>di</strong><br />
navigare con legni marittimi il Po <strong>di</strong><br />
Goro, <strong>di</strong>viso tra gli Stati austriaco e pontificio,<br />
sarebbe stato opportuno usare il<br />
Po <strong>di</strong> Maestra <strong>di</strong> solo dominio austriaco;<br />
ma purtroppo la foce <strong>di</strong> quel ramo non<br />
permetteva la navigazione con burrasca<br />
o vento <strong>di</strong> levante, così le barche che<br />
dovevano raggiungere Pontelagoscuro<br />
erano obbligate a ripararsi a Chioggia o<br />
nei porti dell’Istria. C’erano altre <strong>di</strong>fficol-<br />
tà da tener presenti: non si poteva navigare<br />
<strong>di</strong> notte tra S. Maria e Stellata, perché<br />
in quelle acque promiscue era favorito<br />
il contrabbando; ulteriori pericoli<br />
derivavano dalle fitte nebbie e dalle secche.<br />
Navigando il Volano, che aveva il<br />
porto più sicuro <strong>di</strong> tutto l’Adriatico, si<br />
sarebbe fatto il percorso dal mare a<br />
<strong>Ferrara</strong> in meno <strong>di</strong> 24 ore, non solo<br />
riducendo il costo dei noli, ma richiamando<br />
anche molti commercianti <strong>di</strong><br />
Trieste e Ancona per le nuove garanzie<br />
<strong>di</strong> sicurezza e velocità nei trasporti.<br />
Ulteriori riduzioni <strong>di</strong> tempi e costi si<br />
potevano ottenere con il canale che<br />
l’ing. Ferlini intendeva costruire dal doccione<br />
<strong>di</strong> S. Tommaso (il nuovo porto<br />
sotto le mura <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>) a<br />
Pontelagoscuro attraversando il Barco.<br />
<strong>La</strong> spesa prevista per l’intera opera,<br />
comprendente: una chiavica <strong>di</strong> destinazione<br />
dal Panaro; i lavori <strong>di</strong> scavo del<br />
Volano; lo scavo della fossa urbana fino<br />
a S. Tommaso; il canale largo 12 metri,<br />
profondo 4, con argini <strong>di</strong> 3 metri fino a<br />
Pontelagoscuro; due ponti girevoli a S.<br />
Giorgio e a Porta Mare per la continuazione<br />
delle strade e il passaggio delle<br />
barche, era <strong>di</strong> Scu<strong>di</strong> 406.958.<br />
Il Volano era sempre un punto <strong>di</strong> riferimento<br />
anche per chi si era allontanato<br />
dalla città: lo <strong>di</strong>mostrò il cav. Cesare<br />
Zaffarini, ferrarese residente a Venezia,<br />
che nel 1883 inviò all’ECO, il Gazzettino<br />
commerciale industriale agricolo settimanale<br />
della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>, un<br />
suo progetto <strong>di</strong> navigazione con rimorchiatori<br />
a vapore. Il Volano, in parecchi<br />
Il canale Boicelli<br />
e gli ex Molini Saini