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32550 La Pianura 02/05 - Camera di Commercio di Ferrara

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78<br />

Alberto Guzzon<br />

Navigazione sul Po <strong>di</strong> Volano<br />

in prossimità <strong>di</strong> S. Giorgio<br />

Il tema delle infrastrutture viarie che<br />

riguarda strade, ferrovie, ecc., se ben<br />

posto, non dovrebbe prescindere da<br />

quello della valorizzazione delle vie<br />

d’acqua e del paesaggio fluviale, in<br />

quanto pare fin troppo evidente come<br />

una visione puramente prestazionale<br />

delle infrastrutture non possa cogliere in<br />

pieno la ricca problematica inevitabilmente<br />

legata all’acqua e sarà necessario<br />

fare uno sforzo in più per “umanizzare”<br />

i punti nodali riguardanti i tragitti, siano<br />

essi aree <strong>di</strong> connessione o sede <strong>di</strong> servizi.<br />

<strong>La</strong> presenza dell’acqua nei suoi vari<br />

aspetti è sempre stata un elemento fondante<br />

degli inse<strong>di</strong>amenti antropici: è<br />

superfluo rimarcarne i motivi strategici e<br />

funzionali ma non altrettanto quelli,<br />

forse più profon<strong>di</strong>, che attengono alla<br />

sfera interiore dell’uomo, alle sue paure,<br />

alle sue convinzioni spirituali, magiche e<br />

religiose.<br />

Il consueto ritornello degli inse<strong>di</strong>amenti<br />

che nascono e si sviluppano lungo le vie<br />

<strong>di</strong> comunicazione non va inteso come<br />

un lineare rapporto <strong>di</strong> causa-effetto: a<br />

volte basta una biforcazione, un incrocio,<br />

una linea <strong>di</strong> demarcazione, un elemento<br />

vegetale o un’altura, ma anche la<br />

memoria <strong>di</strong> un avvenimento o chissà<br />

ECONOMIA<br />

Vie d’acqua, la chiave <strong>di</strong> successo per<br />

la riqualificazione delle aree urbane<br />

cos’altro a determinare l’importanza <strong>di</strong><br />

un luogo anziché <strong>di</strong> un altro, ad esempio<br />

un guado, un ponte, ma<br />

anche…una buona osteria, ecc.<br />

In ogni modo, è evidente che prima<br />

della costruzione delle strade le più<br />

importanti infrastrutture viarie erano<br />

quelle naturali basate sull’acqua.<br />

Nel passato, le sponde urbane – corrispondenti<br />

agli attuali water-front –<br />

erano molto frequentate, piene <strong>di</strong> movimento<br />

e vissute come spazio vitale,<br />

estensione della città piuttosto che barriere.<br />

Successivamente, in molte città<br />

questi spazi da risorse sono <strong>di</strong>ventati<br />

ostacoli e hanno cominciato a vivere la<br />

loro crisi in termini infrastrutturali fino ad<br />

essere trasformati in autostrade urbane,<br />

profonde cesure tra parti storicamente<br />

vicine. All’esterno, in uno stato d’abbandono<br />

o con usi impropri, le infrastrutture<br />

idroviarie superstiti sono state considerate<br />

come “aree <strong>di</strong>smesse” da recuperare.<br />

A <strong>Ferrara</strong>, negli anni Ottanta, ci si è<br />

accorti del Po <strong>di</strong> Volano come risorsa in<br />

occasione del recupero della Darsena <strong>di</strong><br />

San Paolo, <strong>di</strong> nuove piazze e attracchi<br />

lungo le vie d’acqua a Marrara,<br />

Pontelagoscuro, S.Egi<strong>di</strong>o, Torre Fossa,<br />

Fossalta, e soprattutto in occasione del

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