Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore
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anche i generali che <strong>di</strong>ventavano poi imperatori<br />
che li ricacciavano in<strong>di</strong>etro continuamente<br />
con la guerra, che portavano la guerra <strong>di</strong> conquista<br />
sui loro stessi territori aprendo continue<br />
voragini geopolitiche, anche nelle zone che<br />
stiamo attraversando e in quelle dove siamo <strong>di</strong>retti.<br />
Adesso pretendono che gli uomini stiano<br />
fermi, o che si spostino solo secondo le loro<br />
convenienze economiche e le loro alchimie finanziarie,<br />
che le migrazioni umane cessino,<br />
senza neanche assumersi il peso e il prezzo<br />
spaventoso delle guerre, con le loro campagne<br />
<strong>di</strong> stampa, le loro ipocrite, inutili leggi, purché<br />
non si avvicinino troppo numerosi al piccolo<br />
bottino che hanno creduto <strong>di</strong> avere messo in<br />
salvo nella loro piccola Europa e nelle altre piccole<br />
zone boreali del mondo. Si sono inventati<br />
persino delle piccole e contingenti teorie per<br />
rassicurarsi che la vita si ferma, che la storia si<br />
ferma, dopo quelle sul progresso illimitato su<br />
cui si sono fondate rivoluzioni politiche e nuovi<br />
imperi economici. Mentre queste orde <strong>di</strong> miserabili<br />
<strong>di</strong> cui avevano perso conoscenza si stanno<br />
riaffacciando con le loro facce arcaiche anche<br />
nel cuore del nostro continente. La parte<br />
più enigmatica e meno gestibile e assimilabile<br />
<strong>di</strong> quest’orda sono questi antichi migratori che<br />
vengono non si sa bene da dove, né perché, che<br />
si stanno spostando metro dopo metro anche<br />
attraverso il nostro continente, con un continuo<br />
movimento pendolare in avanti e all’in<strong>di</strong>etro<br />
e poi ancora in avanti, a macchia <strong>di</strong> leopardo,<br />
da sei secoli almeno, e che adesso stanno<br />
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