Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore
Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore
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uomo anziano, scuro <strong>di</strong> pelle, coi baffi grigi,<br />
che sostiene <strong>di</strong> essere il leader (usa esattamente<br />
questa parola in mezzo alle altre in romanès)<br />
<strong>di</strong> quei miserabili scaturiti dalle viscere della<br />
terra e che noi lo avremmo oltraggiato perché<br />
non siamo passati attraverso <strong>di</strong> lui per avere il<br />
permesso <strong>di</strong> entrare nel loro regno infero. Dumitru<br />
fa gran<strong>di</strong> gesti <strong>di</strong> rincrescimento. Si fa<br />
dare il suo nome, gli <strong>di</strong>ce che la prossima volta<br />
che torneremo passeremo prima da lui a rendergli<br />
omaggio. L’uomo sembra essersi un po’<br />
calmato, ma le due donne continuano a gridare<br />
e ad aizzare ed eccitare i loro maschi alla guerra<br />
con i loro urli e i loro versi ancestrali.<br />
Facciamo qualche passo verso la macchina, in<br />
quell’interregno <strong>di</strong> tempo sospeso tra l’aggressione<br />
verbale e quella fisica. Saliamo tutti e<br />
quattro. Ripartiamo lentamente, senza mostrare<br />
fretta, mentre il gruppo <strong>di</strong> miserabili usciti<br />
da sotto terra continua a gridare contro <strong>di</strong> noi,<br />
e chissà per quanto tempo continuerà a farlo e<br />
a parlare <strong>di</strong> quanto è successo anche quando<br />
noi ce ne saremo andati da un pezzo, nelle loro<br />
gelide giornate a venire, sotto terra. E i cani<br />
continuano ad abbaiare furiosamente balzando<br />
contro i finestrini, inseguendoci e scortandoci<br />
fino all’uscita del loro regno.<br />
“Lo ve<strong>di</strong> che non ti racconto balle!” <strong>di</strong>ce Dumitru<br />
a Giovanni “Ancora un minuto e saltavano<br />
fuori i coltelli. E allora cosa succedeva? Certo,<br />
io tornavo qui domani con <strong>di</strong>eci macchine<br />
<strong>di</strong> zingari e li ammazzavamo tutti. Ma voi?”<br />
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