Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore
Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore
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Saliamo sul treno, ammassati. Troviamo due<br />
posti sul fondo. Alcuni rimangono in pie<strong>di</strong> nel<br />
corridoio. <strong>Il</strong> treno riparte. Ma ci deve essere un<br />
guasto da qualche parte, perché si ferma continuamente.<br />
<strong>Il</strong> macchinista continua a correre<br />
fuori come un forsennato, al buio, in mezzo alla<br />
neve, per cercare <strong>di</strong> ripararlo. Ritorna <strong>di</strong> corsa<br />
sul treno. Ripartiamo. Dopo un po’ il treno si<br />
ferma <strong>di</strong> nuovo, nelle campagne deserte, al<br />
buio, in mezzo alla neve. Non si capisce ogni<br />
volta se riuscirà a ripartire. Dovevamo arrivare<br />
a Bucureşti in tre ore, ce ne mettiamo cinque.<br />
Un ragazzo e una ragazza sul se<strong>di</strong>le <strong>di</strong> fronte a<br />
noi non hanno smesso per tutto il tempo <strong>di</strong> baciarsi.<br />
Usciamo dalla stazione <strong>di</strong> Bucureşti, cerchiamo<br />
un albergo vicino per passarci la notte,<br />
camminando in mezzo alla neve. Lo troviamo.<br />
C’è posto. Lasciamo i bagagli. An<strong>di</strong>amo a mangiare<br />
qualcosa nell’unico posto aperto lì vicino.<br />
Giovanni riceve continuamente messaggi sul<br />
cellulare. Gli viene in mente che doveva essere<br />
proprio il ragazzo ammazzato ad accompagnarci<br />
nel nostro viaggio in Romania e a farci<br />
da interprete, e che solo per una serie <strong>di</strong> coincidenze<br />
è venuto alla fine Dumitru. Si sente in<br />
colpa, se ne <strong>di</strong>spera, piange.<br />
“Non c’è un cazzo da fare, Giovanni!” gli <strong>di</strong>co<br />
“La vita è così!”<br />
Quando sono nella microscopica stanza, a luci<br />
spente, mi viene improvvisamente da pensare<br />
che mentre io sono coricato in un letto quelli<br />
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