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Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore

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Continua a <strong>di</strong>rcelo anche poco dopo, in paese,<br />

in un posto buio dove ci siamo fermati a mangiare<br />

qualcosa, mentre un vecchio zingaro ubriaco<br />

e con i baffi all’insù continua a <strong>di</strong>sturbare<br />

parlando a vanvera e chiedendogli sigarette<br />

che poi spezza con le <strong>di</strong>ta che tremano prima<br />

ancora <strong>di</strong> riuscire ad accenderle. Dopo un po’<br />

va a rintanarsi nel suo cantuccio. Poi ritorna<br />

con la sua inarrestabile parlantina da ubriaco.<br />

“È così che risolviamo le cose tra <strong>di</strong> noi” <strong>di</strong>ce<br />

ancora Dumitru “riuniamo un po’ <strong>di</strong> parenti,<br />

riempiamo qualche macchina e an<strong>di</strong>amo dove<br />

abitano gli zingari da cui abbiamo ricevuto il<br />

torto. Scoppiano ogni tanto delle lotte terribili<br />

tra <strong>di</strong> noi, la polizia sta a guardare, non si azzarda<br />

neanche a mettersi in mezzo, a intervenire,<br />

hanno paura anche loro.”<br />

<strong>Il</strong> vecchio intanto ritorna continuamente alla<br />

carica.<br />

“Sta lì tranquillo, bevi, fa’ quello che vuoi, ma<br />

non <strong>di</strong>sturbare i clienti, altrimenti ti sbatto<br />

fuori!” gli <strong>di</strong>ce la proprietaria della bettola,<br />

perché non credo le capiti spesso che si fermi lì<br />

per mangiare qualcuno <strong>di</strong> passaggio.<br />

<strong>Il</strong> vecchio per un po’ se ne sta tranquillo, poi<br />

ricomincia <strong>di</strong> nuovo. La donna alla fine lo sbatte<br />

fuori. Lui esce, tutto ingobbito nella sua zimarra,<br />

berciando.<br />

“D’accordo, d’accordo, esco! Però esco <strong>di</strong> mia<br />

volontà! Non perché mi hai sbattuto fuori tu!”<br />

Sta un po’ fuori, continuando a berciare <strong>di</strong>etro<br />

il vetro della finestrella. Poi rientra. Ricomincia<br />

tutto da capo.<br />

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