Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore
Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore
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alla neve, perché le sue scarpe sono bucate.<br />
“Ho le gomme bucate” <strong>di</strong>ce ogni tanto. Oppure:<br />
“Devo cambiare le gomme”. Ha i pie<strong>di</strong> e i calzini<br />
fra<strong>di</strong>ci. Torniamo giù lungo la <strong>di</strong>scesa. Ritorniamo<br />
<strong>di</strong> fronte al sentiero che porta alla casa<br />
<strong>di</strong> Lùcica. Chiamiamo ancora. Esce qualcuno<br />
dalla casina, che ci fa segno con la mano, da<br />
lontano. Saliamo lungo il sentiero. C’è un vecchio<br />
che sta camminando verso la casa, con in<br />
testa un berretto <strong>di</strong> astrakan grigio, in pigiama<br />
nonostante il freddo. Dalla casupola esce Lùcica,<br />
prima <strong>di</strong> lei una bambina piccola che corre<br />
ad abbracciare Giovanni, cui è molto affezionata<br />
dai tempi della Snia. <strong>Il</strong> vecchio è il padre <strong>di</strong><br />
Lùcica, che è ammalato d’asma e respira pesantemente.<br />
Esce anche la madre, magra, coi<br />
capelli bianchi pettinati all’in<strong>di</strong>etro, piena <strong>di</strong><br />
rughe come una vecchia pellerossa e coi denti<br />
rovinati, che fuma senza tenere la sigaretta con<br />
la mano. Sono i primi due vecchi che vedo, girando<br />
per le case degli zingari. Nelle altre case<br />
solo bambini, ragazzi e i loro genitori <strong>di</strong> trenta,<br />
quaranta o al massimo cinquant’anni. Gli zingari<br />
poveri hanno una vita me<strong>di</strong>a intorno ai 47<br />
anni (il padre <strong>di</strong> Dumitru, ad esempio, è morto<br />
a 52 anni), si sposano a 14, 15 anni, gettano<br />
nella vita un gran numero <strong>di</strong> figli e poi crepano.<br />
Lùcica ci fa vedere la sua casupola, fredda gelata<br />
perché non c’è riscaldamento, fili della luce<br />
scortecciati e scoperti che penzolano qua e là,<br />
tirati fin qui da qualche cavo esterno da cui fregano<br />
la corrente. Bisogna stare attenti a non<br />
toccarli, per non rimanere fulminati. Lùcica ci<br />
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