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Zingari di merda Antonio Moresco - Il primo amore

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gole <strong>di</strong> roccia, si allarga, riprende a <strong>di</strong>lagare<br />

con tutta la sua massa d’acqua che si sposta<br />

come un lago in movimento uscito dalla sua<br />

sede su cui passano lunghe e piatte chiatte, attraverso<br />

questa parte dell’Europa arcaica e psichica.<br />

Dovremmo essere vicini al ponte sul Danubio,<br />

ma non si arriva mai. Per ingannare<br />

l’attesa, e anche perché abbiamo tutti un po’ <strong>di</strong><br />

fame, Dumitru si rimette a parlare delle sue<br />

preferenze alimentari: carne grassa <strong>di</strong> pecora,<br />

salsicce grasse… Ai lati della strada ci sono covoni<br />

<strong>di</strong> fieno a cuspide, con il palo in mezzo.<br />

Spostiamo gli orologi <strong>di</strong> un’ora, per il fuso orario.<br />

Stiamo passando in un punto dove il Danubio<br />

si restringe molto, tra due altissime pareti<br />

<strong>di</strong> roccia. Era questo il punto, ci <strong>di</strong>ce Dumitru,<br />

dove ai tempi <strong>di</strong> Ceauşescu la gente tentava<br />

<strong>di</strong> fuggire dalla Romania. Per questo era<br />

molto sorvegliato e quasi sempre li acciuffavano.<br />

Passavano il fiume usando delle tavole <strong>di</strong><br />

legno e delle bombole, se ho capito bene. Nel<br />

caso che riuscissero a passare dall’altra parte,<br />

eludendo la sorveglianza e vincendo la forte<br />

corrente del fiume, molto spesso li arrestavano<br />

poi i serbi. E li restituivano a Ceauşescu, che<br />

ripagava il favore con un carico <strong>di</strong> sale del Mar<br />

Nero. Gli zingari invece non li rivoleva in<strong>di</strong>etro.<br />

Che se li tenessero gli altri!<br />

Sbagliamo strada un’altra volta, seguendo un<br />

fiordo del Danubio che costeggia povere case <strong>di</strong><br />

conta<strong>di</strong>ni e covoni <strong>di</strong> fieno. Torniamo in<strong>di</strong>etro.<br />

Finalmente arriviamo al ponte. Che poi non è<br />

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