Linee Guida APEA 2.indd - Consorzio Le Bocchette
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i comuni toscani hanno approvato i Piani Comunali si Classificazione<br />
Acustica (Pcca). I Pcca sono documenti che danno una misura del<br />
grado di attenzione dei vari Comuni al problema dell’inquinamento<br />
acustico evidenziando la percentuale di territorio (e la relativa<br />
popolazione) esposta a tale tipologia di inquinamento.<br />
Inquinamento elettromagnetico. Con il termine inquinamento<br />
elettromagnetico ci si riferisce all’immissione nell’ambiente delle<br />
radiazioni non ionizzanti prodotte da una moltitudine di sorgenti<br />
legate allo sviluppo industriale e tecnologico. Più precisamente tali<br />
radiazioni sono costituite, convenzionalmente, dai campi<br />
elettromagnetici compresi nell’intervallo di frequenza 0 Hz-300 GHz e<br />
hanno la caratteristica di non essere in grado di ionizzare la materia,<br />
cioè di produrre molecole o atomi elettricamente carichi.<br />
<strong>Le</strong> sorgenti più importanti per quello che riguarda l’esposizione dei<br />
cittadini sono gli impianti per la telefonia mobile (SRB - Stazioni Radio<br />
Base), gli impianti per la diffusione radiofonica e televisiva (RTV) e gli<br />
elettrodotti. I primi due tipi di impianti sono detti di<br />
radiocomunicazione dato che tra a tal fine campi elettromagnetici<br />
appartenenti all’intervallo delle radiofrequenze (100 KHz-300 GHz).<br />
Gli elettrodotti invece creano campi elettrici e magnetici come<br />
conseguenza dell’impiego delle correnti elettriche che scorrono nei<br />
cavi ad alta tensione allo scopo di trasportare energia. La frequenza<br />
di tali campi, 50 Hz, è chiamata frequenza industriale e appartiene<br />
alle cosiddette ELF, o frequenze estremamente basse.<br />
<strong>Le</strong> conseguenze immediate dell’interazione delle radiazioni non<br />
ionizzanti con il corpo umano dipendono dalla frequenza, oltre che<br />
ovviamente dall’intensità: per le ELF sono principalmente l’induzione<br />
di correnti elettriche, per le radiofrequenze invece soprattutto il<br />
riscaldamento. <strong>Le</strong> suddette correnti elettriche e il riscaldamento, se di<br />
intensità sufficienti, provocano effetti biologici immediati, detti anche<br />
“effetti acuti”.<br />
Inquinamento luminoso. Con tale termine si definisce una generale<br />
luminescenza del cielo causata dalla dispersione di luce artificiale<br />
nell’atmosfera. L’inquinamento luminoso, essenzialmente dovuto ad<br />
un’eccessiva e/o inadeguata illuminazione notturna delle aree ad alta<br />
densità di popolazione, può dipendere anche dall’uso di lampade con<br />
caratteristiche fotometriche inadeguate, dal flusso luminoso riflesso<br />
dalla superficie della strade verso la volta celeste, dai segnali luminosi<br />
intrusivi o dal non corretto controllo e manutenzione dei sistemi di<br />
illuminazione.<br />
L’inquinamento luminoso ha molteplici effetti negativi sulla salute<br />
dell’uomo (disturbi del sonno, irritabilità, sicurezza stradale),<br />
sull’ambiente (alterazione della fotosintesi clorofilliana,<br />
comportamento animale e vegetale, depauperamento delle risorse<br />
energetiche) e sugli aspetti culturali e scientifici. Il problema è serio<br />
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