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Linee Guida APEA 2.indd - Consorzio Le Bocchette

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L’uso dell’energia idroelettrica<br />

Sia in fase di realizzazione che in fase di riqualificazione si dovrebbe<br />

incentivare, ove possibile e conveniente, l’installazione di impianti di<br />

mini idroelettrico presso le singole imprese.<br />

Per mini idroelettrico si intende un impianto di potenza inferiore a 1<br />

MW in grado di produrre energia elettrica sfruttando il normale corso<br />

dell'acqua laddove esista in prossimità dell’uso. In alcuni casi è<br />

possibile anche sfruttare corsi d'acqua "artificiali" per generare<br />

elettricità, ossia corsi d'acqua realizzati appositamente in virtù della<br />

possibilità di sfruttamento a fini industriali.<br />

Un altro settore di applicazione in crescente sviluppo in aree<br />

industriali è quello del cosiddetto recupero energetico: in linea<br />

generale ogni qualvolta ci si trovi di fronte a sistemi di tipo dissipativi<br />

in prossimità delle aree, quali punti di controllo e regolazione della<br />

portata dell’acqua (vasche di disconnessione, sfioratori, traverse,<br />

partitori, paratoie) con presenza di salti, è possibile installare una<br />

turbina finalizzata al recupero energetico della corrente.<br />

In pratica però la realizzazione di un microimpianto su di un sistema<br />

idrico di questo tipo diventa conveniente dal punto di vista economico<br />

se le condotte sono già esistenti e nei casi in cui salti e portate siano<br />

considerevoli. Di seguito un breve elenco di sistemi dove esiste una<br />

simile possibilità<br />

acquedotti locali o reti acquedottistiche complesse;<br />

sistemi idrici ad uso plurimo (potabile, industriale, irriguo,<br />

ricreativo, etc…);<br />

sistemi di canali di bonifica ed irrigui;<br />

canali o condotte di deflusso per i superi di portata;<br />

circuiti di condensatori di impianti a motori termici.<br />

Sistemi geotermici<br />

Il sottosuolo rappresenta un serbatoio termico dal quale estrarre<br />

calore di inverno (riscaldamento) e al quale cedere calore d’estate<br />

(raffrescamento). Tale scambio termico può essere realizzato<br />

mediante sonde termiche verticali o orizzontali abbinate a pompe di<br />

calore che permettono di riscaldare e raffrescare gli edifici con un<br />

unico impianto assicurando un elevato rendimento tutto l’anno. Tali<br />

sistemi, per la climatizzazione e/o il riscaldamento così come indicato<br />

dalla norma UNI TS 11300 - 1 e 2, risultano particolarmente efficienti<br />

in quegli edifici dell’area produttiva destinati ad uffici o a terziario.<br />

Il potenziale energetico immagazzinato nella parte pellicolare della<br />

crosta terrestre è elevatissimo: a partire da 10 m di profondità, la<br />

temperatura del terreno risulta pressoché costante tutto l’anno. Oltre<br />

tale profondità, il gradiente geotermico medio aumenta di circa 3 °C

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