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Linee Guida APEA 2.indd - Consorzio Le Bocchette

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30<br />

Apea Ponte Rizzoli, Recupero<br />

acque di prima pioggia.<br />

Interventi mirati alla raccolta e al<br />

riutilizzo dell’acqua piovana,<br />

attraverso la realizzazione di vasche<br />

di laminazione delle acque<br />

meteoriche, e la previsione di un<br />

sistema di raccolta e stoccaggio delle<br />

acque meteoriche provenienti dalle<br />

coperture,realizzando appositi<br />

impianti per un loro riutilizzo<br />

Pianvallico, Riutilizzo acque<br />

piovane.<br />

Sistemi per il recupero delle acque<br />

meteoriche, sia di quelle provenienti<br />

dalle coperture che le seconde<br />

piogge di dilavamento di strade e<br />

piazzali, tramite un sistema di<br />

raccolta e stoccaggio, che si<br />

completa con la presenza di reti<br />

fognarie separate per acque nere ed<br />

acque bianche.<br />

ingresso all’impianto deve essere<br />

opportunamente pretrattato a<br />

seconda della tipologia degli<br />

inquinanti presenti.<br />

Attraverso la fitodepurazione, le<br />

acque di scarico subiscono un<br />

trattamento e affinamento così da<br />

risultare acque con caratteristiche<br />

tali da poter essere riutilizzate nei<br />

processi lavorativi industriali<br />

mediante la ridistribuizione con<br />

una rete acquedottistica dedicata.<br />

Tali acque, di qualità nettamente<br />

inferiore da un punto di vista<br />

igienico e batteriologico, possono<br />

essere utilizzate dalle industrie<br />

per i loro processi produttivi, salvo<br />

ovviamente casi particolari, in cui<br />

è necessario l’utilizzo di acqua<br />

potabile (industrie farmaceutiche,<br />

industrie alimentari, ecc.).<br />

Depurazione delle acque di prima pioggia<br />

L’avvio delle prime piogge ad un sistema di depurazione presente<br />

nell’area produttiva potrebbe rappresentare una opzione perseguibile,<br />

ma è in genere una soluzione costosa. Per cui le soluzioni per il<br />

trattamento delle acque meteoriche dovrebbero valutare tecniche<br />

alternative che possano associare alla riduzione del rischio di<br />

inquinamento, minori oneri per le imprese.<br />

Tra queste tecniche l’utilizzo sinergico delle aree verdi è ad oggi<br />

quello più efficace per il trattamento di acque con carichi di inquinanti<br />

non elevati, è può realizzarsi con:<br />

canali di bio filtrazione: si tratta di canali vegetati, con una<br />

pendenza simile a quella dei normali canali di drenaggio (inferiore<br />

al 4%), ma più larghi e profondi per massimizzare il tempo di<br />

residenza delle acque meteoriche al loro interno. La rimozione<br />

degli inquinanti è svolta da specie vegetali erbacee che crescono<br />

sul fondo e sulle sponde. Si differenziano dai canali di infiltrazione<br />

perché, di norma, l’acqua raccolta da questi sistemi viene poi<br />

convogliata allo stoccaggio o al riversamento in corpi idrici<br />

naturali.

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