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Linee Guida APEA 2.indd - Consorzio Le Bocchette

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INTRODUZIONE<br />

La parte finale di questa guida orientativa per l’applicazione della<br />

disciplina toscana sulle <strong>APEA</strong> è dedicata alle principali soluzioni che<br />

possono contribuire al soddisfacimento dei criteri di cui alla D.G.R. n.<br />

1245 del 28 dicembre 2009. Il Volume 2 rappresenta, quindi, una<br />

sorta di repertorio delle soluzioni applicabili in contesti produttivi e<br />

trova la sua motivazione principale nell’urgenza di trasferire su un<br />

piano pratico e tangibile le indicazioni contenute tanto nel<br />

Regolamento n. 74/2009 che nel Vol. 1 di quest’opera.<br />

Si tratta di 8 schede tematiche che meglio definiscono<br />

l’”equipaggiamento” che un’area produttiva dovrà possedere per<br />

essere definita ecologicamente attrezzata, corredate anche da esempi<br />

di interventi virtuosi già realizzati in contesti insediativi (interventi<br />

effettuati per lo più a carattere collettivo, unitamente ad applicazioni<br />

a livello di singola impresa quando questi sono funzionali all’intento<br />

dimostrativo). Il formato della scheda é articolato in due sezioni: la<br />

prima, descrittiva, introduce il tema da focalizzare evidenziando la<br />

coerenza del modello <strong>APEA</strong> con le strategie settoriali comunitarie,<br />

nazionali e regionali. Non sempre sono stati riportati riferimenti<br />

espliciti agli atti di programmazione regionale, in quanto per loro<br />

natura contingenti, mentre l’approccio territoriale e cooperativo<br />

perseguito dal sistema <strong>APEA</strong> trova il proprio fondamento nei criteri<br />

direttori, nelle “costanti” strategiche delle politiche toscane che con<br />

sintesi brutale potremmo condensare nelle parole d’ordine<br />

incorporate addirittura nel logo stesso della Regione, ovvero “Diritti,<br />

Valori, Innovazione, Sostenibilità”. Strumento davvero trasversale e<br />

versatile le <strong>APEA</strong>, infatti, consentono di dare un contributo<br />

significativo non solo a quasi tutte le politiche ambientali, ma anche a<br />

numerose leggi regionali tra le più innovative 1 .<br />

Il preliminare inquadramento della materia si conclude con<br />

l’individuazione degli obiettivi fondamentali e delle azioni necessarie<br />

al loro perseguimento. La seconda sezione ha, quindi, il compito di<br />

sviscerare le varie misure d’intervento articolandole in una o più<br />

soluzioni operative.<br />

L’organizzazione di queste schede per temi, obiettivi e azioni, porta<br />

ad una inevitabile frammentazione dell’argomento funzionale alla<br />

soluzione di problemi specifici; tuttavia non si deve perdere di vista<br />

l’organizzazione complessiva dell’opera che ha come motivo ispiratore<br />

1 Oltre a quelle espressamente citate nella disciplina (come la L.R. 1/2005 “Norme<br />

sul governo del territorio”, in particolare il suo regolamento n.2/2007 “Disposizioni<br />

per la tutela e valorizzazione degli insediamenti”, e alla L.R. n. 17/2006<br />

“Disposizioni in materia di responsabilità sociale delle imprese”) vi sono evidenti<br />

convergenze con altre normative regionali, tra le quali basti citare la L.R. 69/2007<br />

“Norme per la promozione della partecipazione”, la L.R. 40/2009 “<strong>Le</strong>gge di<br />

semplificazione e riordino normativo 2009”.<br />

5

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