Strada Maestra n.33 - Raffaele Pettazzoni
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A lezione da Heberdey, Premerstein, Dörpfeld e Karo<br />
(febbraio-maggio 1908)<br />
Com'è noto, alcuni stati hanno fondato in Atene degli istituti per favorire<br />
le ricerche e gli studi archeologici ellenici: per esempio, il Kaiserlische<br />
Deutsches Archäologisches Institut in Via Fidia, 1 (ne è direttore il prof.<br />
Wilhelm Dörpfeld e segretario il dott. Georg H. Karo), l'École française in<br />
Via Didot (la dirige M. Holleaux), la British School in Via Speusippo (ne è<br />
direttore R.M. Dawkins), l'American School of classics Studies anch'essa in<br />
Via Speusippo (la dirige il prof. B.H. Hill), l'Österreichisches<br />
Archäologisches Institut nel Boulevard Alexandra (lo dirige il prof. dott.<br />
Heberdey e funge da segretario il dott. von Premerstein).<br />
<strong>Raffaele</strong> <strong>Pettazzoni</strong> approfitta del soggiorno in Atene per seguire<br />
qualche lezione dei corsi che si tengono negli istituti sopra elencati: per<br />
esempio, in febbraio va ad ascoltare Heberdey, il quale parla dell'Acropoli;<br />
in marzo e in aprile frequenta il corso del Karo, il quale, tra l'altro, si<br />
sofferma, oltre che sulla cronologia della civiltà micenea ed etrusca, su un<br />
argomento di particolare interesse per il nostro alunno: il Kabirion, la<br />
suppellettile, il culto, la religione kabirica; negli stessi mesi è più volte<br />
presente alle lezioni del Dörpfeld, quando questi tratta dell'Odeion di<br />
Perikles, del teatro di Dionysos ad Atene, della Enneakrounos Frage, cioè<br />
della questione relativa alla fontana dalle nove bocche fatta costruire dai<br />
Pisistratidi (la fontana Calliroe?)...; partecipa anche a sedute<br />
dell'Archeologiké 'Etairía (la Società archeologica greca).<br />
Studi e riflessioni ateniesi (gennaio-maggio 1908)<br />
Anche ad Atene <strong>Raffaele</strong> <strong>Pettazzoni</strong> conserva il suo metodico ritmo di<br />
vita, cioè l'impiego razionale del tempo: una parte della giornata è dedicata<br />
alla visita a monumenti e musei, alla frequenza delle lezioni dell'Heberdey,<br />
del Premerstein, del Dörpfeld e del Karo; in marzo, aprile, maggio si<br />
aggiungono, ad intervalli, le visite ad altre città greche; ma una parte del suo<br />
tempo viene impegnato nello studio a tavolino di quanto ha osservato o<br />
ascoltato in giro; nelle biblioteche dei vari istituti e nella Biblioteca<br />
nazionale trova molte pubblicazioni specialistiche; può approfondire alcune<br />
questioni alla luce di nuove acquisizioni e annota in vari fogli le sue<br />
osservazioni e riflessioni: per esempio, sul «trapasso dalla civiltà micenea<br />
alla greca» visto nella modificazione del santuario, «fatto eminentemente<br />
religioso»; su «l'individuale nel mito»; su «l'evoluzione dal mitico al<br />
religioso nell'arte dei rilievi sepolcrali»...<br />
Alcune riflessioni riguardano strettamente la storia dell'arte: per<br />
esempio, il problema della «riproduzione della realtà naturale della<br />
perfezione e della evoluzione artistica», l'arte decorativa e l'arte espressiva...<br />
A proposito della trasmissione delle forme scrive:<br />
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