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Strada Maestra n.33 - Raffaele Pettazzoni

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precaria attività lavorativa dei due ormai anziani genitori si aggiunge lo<br />

stipendio di <strong>Raffaele</strong>; ma questo basta appena al neoprofessore per vivere<br />

fuori casa.<br />

Il bilancio familiare rimane deficitario; ma per Giuseppe è indispensabile<br />

disporre di uno strumento valido e pertanto se ne decide l'acquisto presso il<br />

liutista Augusto Pollastri di Bologna.<br />

I giudizi sulla memoria lincea<br />

Sul suo lavoro Le origini dei Kabiri nelle isole del Mar Tracio <strong>Raffaele</strong><br />

<strong>Pettazzoni</strong> ha già avuto giudizi lusinghieri quando, nel giugno 1905, lo ha<br />

discusso come tesi di laurea e nel 1906 quando gli è stato attribuito il Premio<br />

Vittorio Emanuele II; un giudizio favorevole hanno dato nel marzo 1907 i<br />

relatori Milani e Vitelli per la pubblicazione nelle Memorie dell'Accademia<br />

dei Lincei.<br />

Ora che la memoria è pubblicata <strong>Pettazzoni</strong> è ansioso di conoscere altri<br />

giudizi; fa pervenire con sollecitudine copia dell'estratto ai suoi maestri e ad<br />

altri studiosi, nonché alla redazione di alcune riviste specializzate.<br />

Il grande Beloch gli scrive da Roma il 16 febbraio per ringraziarlo, ma<br />

combatterà «làx kaì púx» (col piede e col pugno) la «teoria dell'origine<br />

semitica»; Ettore Pais con una cartolina dell'11 marzo gli manda «mille<br />

grazie per il dono dotto e gentile».<br />

La prima recensione, redatta probabilmente da un collega del Liceo<br />

«Minghetti» con la collaborazione dello stesso <strong>Pettazzoni</strong>, viene pubblicata<br />

da un quotidiano di Bologna: Fra libri e riviste, Il Resto del Carlino, 25<br />

marzo 1909.<br />

Un giudizio molto lusinghiero gli giunge da uno dei direttori<br />

dell'autorevole Revue de l'histoire des religions: René Dussaud, nel 59°<br />

tomo (janvier-juin 1909), 252-255, pubblica una recensione nella quale, pur<br />

dichiarando che i risultati della comparazione tra le divinità semitiche e<br />

quelle greche gli sembrano difficilmente accettabili, si felicita con l'autore (il<br />

cui nome appare per la prima volta nella rivista) per «l'étude attentive de<br />

toutes les sources comme de toutes les théories émises» e per «le soin avec<br />

lequel M. <strong>Pettazzoni</strong> a traité son sujet, un des plus compliqués qui soient».<br />

Con Dussaud, d'ora in poi, <strong>Pettazzoni</strong> avrà frequenti rapporti e della<br />

rivista da lui diretta diventerà collaboratore (43).<br />

Jane Ellen Harrison, l'allieva del grande Frazer che ha conosciuta a<br />

Londra nell'ottobre-novembre 1908, gli scrive dal Newnham College di<br />

Cambridge in data 19 luglio congratulandosi per la luce ch'egli ha gettato sul<br />

difficile argomento dei Kabiri e si dichiara d'accordo con il punto principale<br />

della sua teoria, «i.e. the triple stratification» (cioè la triplice stratificazione).<br />

Una breve segnalazione pubblica The Journal of Hellenic Studies, 29<br />

(1909), 377 giudicandolo «a very careful discussion of the literary and<br />

monumental evidence»; gli dedica alcune righe F. Fornari, Bollettino archeologico, Rivista<br />

storico-critica delle scienze teologiche, 5 (1909), 710-731, e precisamente 723; dell'«accu-<br />

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