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Strada Maestra n.33 - Raffaele Pettazzoni

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versità di Bologna negli anni 1920-1923; poi <strong>Pettazzoni</strong> tornerà<br />

definitivamente a Roma; ma si manterranno in contatto, si scambieranno<br />

regolarmente le loro pubblicazioni fino alla morte del Ducati, avvenuta<br />

tragicamente nel 1944 (37).<br />

Ancora per il concorso a posto di ispettore (gennaio-febbraio 1909)<br />

Non ostanti le ottimistiche profezie dell'amico Minto, <strong>Raffaele</strong><br />

<strong>Pettazzoni</strong> non è tranquillo; anzi la prevista destinazione a Firenze contrasta,<br />

probabilmente, con un'altra «profezia» di altra fonte, in base alla quale egli<br />

spera di entrare nel R. Museo Preistorico, Etnografico e Kircheriano di<br />

Roma, alle dipendenze del prof. Pigorini; manifesta le sue preoccupazioni al<br />

prof. Halbherr, il quale con due lettere del 10 gennaio e del 6 febbraio 1909<br />

gli fornisce una serie di notizie, alcune riservate, che qui di seguito<br />

riassumiamo: il prof. Pigorini desidera <strong>Pettazzoni</strong> al Museo preistorico, non<br />

vuole «a nessun patto» l'unico concorrente, il Pinza, che potrebbe competere<br />

con <strong>Pettazzoni</strong>, «chiede di essere nella commissione esaminatrice,<br />

trattandosi che è in ballo il suo museo»; lo stesso Pinza «concorrerà forse<br />

anche ad altro posto, sapendo di non essere persona grata al direttore» o<br />

addirittura, come qualcuno dice, «all'ultimo momento si ritirerà dal<br />

concorso»; il Della Seta «concorre a Papa Giulio», cioè al R. Museo<br />

nazionale di Villa Giulia in Roma; una volta riuscito, a <strong>Pettazzoni</strong> «i doveri<br />

d'ufficio non toglieranno mai il tempo e il modo di continuare i suoi studi di<br />

archeologia e antichità classiche e storiche», come è già avvenuto per il<br />

Paribeni; per quanto riguarda la preparazione Halbherr suggerisce «di fare<br />

una buona parte alla partita preistorica e tener in seconda linea, ma non<br />

trascurare del tutto il materiale-del Kircheriano»; lo stesso Halbherr si<br />

recherà dal segretario dell'Università «per far affrettare il giro» della tesi, in<br />

modo che <strong>Pettazzoni</strong> possa avere il diploma prima del 15 febbraio, termine<br />

per la presentazione della domanda di concorso.<br />

<strong>Pettazzoni</strong> ha motivo di temere la concorrenza di Giovanni Pinza: questi<br />

è uno studioso autodidatta, autore di una trentina di scritti prevalentemente<br />

archeologici, libero docente di archeologia preistorica nella R. Università di<br />

Napoli fin dal 12 agosto 1904, trasferito poi con decreto ministeriale 23<br />

ottobre 1905 alla R. Università di Roma.<br />

Lo stesso prof. Pigorini, il quale recentemente gli si è fatto nemico<br />

acerrimo per polemiche scientifiche, ha scritto nel 1902 che i titoli<br />

scientifici del Pinza «attestano singolare ingegno, acuta e severa critica,<br />

eccezionale operosità, eccellenza nel metodo delle indagini, forti studi<br />

paletnologia, singolare valore di esploratore e di illustratore».<br />

E infondata la diceria secondo la quale il Pinza non parteciperà al<br />

concorso: egli presenta domanda documentata e in pari tempo rivolge<br />

istanza al Ministero perché sia escluso dalla commissione giudicatrice il<br />

prof. Pigorini, di cui è nota l'animosità nei suoi confronti; in un articolo,<br />

Come si fanno i concorsi, La Minerva contro la legge, Il Giornale<br />

d'Italia, 27 gennaio 1909, critica aspramente la commis-<br />

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