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26 PCB settembre 2012<br />

Questa necessità è una variabile<br />

teoricamente indipendente<br />

dalla dimensione del componente.<br />

In realtà per i chip<br />

di ridotte dimensioni, dove anche<br />

l’altezza è minima, nel momento<br />

di presa il nozzle si trova<br />

praticamente a ridosso del<br />

nastro di alimentazione, mentre<br />

nel momento di posa sulle<br />

piazzole, in presenza del deposito<br />

di pasta saldante, esiste un<br />

pericolo di contaminazione del<br />

circuito di aspirazione.<br />

Un percorso breve favorisce<br />

l’azione di separazione del<br />

componente dal nozzle, mediante<br />

l’inversione di forza, anche<br />

nel caso in cui siano presenti<br />

cariche elettrostatiche,<br />

che diversamente favorirebbero<br />

la permanenza del chip sulla<br />

bocca dell’ugello. I vantaggi<br />

si ottengono anche nel caso dei componenti<br />

più grandi perché aumenta lo<br />

spettro di applicazione di ogni singolo<br />

nozzle, senza la necessità di rallentare<br />

la velocità per garantire la tenuta<br />

del componente sull’ugello.<br />

Se poco o nulla è l’incidenza della<br />

somma delle tolleranze dello spessore<br />

del nastro di alimentazione e dell’altezza<br />

dei componenti più tradizionali,<br />

nel caso di prelievo e di<br />

posa dei componenti 0201<br />

e 01005 il controllo inadeguato<br />

dell’altezza è spesso la<br />

causa di errori. È importante<br />

per questi componenti la capacità<br />

del sistema di esercitare<br />

costantemente un monitoraggio<br />

e un’autoregolazione<br />

del prelievo.<br />

Supponendo che il prelievo<br />

sia avvenuto correttamente,<br />

il piazzamento<br />

comporta un’ulteriore se-<br />

rie di variabili da soddisfare.<br />

Deformazioni della scheda<br />

possono determinare cam-<br />

Quando i componenti, per ragioni varie,<br />

non sono correttamente prelevati, interviene<br />

il sw a correggere automaticamente il punto<br />

di prelievo<br />

biamenti d’altezza nell’area di posa:<br />

se il piano di posa è inferiore a quello<br />

previsto, si rischia di lasciare il componente<br />

in prossimità e non a contatto<br />

col deposito di pasta; nel caso contrario<br />

la forza esercitata può rivelarsi<br />

eccessiva, danneggiando il componente<br />

o causando una dispersione della<br />

pasta nei dintorni delle piazzole.<br />

<strong>Il</strong> calcolo corretto della posizione in<br />

I feeder intelligenti consentono dei notevoli risparmi di<br />

tempo ed evitano grossolani errori dell’operatore<br />

Z ha spesso rappresentato un<br />

problema per i costruttori di<br />

p&p, a cui si è cercato di dare<br />

risposta mediante l’utilizzo di<br />

micro celle di carico, molle di<br />

reazione, calcolo della corrente<br />

assorbita o il calcolo matematico<br />

in base all’altezza del componente.<br />

Riassumere le variabili<br />

in un foglio excel per<br />

facilitare la scelta<br />

Per la scelta è consuetudine<br />

crearsi una matrice a punti dove<br />

poter riportare, per un facile<br />

confronto, le diverse variabili<br />

ritenute critiche ai fini del raggiungimento<br />

degli obiettivi alla<br />

base della decisione d’acquisto.<br />

Alle caratteristiche desiderate<br />

viene attribuito un peso<br />

espresso numericamente, questo<br />

per ogni potenziale modello che entra<br />

nel novero dei candidati papabili.<br />

<strong>Il</strong> sistema consente di valutare anticipatamente,<br />

almeno in linea teorica, il<br />

livello dei vantaggi conseguiti con le<br />

varie scelte.<br />

Accanto alla variabile velocità, è il<br />

numero di feeder a occupare la seconda<br />

posizione e subito dopo la praticità<br />

nel cambio di produzione.<br />

Con la maggioranza<br />

delle aziende che operano<br />

nell’ambito del “low volume<br />

high mix”, il poter contenere<br />

i tempi e il numero dei fermi<br />

macchina assume una rilevanza<br />

almeno pari alla velocità<br />

di piazzamento, se non<br />

superiore. In quest’ottica diventa<br />

meno discriminante la<br />

differenza tra teste rotanti e<br />

teste in linea, ma assume più<br />

importanza la presenza di<br />

motori lineari e soprattutto<br />

di encoder ottici solidali con<br />

gli assi di movimento.

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