Le piante degli orti e dei giardini: prevenzione del rischio - Ispesl
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Sostanze chimiche presenti nelle <strong>piante</strong><br />
<strong>Le</strong> sostanze chimiche presenti nei vegetali sono migliaia, per non dire milioni. In generale tutte le sostanze chimiche<br />
presenti in un essere vivente (pianta, fungo o animale che sia) sono studiate e catalogate nella cosiddetta<br />
“Chimica Organica” oppure nella “Fitochimica”, ma sempre di Chimica si tratta.<br />
Talvolta si sente dire che una pianta contiene “prodotti naturali” e che un prodotto naturale “non è un prodotto<br />
chimico” e che quindi “non può essere dannoso per la salute”. Tali affermazioni dette (o scritte) con tanta<br />
sicurezza sono certamente pericolose, fuorvianti, e si corre il <strong>rischio</strong> che possano essere ritenute valide da molte<br />
persone.<br />
Negli ultimi anni si è osservato infatti un crescente e vivo interesse - ad es. - per la raccolta ed il consumo<br />
<strong>del</strong>le erbe spontanee, quali ingredienti di insalate, minestroni, frittate oppure ripieni per ravioli ed altro<br />
ancora. Oppure l’interesse per i prodotti naturali è rivolto all’uso regolare di erbe infusionali, prodotti a base di<br />
erbe aromatiche ed officinali (attualmente definiti “integratori alimentari”), prodotti a base di sali minerali e vitamine<br />
(anch’essi definiti “integratori alimentari”), prodotti che possano vantare un’azione cosmetica anche se<br />
assunti per via orale, formulazione di cosmetici biologici, prodotti dietetici anche con valenza pre-, pro- e simbiotica.<br />
È bene ricordare che tutte le <strong>piante</strong> (frutta, verdura, insalata compresa) contengono migliaia e migliaia di<br />
principi attivi di natura chimica e, nel caso si trattasse di una pianta tossica, non esiste in commercio antidoto<br />
specifico (se non in pochissimi casi).<br />
Nella maggior parte <strong>del</strong>le intossicazioni, la terapia ospedaliera che viene praticata al paziente è soltanto<br />
sintomatica ed i medici cercano di sostenere le funzioni vitali <strong>del</strong>l’organismo, nella speranza che il paziente reagisca<br />
e si ristabilisca.<br />
In base alle considerazioni precedenti, è quindi meglio conoscere e studiare, cercare di tenersi informati<br />
e – prima di fare esperimenti – chiedere a chi possa dare risposte sicure.<br />
<strong>Le</strong> sostanze chimiche, cioè i metaboliti, che si trovano nei vegetali si suddividono in primari e secondari.<br />
Come si può capire dal nome che è stato dato loro, i “metaboliti primari” sono quei composti chimici che sono<br />
presenti in tutti gli esseri viventi, non solo vegetali, e che sono indispensabili per la vita <strong>del</strong>la pianta (o <strong>del</strong>l’animale).<br />
Questi metaboliti sono gli zuccheri, i grassi e le proteine.<br />
L’altra grande categoria è costituita dai “metaboliti secondari” e immediatamente si capisce che - secondo<br />
i primi studiosi che hanno affrontato l’argomento - tali sostanze chimiche non parevano indispensabili per la<br />
vita <strong>del</strong>la pianta stessa: la loro presenza sembrava ininfluente. In realtà, con l’approfondimento <strong>degli</strong> studi scientifici<br />
si è capito la funzione che molte di queste sostanze hanno all’interno <strong>del</strong> vegetale, per altre invece lo studio<br />
è più complesso. Per capire quali sostanze possano appartenere a tale categoria, si ricordano la caffeina (prodotta<br />
dalla pianta <strong>del</strong> caffè, guaranà, mate e poche <strong>piante</strong> ancora), la papaverina, la teofillina, l’aroma <strong>del</strong>l’aglio,<br />
<strong>del</strong>la senape, <strong>del</strong>la salvia, <strong>del</strong> rosmarino, <strong>del</strong>l’alloro, <strong>del</strong> peperoncino, di tutte le spezie ed anche di molte <strong>piante</strong>