Le piante degli orti e dei giardini: prevenzione del rischio - Ispesl
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Pollinosi<br />
Col termine pollinosi ci si riferisce ad una malattia allergica stagionale, vale a dire una malattia che si<br />
manifesta nei periodi <strong>del</strong>l’anno in cui nell’aria è presente un determinato tipo di polline. <strong>Le</strong> persone sensibilizzate<br />
ad uno o più pollini presentano, in tali periodi, manifestazioni che vanno dalla congiuntivite, alla rinite,<br />
all’asma.<br />
<strong>Le</strong> pollinosi assumono diversa intensità in relazione alla distribuzione e diffusione <strong>del</strong>le specie vegetali nelle<br />
diverse aree ed alle stagioni di fioritura <strong>del</strong>le medesime.<br />
Il polline è formato dai granuli prodotti dagli organi riproduttivi maschili <strong>del</strong>le <strong>piante</strong> (Gimnosperme e Angiosperme),<br />
che attraverso il processo di impollinazione, viene trasportato da diversi agenti (vento, insetti e altri<br />
animali, acqua) sugli organi riproduttivi femminili di <strong>piante</strong> <strong>del</strong>la stessa specie determinando la formazione di<br />
un embrione e lo sviluppo <strong>del</strong> seme.<br />
La reazione verso i pollini, che hanno funzione di allergene, normalmente, non dà segno di sé, ma alcuni<br />
soggetti ad un certo punto <strong>del</strong>la loro vita sviluppano una risposta immunitaria abnorme, mediata da anticorpi IgE.<br />
In seguito, i soggetti sensibilizzati, a contatto con l’allergene, manifestano la reazione allergica.<br />
Non tutte le <strong>piante</strong> o le erbe, fiorendo, possono provocare reazioni allergiche ma solamente quelle che utilizzano<br />
una impollinazione di tipo anemofilo, legata alla capacità <strong>del</strong> granulo pollinico (estremamente leggero) di<br />
essere trasportato dal vento e di rimanere così a lungo in sospensione nell’aria e di avere dimensioni tali da poter<br />
penetrare nelle vie aeree (5-200 µ).<br />
La corretta raccolta <strong>del</strong>le notizie su come, dove e quando compaiono i sintomi, nonché l’identificazione<br />
<strong>dei</strong> periodi <strong>del</strong>l’anno in cui essi si manifestano possono già indirizzare verso gli allergeni responsabili<br />
<strong>dei</strong> disturbi.<br />
In Italia, dove la percentuale di persone che soffrono di pollinosi supera il 10% <strong>del</strong>la popolazione, le <strong>piante</strong><br />
più importanti da un punto di vista allergologico appartengono alla famiglia <strong>del</strong>le Graminacee (Dactylis glomerata<br />
o erba mazzolina, Festuca arundinacea, Lolium, Phleum pratense ecc.), <strong>del</strong>le Urticacee (Parietaria officinalis<br />
e judaica ecc.), e <strong>del</strong>le Asteraceae (Artemisia, Ambrosia 1 , Tarassaco ecc.) e i pollini di alberi come la Betulla,<br />
il Nocciolo, l’Olivo, l’Ontano, il Cipresso, l’Acero ecc.<br />
Lo studio multicentrico ISAAC 2 (International Study of Asthma and Allergies in Childhood), condotto a<br />
23<br />
1<br />
L’Ambrosia L., erba infestante ben nota nel Nord America per il suo elevato potere sensibilizzante ed asmogeno, era sconosciuta in Italia fino a<br />
un decennio fa. Recentemente ha assunto una particolare rilevanza in Lombardia ove ha procurato <strong>dei</strong> veri e propri episodi epidemici di asma. L’ipotesi più<br />
accreditata è che il polline sia stato importato in Italia probabilmente dai cargo che atterrano all’aeroporto di Malpensa, attecchendo in misura rilevante<br />
prima in quella zona. Da: , G. Moscato, Servizio Autonomo di Allergologia e Immunologia Clinica Fondazione<br />
Maugeri di Pavia.<br />
2<br />
Worldwide variation in prevalence of symptoms of asthma, allergic rhinoconjunctivitis and atopic eczema: ISAAC. The International Study of<br />
Asthma and Allergies in Childhood (ISAAC) Steering Commitee, “Lancet”, 351 (1998), n. 9111, p.1225-1232.